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opinioni

"La rivista on line EcoWebTown nasce da questo scenario. Che liberandoci dall’incalzare delle mode, e sfrondando le idee della sostenibilità e del networking dalle accumulazioni semantiche che provocano spesso fraintendimenti e banalizzazioni, sia possibile ritrovare una loro portata innovativa ancora inesplorata, ricca di potenzialità per l’evoluzione della cultura del progetto."

Un programma per EWT. Alberto Clementi

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E’ ormai da trent’anni che la sostenibilità è entrata di forza nell’agenda delle politiche urbane, restituendo attualità a quei principi di radiosità e salubrità che l’urbanistica della prima modernità aveva cercato di affermare, nella radicalità dei suoi furori di esordio. Da altrettanto si sta silenziosamente realizzando una penetrazione pervasiva delle reti digitali e interculturali, che veicola una crescente dominazione degli invisibili programmi di software sulla materialità delle forme urbane.
Da tanti anni siamo dunque alle prese con questi processi d’innovazione apparentemente dirompenti, ma in realtà stemperati da un’apparente familiarità, con cui abbiamo imparato a convivere senza sconvolgimenti traumatici.
Come accade sovente, i ritardi dell’innovazione logorano le idee liminali che ne sono alla base. Sostenibilità e intelligenza di processo sembrano effettivamente aver provocato ormai assuefazione, e l’attenzione degli architetti e degli urbanisti si sta rivolgendo altrove, in cerca di nuove tematizzazioni più feconde.
Eppure non pochi continuano a ritenere che queste due idee contengano ancora una forte carica rivoluzionaria inespressa. Che ecocity e smart city, soprattutto se pensate insieme, rappresentano una formidabile opportunità per rigenerare le città esistenti, liberando grandi potenzialità di trasformazione che non sono state ancora messe a frutto compiutamente.
La rivista on line EcoWebTown nasce da questo scenario. Che liberandoci dall’incalzare delle mode, e sfrondando le idee della sostenibilità e del networking dalle accumulazioni semantiche che provocano spesso fraintendimenti e banalizzazioni, sia possibile ritrovare una loro portata innovativa ancora inesplorata, ricca di potenzialità per l’evoluzione della cultura del progetto. Che sia insomma matura una nuova cultura del progetto urbano sostenibile e infrastrutturato digitalmente (Sustainable and Smart Urban Design ), utile per affrontare con maggiore speranza di successo alcuni grandi temi del nostro tempo: l’esaurimento progressivo delle risorse non rinnovabili e le alterazioni climatiche; la convivenza tra sistemi di valori e attese sociali sempre più irriducibili; la necessità di consenso “informato” e partecipato sulle scelte da cui dipende la qualità delle nostre vite nelle città e nel territorio. Muovendo da una simile prospettiva, inauguriamo con questo numero EcoWebTown, una nuova rivista on line dedicata al progetto sostenibile in urbanistica e in architettura. La rivista è promossa dal gruppo di ricerca attivo nell’università di Chieti-Pescara presso il Centro SCUT ( Sviluppo Competitivo Urbano e Territoriale ), ma coinvolge programmaticamente la comunità dei ricercatori più impegnati, che stanno misurandosi creativamente con i temi sopra richiamati.
E’ un numero zero, i cui contenuti riflettono inevitabilmente la strumentalità di una prova editoriale obbligata, ...leggi tutto

primo piano

"...La crescita di domani sarà dunque una crescita di natura differente rispetto a quella che abbiamo conosciuto fino ad oggi, si fonderà sull’intensificazione degli usi delle risorse e non sulla ricerca sistematica di nuove risorse: intensificazione in luogo di espansione..."

 

 

 

"...molto importante parlare del tema della dimensione economica e sociale della sostenibilità, perché è una dimensione molto trascurata..."

 

 

 

"....dovremmo completare le nostre città con una visione organica; non costruire città nuove ma intervenire chirurgicamente sulla città esistente."

Dominique Bidou, Città intense.

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Come tutti sappiamo non è sufficiente accostare alcune case per fare una città, allo stesso modo un insieme di costruzioni certificate HQE non può fare un quartiere ad alta (H) qualità (Q) ambientale (E). Né è sufficiente creare un eco-quartiere per fare di una città una città ecologica.
L’ecologia è la scienza dei sistemi, dei cicli, delle interdipendenze, delle complementarietà. Questa scienza si applica in pieno alla città, al di la di flora e fauna, degli habitat, dei flussi di materia. I concetti di ricchezza e di produttività degli ambienti attribuiscono un nuovo significato al concetto di sviluppo urbano.
Viviamo in un’epoca storica per l’umanità, un’epoca in cui, per usare un’espressione di Paul Valery, ...leggi tutto

Pierluigi Sacco

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Mi sembra importante parlare del tema della dimensione socio-economica della sostenibilità, perché è una dimensione molto trascurata e spesso abbastanza fraintesa. Cercherò di fare un ragionamento molto stringato che però evidenzi soprattutto alcuni punti fondamentali su cui concentrarsi, perché su questo tema molto spesso si alza una specie di cortina di fumo. Finché ragioniamo sulle dimensioni ambientali della sostenibilità e sulle dimensioni fisiche della sostenibilità abbiamo dei criteri relativamente chiari, ma quando si arriva alla dimensione socio-economica si fa grande fatica ad arrivare ad una concretezza, ad una misurabilità e soprattutto ad una visione strategica. Se ci pensiamo, dal punto di vista logico, la sostenibilità di un processo è capire quali sono le condizioni che fanno si ...leggi tutto

Mario Cucinella

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La sostenibilità in architettura dovrebbe riconsiderare i fattori sensibili ed emotivi come linee guida dei processi: dovremmo riflettere più che sugli aspetti normativi, altrettanto importanti ma che hanno un approccio troppo tecnico, su aspetti più sensitivi, che forse la cultura della tecnologia ci fa sfuggire.
Alla scala urbana non è sempre facile trovare esempi di come mettere insieme i nostri edifici, sapendo che quando parliamo di struttura delle città il nostro territorio ha caratteri peculiari e diversi per esempio dalla Cina dove si costruisce ragionando in termini quantitativi; noi abbiamo bisogno di cambiare attitudine, dovremmo completare le nostre città con una visione organica; non costruire città nuove ma intervenire chirurgicamente sulla città esistente ...leggi tutto

Alfredo Josè Ramirez

Video

primo piano

"...Non è quindi velleitario assumere che uno spazio urbano a forte degrado possa diventare il manifesto della trasformazione sostenibile, con il miglioramento radicale delle qualità paesaggistiche, ambientali e d’uso affidate alla combinazione tra interventi pubblici e processi di mercato..."

 

".. .innescare i processi della riqualificazione a partire dal fiume, realizzando dove possibile blueways e greenways, e  nuovi collegamenti viari mirati a rompere le attuali condizioni di isolamento urbano....."

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Master Plan

Pescara Ecolab, di Alberto Clementi

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Il progetto è l’esito di un workshop internazionale organizzato presso la facoltà di architettura di Pescara ( 2009) con l’intento di dimostrare la praticabilità dell’idea di città sostenibile anche in Abruzzo . L’area di progetto è situata nella periferia interna, in prossimità del fiume, ed è destinata a funzioni industriali, ora in gran parte in dismissione. Sono presenti alcuni  detrattori ambientali di forte impatto ( depuratore, ex inceneritore), e soprattutto un enorme cementificio ancora in funzione. Questa tipica periferia brownfield, contigua all’aeroporto nel cuore dell’area metropolitana Pescara-Chieti, rappresenta in realtà una potenziale area di nuova centralità alla scala territoriale. Non è quindi velleitario assumere che uno spazio urbano a forte degrado possa diventare il manifesto della trasformazione sostenibile, con il miglioramento radicale delle qualità paesaggistiche, ambientali e d’uso affidate alla combinazione tra interventi pubblici e processi di mercato, come proposto dal workshop.
Il programma prevede di innescare i processi della riqualificazione a partire dal fiume, realizzando dove possibile blueways e greenways, e  nuovi collegamenti viari mirati a rompere le attuali condizioni di isolamento urbano. L’azione sulle reti della sostenibilità ( acqua, verde, energia, mobilità, spazi pubblici ) è mirata a trascinare la trasformazione di alcune aree-chiave, sottoposte preventivamente a progetti evolutivi ...leggi tutto

Vista Aerea dell’area del cementificio
Visione guida
Scenari progettuali. Sistemazione dello spazio pubblico
Scenari progettuali. Sistemazione dello spazio pubblico
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"....Il progetto si articola in una varietà di strategie alle diverse scale, imperniate sul “soft repairing” della struttura principale, trasformata in un Centro multiculturale di valenza euromediterranea ( Officina Mediterranea)..."

 

"...Il recupero dell’area industriale.....fungendo da attivatore dei processi di trasformazione fisica e funzionale dei territori urbani dell’entroterra. Le previste nuove reti della sostenibilità assumono un ruolo strategico, poiché sono chiamate ad agire come catalizzatori dinamici ( “enzimi” ) dei processi di recupero urbano...."

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Master Plan. Realizzazione di OFF///MED Officina Mediterranea

Recycling Urban Industrial Landscapes. St. Adrià de Besòs, di Alberto Clementi

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Questo progetto è stato prodotto nell’ambito del recente workshop internazionale “Recycling Urban Industrial Landscapes”, organizzato a Barcellona dal Centro di Cultura Contemporanea per conto del Comune. Il tema riguarda in particolare il recupero di una grande centrale termoelettrica a St.Adrià de Besòs, destinata ad uscire dalla produzione nel corso dell’ anno. Si tratta di un’opera di pregevole fattura, che per i suoi forti valori simbolici è diventata oggetto di movimenti urbani che ne reclamano la salvaguardia, almeno per le tre altissime ciminiere che caratterizzano il paesaggio della periferia di Barcellona.
Il progetto si articola in una varietà di strategie alle diverse scale, imperniate sul “soft repairing” della struttura principale, trasformata in un Centro multiculturale di valenza euromediterranea ( Officina Mediterranea). Il Centro tende ad integrarsi funzionalmente con la vicina area del Forum 2004, e con le nuove aree di centralità previste nella fascia costiera di collegamento con St.Adrià de Besòs, prolungando l’effetto di rigenerazione della costa avviato da Barcellona. Il recupero dell’area industriale in dismissione è associato anche alla riqualificazione dell’estesa periferia urbana che si sviluppa alle spalle della costa, a partire dall’Ensanche di Cerdà, fungendo da attivatore dei processi di trasformazione fisica e funzionale dei territori urbani dell’entroterra. Le previste nuove reti della sostenibilità assumono un ruolo ...leggi tutto

Download PDF : presentazione del Workshop

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"...riconoscimento preliminare dell’ambito di paesaggio da sottoporre a piano/programma unitario, mirato a prefigurare linee di sviluppo sostenibile per il territorio ricompreso nel perimetro, come risultato della mixitè tra azioni di conservazione, gestione sostenibile e riqualificazione e come luogo della co-pianificazione e della governance multilivello..."

 

"...coinvolge prioritariamente nelle trasformazioni l’attore pubblico, lo scenario prefigurato deve tuttavia tenere conto della moltitudine di azioni che si svolgono sul territorio, esercitate da una “folla oscura” di soggetti che esercitano quotidianamente il libero arbitrio. A queste azioni, di gran lunga più incisive sulla qualità finale del territorio, occorre dare orientamenti, oltre che porre dei vincoli, attraverso strumenti di valutazione dei progetti che si basano sulla corrispondenza delle scelte con profili di qualità attesi, espressi da obiettivi di qualità..."

Around the Catona station. Photo simulation of the redevelopment project
Intorno della stazione di Catona. Fotoinserimento del progetto di riqualificazione

Il paesaggio dello Stretto di Messina, di Massimo Angrilli

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Contesto
La figura di senso che caratterizza l’area dello stretto è connessa alla condizione di affaccio del territorio costiero e collinare sul mare e sulla costa siciliana, leggibile alla scala geografica. L’identità del paesaggio è espressa dall’immagine della “pianura marina”, misurata dal netto profilo delle coste siciliana e calabrese. I suoi significati simbolici, connessi al ruolo di bacino di separazione geografica dei mari Ionio e Tirreno ed ai valori mitologici e letterari legati alle figure di Scilla e Cariddi e della Fata Morgana, rendono questo paesaggio di rilevanza internazionale.
La costa calabra tra Scilla e Reggio è interpretata quindi come un grande terrazzo affacciato sul mare, caratterizzato principalmente dalla forza dei lineamenti geomorfologici, ben espressi dai rilievi che si sollevano dal mare raggiungendo rapidamente quote molto elevate, ricoperti da boschi alle quote più alte e da tessere di vigneti terrazzati a quelle più basse, e dall’orlo costiero, dal quale emergono i centri storici, ormai assorbiti da estese conurbazioni prive di qualità e caratterizzate da forte caoticità.
La costa si relaziona trasversalmente al territorio interno ...leggi tutto

Stazione di Catona, fotoinserimento del progetto di riqualificazione
Lettura del paesaggio. Il sistema delle fortificazioni post-unitarie
Piano dell’ambito e obiettivi di qualità paesaggistica
Profili di qualità attesa: salvaguardia e recupero della funzionalità del sistema idrologico
Profili di qualità attesa: trasformazione delle stazioni ferroviarie in aree di nuova centralità
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"...assume centralità il tema del potenziamento dei tracciati ferroviari esistenti che, opportunamente ammodernati ed interconnessi alle altre reti della mobilità, assumeranno il ruolo di riequilibrare la mobilità privata su gomma.....promuovendo lo sviluppo sostenibile dell’intera area di studio...."


"...ciò che definisce in modo innovativo la riconfigurazione di questo territorio sono soprattutto le relazioni trasversali che si innestano lungo la dorsale valliva qualificando le relazioni territoriali con i differenti contesti e luoghi attraversati (territori area). Tali relazioni ricostruiscono la continuità delle reti culturali, ambientali ed ecologiche in una figura progettuale reticolare, aperta e sostenibile...."

 

"...I progetti prioritari sviluppano le strategie richiamate e ne verificano i gradi di efficacia territoriale, ambientale e normativa"

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Riqualificazione dell’asse urbano della Fiumarella. Valle Fiumarella, riconnessioni delle infrastrutture su ferro.

Tra due mari, tra due parchi, la città futura al centro della Calabria: Catanzaro - Lamezia Terme,
di Matteo di Venosa

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L’interpretazione dei processi di trasformazione in atto dell’area Lamezia-Catanzaro evidenzia alcune dinamiche insediative che mettono in luce le principali criticità dell’area di studio. In particolare:  

  1. Densificazione delle aste vallive
  2. Lungo la valle dell’Amato, nello spazio associato alla strada statale n. 280, si assiste ad un progressivo processo di urbanizzazione di attività essenzialmente commerciali e logistiche. Tali dinamiche, interessano anche la valle del Corace ed assumono spesso caratteri rilevanti (centro commerciale I Due Mari). Sono l’esito di politiche localistiche e frammentarie che tendono a configurare una conurbazione insediativa continua che nega il sistema dei valori paesaggistici ed ambientali dell’area di studio.

  3. Frammentazione delle azioni in corso ed in programma
  4. Gli investimenti in corso e programmati dai differenti soggetti territoriali (Comuni,...leggi tutto

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"...Ambiente e Società sono le grandi questioni politiche e filosofiche del nuovo millennio. Nuovi paradigmi sembrano governare per antinomia il bisogno sociale di qualità dello spazio abitativo: ecologico vs. metropolitano, sostenibile vs. formalista, sensibile al paesaggio vs. generico...."

 

"...Il nostro progetto prende a riferimento questa visione e lavora sull’immagine del Campus come ecosite o ecoparco. Un grande catalizzatore ambientale e di paesaggio, che usa fonti energetiche rinnovabili e punta alla ottimizzazione dei consumi..."

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Site plan

Campus dell'innovazione automotive e meccanica in Val di Sangro, di Mosè Ricci

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Kyoto, il Nobel ad Al Gore, il surriscaldamento globale, le emissioni di CO2, il costo del petrolio, le energie rinnovabili, la difesa dei valori di paesaggio, la crisi economica che travolge le società locali. Tutto il mondo si preoccupa e lavora su queste urgenze. Ambiente e Società sono le grandi questioni politiche e filosofiche del nuovo millennio. Nuovi paradigmi sembrano governare per antinomia il bisogno sociale di qualità dello spazio abitativo: ecologico vs. metropolitano, sostenibile vs. formalista, sensibile al paesaggio vs. generico.
Il nostro progetto per un centro per l’innovazione automotive in val di Sangro cerca di interpretare questi principi oppositivi nel quadro di una proposta organica di qualità condivisa.
L’area per la realizzazione del Campus dell’Innovazione Automotive e Metalmeccanica ha un paesaggio unico. Si trova su un altopiano che domina la Valle del Sangro, a mezza strada tra il crinale delle colline con gli insediamenti più antichi e il fiume. A nord est lo sguardo arriva, con il Sangro, fino al mare. Verso ovest il panorama della valle si raccoglie nel grembo della Majella Madre. Si tratta di un paesaggio spettacolare. Disegnato dall’acqua.
La conca Sangro-Aventina ...leggi tutto

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"....Questo distretto, come in passato SoHo,  rappresenta un esempio di rigenerazione urbana, per cui è stato possibile ottenere un ambiente socialmente sostenibile  attraverso un processo spontaneo di trasformazione. L’azione rigenerante è stata determinata dalla partecipazione e dal coinvolgimento diretto della comunità artistica locale..."

 

"....sottolineare l’importanza che, sempre di più, ricoprono la cultura e le comunità  creative nei progetti di rigenerazione urbana,  agenti sinergici capaci di innescare processi virtuosi e trasversali, sopratutto nei luoghi in cui i contrasti sociali sono aspri e le condizioni ambientali difficili da controllare, cioè quando la riqualificazione nasce da un “conflitto” ..."

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Foto di Elena Di Martino

Trasformazioni leggere e sostenibilità sociale:  Dashanzi 798 a Pechino, di Massimiliano Scuderi

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Dashanzi, tra le mete turistiche più visitate dell’intera Cina, è certamente uno dei casi emblematici  di recupero attraverso la cultura di aree industriali  dismesse.  Questo distretto, come in passato SoHo,  rappresenta un esempio di rigenerazione urbana, per cui è stato possibile ottenere un ambiente socialmente sostenibile  attraverso un processo spontaneo di trasformazione. L’azione rigenerante è stata determinata dalla partecipazione e dal coinvolgimento diretto della comunità artistica locale, fortemente motivata dalla necessità di trovare spazi a basso costo e attratta dalla possibilità di lavorare in un  luogo interessante dal punto di vista architettonico, relazionale e  culturale.
Realizzato dai tedeschi dell’est negli anni Cinquanta come distretto per l’industria bellica, in seguito ad un accordo tra Cina e Unione Sovietica, l’intervento fu pensato su un’area di oltre 640.000 metri quadrati. Solo successivamente, intorno alla metà degli anni Sessanta,  venne  suddiviso in unità minori, come l’unità 706 e, appunto, la 798. Vent’anni più tardi ebbe inizio il declino della produzione bellica, con la conseguente riduzione del personale impegnato nelle fabbriche, che passò da 20.000 operai a soli 4.000.  In seguito la politica di apertura ai capitali esteri di Deng Xiao Ping spinse le autorità a designare proprio quella parte di Pechino come luogo ideale per la nascita di un nuovo e importante polo elettronico internazionale. Ma il processo di dismissione dell’industria bellica ...leggi tutto

primo piano

LIBRI / RIVISTE

Ecological Urbanism (a cura di Mohsen Mostafavi con Gareth Doherty)
Recensione di Massimo Angrilli

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Del libro di Mostafavi, “Ecological Urbanism”, (Lars Muller Publishers, 1 edition, May 1, 2010, edited by Mohsen Mostafavi with Gareth Doherty) colpisce innanzitutto la dimensione: ben 650 pagine ricche di testo, oltre che di immagini, e poi il colore della copertina; un rosso volutamente molto distante dalla retorica delle copertine verdi che strizzano l’occhio all’ambiente, molto in voga nei libri che trattano il tema della sostenibilità in architettura e urbanistica.
Poi colpisce la semplicità del titolo ma al tempo stesso l’ambiguità suscitata dall’accostamento di due termini apparentemente inconciliabili. Ecological Urbanism è infatti quasi uno stridente ossimoro, come Mostafavi stesso afferma nell’introduzione, e la città, con la sua voracità di risorse ed energia, non sembra poter mai essere definita “ecologica”.
Per chiarire meglio il senso del volume, che di fatto rappresenta, con delle aggiunte, la raccolta delle lectures presentate nel corso di un ciclo di conferenze svolto all’Harvard Graduate School of Design nell’aprile 2009 dal titolo "Ecological Urbanism: Alternative and Sustainable Cities of the Future",  Mostafavi riconduce il tema alla necessità di considerare gli obiettivi della sostenibilità come un’opportunità per l’innovazione della ricerca progettuale, avvertendo che immaginare una urbanistica capace di andare oltre lo status quo richiede nuove sensibilità, in grado di incorporare i conflitti impliciti tra ecologia e urbanistica. Ciò dicendo accetta la reciproca alterità delle discipline, confidando nella creatività e nella fertilità di un’ibridazione che per ora nessuno sembra aver ancora affrontato compiutamente, e che il libro lascia sullo sfondo come missione da affidare ai posteri. Mostafavi inoltre riconosce che l’ecological urbanism piuttosto che ...leggi tutto

Ecological Urbanism

 

INDEX

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DOCUMENTI / LINEE GUIDA / DIRETTIVE / ATTI PROGRAMMATICI

La Dichiarazione di Toledo. Una rilettura di Edoardo Zanchini

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Puntare su una rigenerazione urbana integrata per dare risposta alla crisi economica che sta attraversando l’Europa, e al contempo rafforzare la coesione sociale e migliorare la sostenibilità ambientale. E’ questo il messaggio della “Dichiarazione di Toledo” approvata il 22 Giugno 2010 nella conferenza dei Ministri responsabili per lo sviluppo urbano e le politiche abitative dei 27 Stati membri dell’Unione Europea. L’interesse di questo documento sta in primo luogo nel tentativo di portare le città nel dibattito sull’Europa e sulle sfide che dovrà affrontare nei prossimi anni. Si propone infatti di implementare con una specifica attenzione alle aree urbane la strategia “Europa 2020” approvata dal Consiglio UE. E’ la stessa premessa del documento a ricordare il contesto di preoccupazione sulla crisi finanziaria, economica e sociale globale nel quale si svolse l’incontro dei Ministri per l’impatto che sta determinando sull’Europa e sulla qualità della vita dei cittadini. Ma l’enfasi sull’intreccio tra la crisi economica e sociale e la rigenerazione urbana non può essere letto solo come un tentativo di catturare l’attenzione della politica. Perché è invece una riflessione che ha viene da lontano e che ha visto sempre riconoscere, anche in atti ufficiali e trattati, le città come il cuore del modello europeo di coesione sociale e benessere economico e ambientale. Per cui appare scontato guardare alle città per raggiungere, come si propone l’UE, “a smart, sustainable and inclusive growth”. Con la dichiarazione di Toledo si è provato semmai a dare respiro politico a una stagione di conferenze tematiche, impegni e documenti con i quali si sono definiti con sempre maggiore chiarezza i termini delle strategie di riqualificazione delle città europee. Ma se i riferimenti e gli obiettivi del documento possono apparire chiari sono diverse le questioni aperte sulla strada della loro realizzazione. La prima riguarda un tema antico, ...leggi tutto

"....la Dichiarazione è interessante per come traccia il profilo della dimensione ambientale della rigenerazione urbana. Punto di partenza è il legame con la dimensione globale della sostenibilità e in particolare il contributo delle città alle emissioni responsabili dei cambiamenti climatici...."

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LECTURES

LANDSCAPE SUSTAINABLE URBANISM.  PROVE DI INNOVAZIONE. AA Londra, Alberto Clementi

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Attualità del Landscape Urbanism.
L’invenzione del Landscape Urbanism ha aperto nuovi orizzonti di ricerca e d’intervento sulle città. Le sue ricadute sono state generalmente feconde, almeno per ciò che concerne il modo d’intendere il progetto urbano quanto del resto il progetto di architettura e quello di paesaggio. Il Landscape Urbanism ha fatto emergere  nuove visioni  che ci consentono di riformulare i quadri cognitivi sull’esistente e di tematizzare in modo innovativo le strategie della pianificazione e della progettazione urbana. Le sue concezioni contribuiscono ad allontanarci ulteriormente dai paradigmi della modernità “solida”, fortemente condizionati da una nozione oggettuale dello spazio e a-temporale del progetto, oltre che  da un approccio eccessivamente orientato all’imposizione dell’intenzionalità da parte dell’autore .
Molte idee lanciate anni fa dall’Architectural Association, sulla scia dei lavori ...leggi tutto

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"...il progetto urbano quanto del resto il progetto di architettura e quello di paesaggio. Il Landscape Urbanism ha fatto emergere  nuove visioni  che ci consentono di riformulare i quadri cognitivi sull’esistente e di tematizzare in modo innovativo le strategie della pianificazione e della progettazione urbana...."

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EWT/ EcoWebTown
Quadrimestrale on line sul progetto di città sostenibile

Edizione SCUT, Università Chieti-Pescara
ISSN 2039-2656
Registrazione Tribunale di Pescara n° 9/2011 del 07/04/2011

Direttore : Alberto Clementi

Redazione:
Caporedattore: Massimo Angrilli,
Valentina Carpitella, Aldo Casciana, Cesare Corfone, Michelangelo D'Ettorre, Matteo di Venosa,
Paolo Fusero, Massimiliano Scuderi, Edoardo Zanchini, Ester Zazzero.
Segreteria di redazione: Claudia Di Girolamo
Gestione sito on line: Luciano di Falco
Progetto grafico: Luciano Di Falco, Laura Crognale, Dante Antonucci

Comitato editoriale:
Giuseppe Barbieri (Pescara - IT), Dominique Bidou (FR), Lucina Caravaggi (Rome -IT), Maurizio Carta (Palermo - IT), Roberto Mascarucci (Pescara - IT),
Francesc Munoz (Barcellona - ES), Lorenzo Pignatti (Pescara - IT), Josè Alfredo Ramirez (London - UK), Mosé Ricci (Genova - IT),
Renato Ricci (Ancona Pescara - IT), Pierluigi Sacco (Milan - IT),Antonio Sorgi (Abruzzo Region), Bernardo Secchi (Venice - IT).

Referees:
Attilio Belli (University of Naples - IT), Manuel Gausa (ACTAR - ES), Eric Haldenby (University of Waterloo -CDN).

Corrispondenti:
Francesco Giacobone (Ministry of Infrastructure and Transport - IT), Dora Di Francesco (Ministry of Cultural Heritage anc Activities - IT);
Piergiorgio Ramundo (Republic of Cina - RC), Mario Tancredi (Colombia - CO);
Alona Martinez-Perez (Ireland-Scotland), Ivo Covic (Croatia - HR), Michel Sabard (France - FR), Jorg Schroder (Germany - DE),
Léa-Catherine Szacka (United Kingdom - UK), Marietta Vrotsos (Greece - EL), Irene Curulli, (Technical University Eindhoven - NL),
Michele Cannatà (Portugal - PT), Pierpaolo Troiano (Spain - ES),Gunilla Kronvall (Sweden - SE);
Lucio Zazzara (Abruzzo - IT), Maria Mininni (Basilicata - Puglia - IT), Consuelo Nava (Calabria - IT), Michelangelo Russo (Campania - IT),
Filippo Boschi (Emilia Romagna - IT), Elena Marchegiani (Friuli-Venezia Giulia - IT), Cristina Imbroglini (Lazio - IT), Federica Alcozer (Liguria - IT),
Rocco Corrado (Marche - IT), Luciano De Bonis (Molise - IT), Cristina Bianchetti (Piemonte-Val d’Aosta - IT), Cesarina Siddi (Sardegna - IT),
Cinzia Gandolfi (Toscana - IT), Pino Scaglione (Trentino-Alto Adige - IT), Mariella Carbone (Umbria - IT), Maria Chiara Tosi (Veneto - IT).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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