EcoWebTown

numero 23

ISSN 2039-2656

23 / 2021

01 Il respiro della città














Pepe Barbieri, Angela Fiorelli, Alessandro Lanzetta
02 La via Istmica Sibari-Lao
















Fabrizia Berlingieri
03 Un’alternativa per la costa orientale di Napoli











M. Russo, A. Attademo, M. Castigliano, M. G. Errico, F. Garzilli, B. Pagano, M. Pizzicato
04 Only by Water
















Paola Cannavò
Massimo Zupi

Editoriale. Mediterraneo. Macrocosmi locali nel globale | PRIMO PIANO Prospettive per il Mediterraneo | Mediterraneo Arkhi-Pelagos. (Mare Principale | Arcipelago) | Mediterraneo. Manifesto per una svolta | Il Corridoio Meridiano | I porti del Mediterraneo | Il respiro della città | Mediterranean matters. Tre prospettive per un’agenda comune | Lampedusa, l’isola che unisce il Mediterraneo | TEMI PUNTUALI | La dimensione urbana delle "blue energy | La dimensione informale del pensare mediterraneo | Il disegno del paesaggio costiero della Maremma | CALL FOR PAPER Narrazioni mediterranee | La via Istmica Sibari-Lao | Only by Water | EChOWAYS. Eco-musei lungo le rotte dei Fenici | Strade e percorsi culturali, architetture e paesaggi nel sud Europa | Tradizione insediativa e infrastrutture a grande scala tra le due sponde del Mediterraneo: un primo rapporto | La Via della seta 5.0 | Percorsi di resilienza. La rigenerazione dei territori fragili tra la costa mediterranea e le aree interne | Andata e Ritorno. La Via dell’arcipelago pontino | Questi Fantasmi. L’influenza delle architetture del Novecento nell’architettura mediterranea | Le nuove sfide del Progetto Urbano nell’era della crisi climatica | MATERIALI DIDATTICI | Un’alternativa per la costa orientale di Napoli | Pozzallo, l’integrazione come occasione di riqualificazione | Tessiture Sociali. Strategie di inclusione urbana | RECENSIONI | L’insostenibile sofferenza della periferia. Di Filippo Barbera | Terraneo. Di Marino Amodio e Vincenzo Del Vecchio. Ceci n’est pas un revoir (questa non è una recensione)

Editoriale. Mediterraneo. Macrocosmi locali nel globale
Alberto Clementi


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Il Mediterraneo continua tuttora ad esercitare un ruolo culturale, politico ed economico quanto mai importante. Sempre all’ordine del giorno per le numerose criticità che lo affollano costringendo i Paesi europei a politiche soprattutto difensive, questo mare sembra purtroppo aver dimenticato da tempo la grande lezione braudeliana di uno spazio-crocevia dove “le città si tendono la mano”. Eppure, qui, forse ancor più che all’interno dei singoli Paesi, le città possono diventare ancora determinanti per rilanciare una prospettiva di sviluppo sostenibile e inclusivo che andrebbe a vantaggio di tutti, opponendosi in modo propositivo alle derive di conflitti e di tensioni che hanno fatto diventare sempre più questo mare un enorme problema per la sicurezza piuttosto che una risorsa preziosa per lo sviluppo.... ...leggi tutto

Primo piano Prospettive per il Mediterraneo

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Mediterraneo Arkhi-Pelagos. (Mare Principale | Arcipelago)
Mosè Ricci

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Questo numero di EWT è dedicato al Mediterraneo. Trae spunto da “Le Vie del Mediterraneo” una ricerca da me coordinata per il Centro Linceo Interdisciplinare dell’Accademia dei Lincei. La ricerca prevede la creazione di un atlante interdisciplinare aperto e potenzialmente infinito sulle Vie del Mediterraneo (MW-MedWays). Un Atlante di narrazioni piuttosto che descrizioni. La rete è piena di descrizioni e il Mediterraneo è il luogo delle narrazioni. L'Atlante è progettato per più autori di diverse discipline. Le Vie del Mediterraneo sono quei sistemi di relazioni fisiche ...leggi tutto

"... Il Mediterraneo è tutto questo insieme, è il mare principale, l’arkhi-pélagos, dove possiamo ritrovare le nostre appartenenze e sviluppare nuovi immaginari di bellezza e di felicità che non conoscono la monotonia di uno spazio senza isole ..."

Mediterraneo. Manifesto per una svolta
Marco Minniti

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In questi mesi si è dissolta definitivamente un’illusione ottica: quella che ci presentava il Mediterraneo come un quadrante secondario degli assetti del mondo. Del quale ci si potesse disinteressare a livello globale. Il richiamo della realtà è stato durissimo: se tu non ti occupi del Mediterraneo è il Mediterraneo che si occupa di te. Riproponendo una straordinaria e nuova centralità, e rendendo giustizia alla visione che Fernand Braudel avanzava nel 1949 contro la teoria delle corti cinquecentesche che consideravano quel mare come interno e chiuso. Braudel si riferiva a Filippo II di Spagna, ma intuiva come il Mediterraneo fosse l’attore principale di una nuova civilizzazione, di una vicenda mondiale. ...leggi tutto

"... Una democrazia che immagini di porre all’opinione pubblica la scelta tra l’una e l’altra, tra umanità e sicurezza, non è più autorevole e più solida, è più ingiusta e soprattutto più fragile. Il suo compito è conciliarle. E’ difficile, certo. Ma le democrazie esistono per questo...."

Il Corridoio Meridiano
Gaetano Fontana

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Le crisi sembrano essere le migliori opportunità per ottenere cambiamenti. L’Europa e il Mediterraneo di crisi ne hanno conosciute molte, un gran numero ha determinato espansione e maggior benessere, altre (per fortuna, di numero assai inferiore) impoverimenti e arretramenti, altre ancora, pochissime, sono rimaste sospese, in bilico se andare da una parte o dall’altra, in una situazione non svolta. All’inizio, furono i popoli che giungendo dall’Africa, il Mediterraneo lo avevano attraversato per andare dovunque e diventare altro. Più tardi, nel “Mare tra le Terre...leggi tutto

I porti del Mediterraneo
Rosario Pavia

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Il 23 Marzo del 2021, la nave portacontainer Ever Given, partita da Taiwan e diretta a Rotterdam, un gigante di 400 m. di lunghezza e largo 59 m., capace di trasportare 20.000 contenitori (Teu), si è incagliata nel canale di Suez bloccandolo per 6 giorni. Le conseguenze sono state immediate: centinaia di navi ferme in attesa nel Mar Rosso, (alcune navi cisterna hanno scelto di circumnavigare l’Africa allungando il proprio viaggio almeno di una settimana), ritardi nelle consegne, interruzioni nei cicli produttivi, esaurimento delle scorte, congestione nei porti, container vuoti che non hanno fatto ritorno in Cina nei tempi previsti, aumento del greggio, rincari dei noli. È stato stimato un costo per una settimana di blocco di oltre 8 miliardi di euro ...leggi tutto

"... Tutto questo fa del Mediterraneo uno spazio di rilevanza strategica, dove la dimensione globale si confronta con le specificità nazionali e regionali. È proprio in questo difficile contesto che il nostro sistema portuale e in particolare quello meridionale troverà un ambito operativo primario. ..."

Il respiro della città
Pepe Barbieri, Angela Fiorelli, Alessandro Lanzetta

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Quali aspetti dell’essere stato della storia del Mediterraneo possono divenire condizioni per il progetto dell’abitare contemporaneo? In continuità con i temi dei precedenti numeri di EWT, la domanda è: come questa storia può fornire “segni direttori”, anche immateriali, per l’attuale disegno urbano? Mai come in questo periodo storico prevale l’esigenza di produrre “ossigeno urbano”. La recente emergenza pandemica ci spinge a comprendere a fondo il principio insediativo delle nostre città e a coglierne il potenziale trasformativo sia in termini di necessità emergenziale...leggi tutto

"...Nella ricerca condotta dal nostro gruppo si è proceduto alla mappatura di alcuni casi studio disseminati nello spazio e nel tempo, e, successivamente, alla redazione di schede che illustrano la validità di questo “approccio mediterraneo” per la realizzazione di politiche urbane..."

Mediterranean matters. Tre prospettive per un’agenda comune
Anna Laura Palazzo

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Sul Mediterraneo, crocevia di tre continenti, si concentra quasi il 7% della popolazione mondiale con un consumo dell’8% di energia primaria. Gli scenari previsionali stimano una forte crescita demografica (+105 milioni di abitanti al 2040) e una robusta espansione economica (+ 2,3% all’anno). Tutti i paesi costieri, impegnati nel rispetto dell'accordo di Parigi firmato nel 2015 sui temi del cambiamento climatico e della transizione energetica, sono variamente sensibilizzati e attivi su specifiche questioni ambientali del Mediterraneo, importante hotspot di biodiversità ...leggi tutto

Lampedusa, l’isola che unisce il Mediterraneo
Giuseppe Roma

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Lampedusa è un con-fine al centro del Mediterraneo, e come tutti i luoghi di bordo ha accumulato una straordinaria energia che ne ha forgiato l’identità. Non è una linea di demarcazione ma egualmente mette in comunicazione mondi diversi per la sua straordinaria posizione. Un punto di frontiera e, quindi, di confronto, di fronteggiamento dei flussi migratori che in un certo modo ricorda un fronte di guerra con le sue emergenze, i suoi morti, i suoi dolori. Ma anche una nuova frontiera kennedyana “delle opportunità e dei pericoli, la frontiera delle speranze incompiute e dei sogni”. ...leggi tutto

"... La Libia a occidente e la Turchia a oriente sono due snodi fondamentali del rapporto Nord-Sud. In questa relazione si colloca la possibilità di guardare con maggiore fiducia agli sviluppi futuri di un sistema urbano integrato e complementare, che, pur nelle diversità, sa essere egualmente rispettoso della sostenibilità ambientale e della solidarietà sociale ..."

"... Il protagonismo mediterraneo è oggi nelle mani dei singoli stati e di ‘città stato’ con ampi retroporti e connessioni logistiche importanti, che negoziano direttamente con le controparti cospicui vantaggi. ..."

"... La sottovalutazione nel PNRR dei problemi legati ai massicci esodi attuali, e ancora di più a quelli futuri, è evidente anche rispetto a problemi più specifici relativi a persone immigrate presenti sul territorio nazionale ..."

Temi Puntuali

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La dimensione urbana delle "blue energy"
Federica Di Pietrantonio

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Nell’ultimo decennio la Blue Energy o energia rinnovabile marina sta assumendo un ruolo sempre maggiore nella transizione dell’Unione Europea verso la carbon neutrality, ma solo recentemente l’interesse per queste tecnologie si è esteso all’area mediterranea, accompagnandosi a dubbi e resistenze in merito a eventuali impatti negativi sull’ambiente, sul paesaggio e sulle economie costiere del Mare Nostrum. Le reti di teleriscaldamento che sfruttano il mare come fonte di calore sono in grado di minimizzare le interferenze con gli ecosistemi marini e con la fruizione fisica ...leggi tutto

"... Il porto rafforza così il proprio legame con la città retrostante, diventa luogo di sperimentazione di nuove tecnologie ma contribuisce anche alla loro “mimetizzazione” nei confronti di residenti e visitatori, bypassando o limitando (contrariamente con quanto accade con, ad esempio, l’eolico offshore) le possibili criticità relative all’accettazione delle tecnologie stesse da parte delle comunità locali. ..."

La dimensione informale del pensare mediterraneo
Paola Scala

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Partendo da una serie di riflessioni sviluppate nel numero 11 della rivista P+C, Proyecto y Ciudad, edita dall’ Università di Cartagena, l’articolo prova a proporre un’altra idea di architettura mediterranea rispetto a quella della tradizione disciplinare. Un’architettura intesa come un processo fondato su un “pensiero creativo” attraverso il quale è possibile elaborare risposte “semplici” a problemi “complessi”. Questa capacità, che utilizza le categorie dell’“informale” come strumento per decodificare e interpretare la realtà, sembra aprire nuove possibilità ...leggi tutto

"... La domanda a cui il Laboratorio vorrebbe rispondere è se il progetto architettonico può contribuire alla costruzione di forme di integrazione in modi molto diversi: talvolta agendo materialmente sulla natura dei limiti fisici che isolano e separano le diverse comunità ..."

Il disegno del paesaggio costiero della Maremma
Andrea Crudeli, Monica Manicone

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Un’indagine sulla condizione attuale del paesaggio della Maremma tosco-laziale stretto tra la linea di costa, la via Aurelia e la via Francigena, direttrici antiche che continuano a persistere come traiettorie culturali. Un paesaggio concepito come luogo di modificazioni, di stratificazione di gesti umani nel corso di secoli, interpretato attraverso i segni dell’antropizzazione. Partendo dalle immagini bucoliche dei pittori nel corso dei secoli e attraverso le trasformazioni del territorio avvenute dal secondo dopoguerra in poi, questa ricerca vuole individuare nodi paradigmatici ...leggi tutto

Call for Paper Narrazioni mediterranee

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La via Istmica Sibari-Lao
Fabrizia Berlingieri

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Rispetto alla direttrice di attraversamento longitudinale nord-sud, consolidata nella via ab Rhegium a Capua e oggi sostanzialmente rintracciabile nel percorso autostradale, il periplo costiero e le direttrici trasversali restituiscono il complesso palinsesto territoriale calabrese, rivelandone la natura di crocevia terrestre e marittimo del Mediterraneo. Il contributo di ricerca assume il tracciato istmico Sibari-Lao1 quale paradigma indiziario dei caratteri insediativi e dell’intrinseco e conflittuale rapporto che le eterogenee testimonianze storico-architettoniche intessono ...leggi tutto

"... La ricerca, in itinere, si fa esplorazione complessa ed occasione metodologica per sondare le possibilità del progetto in contesti marginali e testare pratiche alternative di fruizione del patrimonio...."

Only by Water
Paola Cannavò, Massimo Zupi

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Lungo le coste del Mediterraneo esistono frammenti di paesaggio originario che non hanno subito l’invasione del turismo di massa. Queste località sono collegate da una rotta invisibile. La loro condizione geomorfologica di luoghi raggiungibili agevolmente solo via mare, ne ha consentito la conservazione e la tutela, ma oggi la possibilità di “scoprire” queste mete attraverso le “rotte digitali” ha aumentato considerevolmente il rischio che questi luoghi possano essere sottoposti a pressioni incompatibili con la loro intrinseca fragilità. ...leggi tutto

"... in una strategia strutturata di medio/lungo periodo che può trarre forza, riconoscibilità, certificazione dall’appartenenza alla “rotta digitale” che diventa, al tempo stesso, marchio, rete, metodo per implementare il processo....."

EChOWAYS. Eco-musei lungo le rotte dei Fenici
Maddalena Ferretti, Antonio Barone

EN IT

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Le rotte dei Fenici sono state utilizzate dal XII sec. a.C. per comunicare commercialmente e culturalmente nel Mediterraneo. L’eco di questa cultura marinara è ancora evidente nel Mediterraneo con manifestazioni materiali e immateriali. Tuttavia la consapevolezza di questo passato non è altrettanto diffusa e la sua scarsa conoscenza, associata ad altri tipi di rischi come la pressione antropica e la concentrazione delle infrastrutture e della produzione lungo le coste, rischia di condurre ad un progressivo oblio di questo importante patrimonio ...leggi tutto

"... Queste aree devono essere rigenerate e valorizzate per renderle luoghi di vita più attraenti per possibili nuovi abitanti, devono essere dotate di infrastrutture digitali, promosse per usi turistici, trasformate con configurazioni dello spazio fisico più resilienti per rispondere alle sfide sociali e ambientali del presente..."

Strade e percorsi culturali, architetture e paesaggi nel sud Europa
Paolo Mellano, Massimo Crotti

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La ricerca tenta di individuare e riconoscere la permanenza dei percorsi che, nei secoli, hanno sedimentato un patrimonio costruito diffuso nell’Europa meridionale, per provare a recuperare una dimensione dei luoghi attraverso la rete delle “vie” che li hanno attraversati e trasformati in contesti insediativi e in paesaggi; in particolare quei percorsi che hanno unito i territori tramite le lingue, le reti della circolazione delle culture tramite le arti o i saperi della cultura materiale, oppure i percorsi dei pellegrinaggi. E ancora le vie commerciali (degli scambi leciti o del contrabbando)...leggi tutto

"... l’idea che la sponda settentrionale del Mediterraneo rappresenti, ancora oggi, un territorio vivo e dalle identità articolate, nel quale le culture dei popoli, delle comunità si intrecciano e si alimentano vicendevolmente, acquisendo nei propri caratteri e tradizioni elementi tratti dal confronto con l’altro, ma in modo autonomo e resiliente rispetto al paesaggio culturale locale. ..."

Tradizione insediativa e infrastrutture a grande scala tra le due sponde del Mediterraneo: un primo rapporto
Gentucca Canella, Paolo Mellano

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Cosa può significare oggi volgere lo sguardo verso un altro Mediterraneo? Questo primo rapporto di una ricerca condotta tra le Scuole di Architettura di Milano e Torino, indaga l’opportunità che il progetto di architettura, in contesti non ancora contaminati dalla corsa all’Occidente, torni ad assumere un ruolo decisivo nella trasformazione degli assetti insediativi e, su un terreno più strettamente compositivo, possa verificare tradizioni ed esperienze anche distanti nel tempo e difformi negli esiti formali ma apparentate da analoghi caratteri di radicamento, identità ...leggi tutto

"... Così che nella attuale situazione di emergenza possono divenire altrettanto significative, per confronto, esperienze “a Sud del mondo” meno radicate a un contesto costruito ma che hanno inciso profondamente sull’organizzazione dello stato sociale e sui sistemi dell’istruzione, del lavoro, dell’abitare ..."

La Via della seta 5.0
Francesca Moraci, Domenico Passarelli, Celestina Fazia, Dora Bellamacina, Andrea Bartucciotto,
Maurizio Francesco Errigo

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Le città del terzo millennio vivono le criticità della globalizzazione dimostrando di essere vulnerabili e impreparate di fronte alle nuove e diverse sfide della società. La città, che non riesce a recuperare il ritardo e risolvere gli effetti di un’inerzia storicizzata, subisce gli eventi e le calamità con disarmante rassegnazione. L’emergenza Covid-19 ha colto tutte le città impreparate, di fronte alla minaccia globale la città rivela le sue debolezze organizzative. Le comunità vivono le angosce di una pandemia che non ha limiti fisici né barriere amministrative e di confini violati...leggi tutto

"... devono stare nel “flusso” Medway, che intercetta anche la Via della seta, riabilitando funzioni e competenze di ogni realtà urbana che sta nella città, promuovendo il principio della “prossimità” e della “contiguità” urbana; lo devono caratterizzare e articolare, devono disporre le condizioni di attrattività e qualità ..."

Percorsi di resilienza. La rigenerazione dei territori fragili tra la costa mediterranea e le aree interne
Chiara Ravagnan, Domenico D’Uva, Chiara Amato, Giulia Bevilacqua, Ozgun Gunaydin

EN IT

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Il contributo illustra un percorso di ricerca approfondito nell’ambito della partecipazione al Cluster “Le vie del Mediterraneo” promosso dall’Università di Trento e dall’Accademia dei Lincei. La ricerca rappresenta un percorso congiunto che integra il progetto del Dipartimento PDTA (Sapienza) “Percorsi di resilienza. Il rilancio e il riuso delle linee ferroviarie minori per la rigenerazione nei territori fragili” e il progetto “Territori Fragili” del DASTU (Politecnico di Milano). L'attività si concentra sulle linee ferroviarie minori abbandonate che collegano le aree interne alla costa mediterranea...leggi tutto

"... In questa direzione, l’interdisciplinarietà nella ricerca rappresenta una metodologia fertile per far convergere programmi di ricerca e di sperimentazione che possano dare contributi non settoriali a questioni complesse come quelle dei territori del Mediterraneo ..."

Andata e Ritorno. La Via dell’arcipelago pontino
Francesca Rossi

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Sei piccole isole in cui l’isolamento è da sempre condizione e limite: esilio fisico, culturale e sociale che sottende ai processi di sparizione di valori e delle relazioni, dei legami territoriali e identitari, cui si aggiunge una forte fragilità ecologico-ambientale. Il progetto in corso per il penitenziario di Santo Stefano, sull’omonima isola dell’arcipelago, è occasione per promuovere l’identità del Mediterraneo attraverso la cura e la valorizzazione dei suoi luoghi. Gli interventi di tutela e trasformazione proposti dal progetto cercano di legare la memoria del carcere al suo territorio attraverso ...leggi tutto

"... Una memoria di lunga durata, una deep memory, come visione del mondo da parte di una comunità che cerca pertinenze oltre le discontinuità e le cesure inevitabili ..."

Questi Fantasmi. L’influenza delle architetture del Novecento nell’architettura mediterranea
Concetta Tavoletta

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Nel 1940 Gio Ponti, fondatore di “Domus” e direttore della rivista, con il numero 152 provò a definire il Manifesto dell’idea di casa al mare per gli italiani. La sua visione era basata sulla possibilità di indicare delle verosimili strategie compositive dell’ambito domestico legato al progetto sulla costa. L’indagine relativa all’abitare era un tema caro a Ponti già dai primi numeri di “Domus”; partendo dalle parole che definiscono le componenti architettoniche, dall’editoriale numero uno del 1928 l’architetto milanese ha accompagnato il lettore in un viaggio che provava ad essere...leggi tutto

"... le apparenze mediterranee non sono solo apparenze. L’estensione dello spazio, la peculiarità del paesaggio, la compattezza d’assieme creano l’impressione che il Mediterraneo sia a un tempo un mondo a sé e il centro del mondo – un mare circondato da terre, una terra bagnata dal mare ..."

Le nuove sfide del Progetto Urbano nell’era della crisi climatica
Carmen Mariano, Marsia Marino

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L’innalzamento del livello del mare rappresenta uno degli effetti più impattanti dei cambiamenti climatici sul territorio, con particolare riferimento all’area mediterranea. Le strategie di adattamento rappresentano un approccio complementare alla mitigazione al fine di perpetrare uno sviluppo urbano sostenibile e resiliente delle città costiere. In questo senso, le amministrazioni locali, accanto alla definizione di vision strategiche, individuano nella procedura del Progetto Urbano lo strumento più idoneo per rispondere alle nuove sfide della contemporaneità. ...leggi tutto

"... Le azioni progettuali che l’attività di ricerca in corso promuove, sono improntate in un’ottica di rigenerazione ecologica dei territori interessati dal fenomeno di rischio, anche attraverso operazioni di modellazione del suolo ..."

Paesaggi regionali. Il Delta del Po tra visioni di sviluppo sostenibile e paradigmi territoriali
Francesco Alberti

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Le riflessioni sul funzionamento metabolico e le ecologie relazionali che dovrebbero strutturare la città contemporanea generano ricadute rilevanti anche sulle modalità di ripensare il progetto urbano per lo sviluppo e la crescita dei territori locali: occorre mirare prioritariamente all’attivazione di una molteplicità di interventi concatenati tra loro, anche di piccole dimensioni e costruiti dal basso, piuttosto che soltanto nuove grandi opere, per favorire processi di adattamento graduale dell’esistente, attraverso cui provare ad assorbire i mutamenti introdotti ...leggi tutto

Materiali didattici

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Un’alternativa per la costa orientale di Napoli
M. Russo, A. Attademo, M. Castigliano, M. G. Errico, F. Garzilli, B. Pagano, M. Pizzicato

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L’espansione infrastrutturale dettata dal traffico dei container costituisce ancora un punto nodale nelle interazioni porto-città. Nel 2006, l’ex Autorità Portuale di Napoli ha stabilito di realizzare ad est del porto, sul margine della periferia ex-industriale, la colmata di una darsena allo scopo di incrementare il trasporto merci con nuove aree per la logistica. Tale progetto, non ancora completato, ha a lungo tempo ignorato la complessa realtà urbana del quartiere ex operaio di San Giovanni a Teduccio, da anni in attesa di una nuova immagine di città costiera. ...leggi tutto

"... Le proposte progettuali esito delle esperienze didattiche sviluppate nel Dipartimento di Architettura di Napoli permettono di promuovere un’immagine di Napoli, città-porto del Mediterraneo, diversa da quella attualmente portata avanti dall’Autorità di Sistema Portuale. ..."

Palinsesti Urbani. Pozzallo, l’integrazione come occasione di riqualificazione
F. Bilò, D. Potenza, M. di Venosa

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Accogliere, adattarsi e modificarsi. Nuove tracce della città costruita verso espressioni di natura collettiva. Si tenta di definire il passaggio di integrazione di sistemi dapprima dissociati e non comunicanti attraverso paradigmi di trasformazione urbana ed interazione sociale. Il sistema ospitante viene inteso come un luogo che accoglie; positivo ad interventi di modificazioni urbane attraverso forme di interazione sociale. Pozzallo è spunto di partenza. Porto, ferrovia ed agricoltura sono i sistemi che caratterizzano ed esprimono la forma della città e la morfologia ...leggi tutto

"... Un atto transitorio come transitorio è lo scenario che va ad accogliere. L’asse distributivo che mette a sistema servizi e funzioni pubbliche quali lavoro, relazione e formazione. L’abitare che invece origina dalla città e viene trascritto dalle sue tessiture ..."

Tessiture Sociali. Strategie di inclusione urbana
D. Potenza, F. Bilò, M. di Venosa, G. Costantini

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L’intensificarsi dei flussi migratori una delle caratteristiche peculiari di questi nostri tempi di globalizzazione e la questione dell’accoglienza degli immigrati uno degli argomenti cruciali dell’agenda politica: in Italia, da quasi da tre decenni. Anche il dibattito architettonico ha progressivamente assunto tali temi: basti pensare a quanto raccontato nelle ultime biennali di Venezia – e nell’ultima in particolare, “Reporting from the front” - o dal recente numero monografico di “Lotus International”, dall’emblematico titolo People in Motion. ...leggi tutto

"... L’immigrazione può essere intesa come sismografo sensibile, come indicatore efficace di nuove logiche di organizzazione dello spazio. Accoglienza e riuso del patrimonio abbandonato come motore di nuove trasformazioni dello spazio, di nuove tessiture sociali ..."

"... l’espressione di un processo di costruzione cooperativa di un contesto d’azione comune, mirato a facilitare la risoluzione di situazioni decisionali complesse nelle quali sono implicati molteplici attori pubblici ..."

Recensioni

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L’insostenibile sofferenza della periferia
Di Filippo Barbera a cura di Paolo Colarossi

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Le periferie: un tema difficile e complesso, a cominciare dalla definizione di periferia, e che richiede di essere trattato con ampiezza di visione e con articolazione e connessione di problematiche. Tema che proprio così viene svolto da Filippo Barbera nel suo libro: libro complesso e articolato come il tema stesso richiede. Libro che propone con efficacia una lettura dei diversi aspetti delle situazioni attuali delle periferie napoletane, una analisi critica dei presupposti culturali e dei processi che quelle situazioni hanno prodotto, e prudenti proposte e valutazioni di possibili soluzioni future ...leggi tutto

"... Nelle periferie italiane dobbiamo rimediare agli errori, a volte disastrosi, del periodo degli ultimi settanta anni, quello di una crescita urbana che mai, peraltro, si era avuta nel corso della storia dell’umanità ..."

Terraneo. Di Marino Amodio e Vincenzo Del Vecchio. Ceci n’est pas un revoir (questa non è una recensione)
Maria Pone

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Per questo numero di EcoWebTown costruito attorno a un’idea di Mediterraneo come contenitore di comunanze, come grande “manuale” di pratiche e forme dell’abitare condivise, luogo di potenzialità e possibilità ancora inespresse, vogliamo proporre la lettura di un volume che ne ricostruisce il “mito di fondazione” in modo sorprendente. Fondazione, sì, perché i due giovani autori, Marino Amodio e Vincenzo del Vecchio, invertendo l’immagine geografica del grande mare-lago su cui poggia l’interpretazione di Braudel (Braudel 1987), raccontano di un passato remoto ipotetico in cui il Mediterraneo ...leggi tutto

"... Ragionare così sul Mediterraneo è un tentativo di difendere una memoria mitologica che parla ancora una lingua comune ai popoli del nord Africa, dell’Europa, del Medio Oriente; una favola, una leggenda, un progetto che aspira a introdurre nuove pratiche abitative, nuove consuetudini relazionali ..."