ISSN 2039-2656
23 / 2021
Editoriale. Mediterraneo. Macrocosmi locali nel globale | PRIMO PIANO Prospettive per il Mediterraneo | Mediterraneo Arkhi-Pelagos. (Mare Principale | Arcipelago) | Mediterraneo. Manifesto per una svolta | Il Corridoio Meridiano | I porti del Mediterraneo | Il respiro della città | Mediterranean matters. Tre prospettive per un’agenda comune | Lampedusa, l’isola che unisce il Mediterraneo | TEMI PUNTUALI | La dimensione urbana delle "blue energy | La dimensione informale del pensare mediterraneo | Il disegno del paesaggio costiero della Maremma | CALL FOR PAPER Narrazioni mediterranee | La via Istmica Sibari-Lao | Only by Water | EChOWAYS. Eco-musei lungo le rotte dei Fenici | Strade e percorsi culturali, architetture e paesaggi nel sud Europa | Tradizione insediativa e infrastrutture a grande scala tra le due sponde del Mediterraneo: un primo rapporto | La Via della seta 5.0 | Percorsi di resilienza. La rigenerazione dei territori fragili tra la costa mediterranea e le aree interne | Andata e Ritorno. La Via dell’arcipelago pontino | Questi Fantasmi. L’influenza delle architetture del Novecento nell’architettura mediterranea | Le nuove sfide del Progetto Urbano nell’era della crisi climatica | MATERIALI DIDATTICI | Un’alternativa per la costa orientale di Napoli | Pozzallo, l’integrazione come occasione di riqualificazione | Tessiture Sociali. Strategie di inclusione urbana | RECENSIONI | L’insostenibile sofferenza della periferia. Di Filippo Barbera | Terraneo. Di Marino Amodio e Vincenzo Del Vecchio. Ceci n’est pas un revoir (questa non è una recensione)
Il Mediterraneo continua tuttora ad esercitare un ruolo culturale, politico ed economico quanto mai importante. Sempre all’ordine del giorno per le numerose criticità che lo affollano costringendo i Paesi europei a politiche soprattutto difensive, questo mare sembra purtroppo aver dimenticato da tempo la grande lezione braudeliana di uno spazio-crocevia dove “le città si tendono la mano”. Eppure, qui, forse ancor più che all’interno dei singoli Paesi, le città possono diventare ancora determinanti per rilanciare una prospettiva di sviluppo sostenibile e inclusivo che andrebbe a vantaggio di tutti, opponendosi in modo propositivo alle derive di conflitti e di tensioni che hanno fatto diventare sempre più questo mare un enorme problema per la sicurezza piuttosto che una risorsa preziosa per lo sviluppo.... ...leggi tutto
Questo numero di EWT è dedicato al Mediterraneo. Trae spunto da “Le Vie del Mediterraneo” una ricerca da me coordinata per il Centro Linceo Interdisciplinare dell’Accademia dei Lincei. La ricerca prevede la creazione di un atlante interdisciplinare aperto e potenzialmente infinito sulle Vie del Mediterraneo (MW-MedWays). Un Atlante di narrazioni piuttosto che descrizioni. La rete è piena di descrizioni e il Mediterraneo è il luogo delle narrazioni. L'Atlante è progettato per più autori di diverse discipline. Le Vie del Mediterraneo sono quei sistemi di relazioni fisiche ...leggi tutto
In questi mesi si è dissolta definitivamente un’illusione ottica: quella che ci presentava il Mediterraneo come un quadrante secondario degli assetti del mondo. Del quale ci si potesse disinteressare a livello globale. Il richiamo della realtà è stato durissimo: se tu non ti occupi del Mediterraneo è il Mediterraneo che si occupa di te. Riproponendo una straordinaria e nuova centralità, e rendendo giustizia alla visione che Fernand Braudel avanzava nel 1949 contro la teoria delle corti cinquecentesche che consideravano quel mare come interno e chiuso. Braudel si riferiva a Filippo II di Spagna, ma intuiva come il Mediterraneo fosse l’attore principale di una nuova civilizzazione, di una vicenda mondiale. ...leggi tutto
Le crisi sembrano essere le migliori opportunità per ottenere cambiamenti. L’Europa e il Mediterraneo di crisi ne hanno conosciute molte, un gran numero ha determinato espansione e maggior benessere, altre (per fortuna, di numero assai inferiore) impoverimenti e arretramenti, altre ancora, pochissime, sono rimaste sospese, in bilico se andare da una parte o dall’altra, in una situazione non svolta. All’inizio, furono i popoli che giungendo dall’Africa, il Mediterraneo lo avevano attraversato per andare dovunque e diventare altro. Più tardi, nel “Mare tra le Terre” ...leggi tutto
Il 23 Marzo del 2021, la nave portacontainer Ever Given, partita da Taiwan e diretta a Rotterdam, un gigante di 400 m. di lunghezza e largo 59 m., capace di trasportare 20.000 contenitori (Teu), si è incagliata nel canale di Suez bloccandolo per 6 giorni. Le conseguenze sono state immediate: centinaia di navi ferme in attesa nel Mar Rosso, (alcune navi cisterna hanno scelto di circumnavigare l’Africa allungando il proprio viaggio almeno di una settimana), ritardi nelle consegne, interruzioni nei cicli produttivi, esaurimento delle scorte, congestione nei porti, container vuoti che non hanno fatto ritorno in Cina nei tempi previsti, aumento del greggio, rincari dei noli. È stato stimato un costo per una settimana di blocco di oltre 8 miliardi di euro ...leggi tutto
Quali aspetti dell’essere stato della storia del Mediterraneo possono divenire condizioni per il progetto dell’abitare contemporaneo? In continuità con i temi dei precedenti numeri di EWT, la domanda è: come questa storia può fornire “segni direttori”, anche immateriali, per l’attuale disegno urbano? Mai come in questo periodo storico prevale l’esigenza di produrre “ossigeno urbano”. La recente emergenza pandemica ci spinge a comprendere a fondo il principio insediativo delle nostre città e a coglierne il potenziale trasformativo sia in termini di necessità emergenziale...leggi tutto
Sul Mediterraneo, crocevia di tre continenti, si concentra quasi il 7% della popolazione mondiale con un consumo dell’8% di energia primaria. Gli scenari previsionali stimano una forte crescita demografica (+105 milioni di abitanti al 2040) e una robusta espansione economica (+ 2,3% all’anno). Tutti i paesi costieri, impegnati nel rispetto dell'accordo di Parigi firmato nel 2015 sui temi del cambiamento climatico e della transizione energetica, sono variamente sensibilizzati e attivi su specifiche questioni ambientali del Mediterraneo, importante hotspot di biodiversità ...leggi tutto
Lampedusa è un con-fine al centro del Mediterraneo, e come tutti i luoghi di bordo ha accumulato una straordinaria energia che ne ha forgiato l’identità. Non è una linea di demarcazione ma egualmente mette in comunicazione mondi diversi per la sua straordinaria posizione. Un punto di frontiera e, quindi, di confronto, di fronteggiamento dei flussi migratori che in un certo modo ricorda un fronte di guerra con le sue emergenze, i suoi morti, i suoi dolori. Ma anche una nuova frontiera kennedyana “delle opportunità e dei pericoli, la frontiera delle speranze incompiute e dei sogni”. ...leggi tutto
Nell’ultimo decennio la Blue Energy o energia rinnovabile marina sta assumendo un ruolo sempre maggiore nella transizione dell’Unione Europea verso la carbon neutrality, ma solo recentemente l’interesse per queste tecnologie si è esteso all’area mediterranea, accompagnandosi a dubbi e resistenze in merito a eventuali impatti negativi sull’ambiente, sul paesaggio e sulle economie costiere del Mare Nostrum. Le reti di teleriscaldamento che sfruttano il mare come fonte di calore sono in grado di minimizzare le interferenze con gli ecosistemi marini e con la fruizione fisica ...leggi tutto
Partendo da una serie di riflessioni sviluppate nel numero 11 della rivista P+C, Proyecto y Ciudad, edita dall’ Università di Cartagena, l’articolo prova a proporre un’altra idea di architettura mediterranea rispetto a quella della tradizione disciplinare. Un’architettura intesa come un processo fondato su un “pensiero creativo” attraverso il quale è possibile elaborare risposte “semplici” a problemi “complessi”. Questa capacità, che utilizza le categorie dell’“informale” come strumento per decodificare e interpretare la realtà, sembra aprire nuove possibilità ...leggi tutto
Un’indagine sulla condizione attuale del paesaggio della Maremma tosco-laziale stretto tra la linea di costa, la via Aurelia e la via Francigena, direttrici antiche che continuano a persistere come traiettorie culturali. Un paesaggio concepito come luogo di modificazioni, di stratificazione di gesti umani nel corso di secoli, interpretato attraverso i segni dell’antropizzazione. Partendo dalle immagini bucoliche dei pittori nel corso dei secoli e attraverso le trasformazioni del territorio avvenute dal secondo dopoguerra in poi, questa ricerca vuole individuare nodi paradigmatici ...leggi tutto
Rispetto alla direttrice di attraversamento longitudinale nord-sud, consolidata nella via ab Rhegium a Capua e oggi sostanzialmente rintracciabile nel percorso autostradale, il periplo costiero e le direttrici trasversali restituiscono il complesso palinsesto territoriale calabrese, rivelandone la natura di crocevia terrestre e marittimo del Mediterraneo. Il contributo di ricerca assume il tracciato istmico Sibari-Lao1 quale paradigma indiziario dei caratteri insediativi e dell’intrinseco e conflittuale rapporto che le eterogenee testimonianze storico-architettoniche intessono ...leggi tutto
Lungo le coste del Mediterraneo esistono frammenti di paesaggio originario che non hanno subito l’invasione del turismo di massa. Queste località sono collegate da una rotta invisibile. La loro condizione geomorfologica di luoghi raggiungibili agevolmente solo via mare, ne ha consentito la conservazione e la tutela, ma oggi la possibilità di “scoprire” queste mete attraverso le “rotte digitali” ha aumentato considerevolmente il rischio che questi luoghi possano essere sottoposti a pressioni incompatibili con la loro intrinseca fragilità. ...leggi tutto
Le rotte dei Fenici sono state utilizzate dal XII sec. a.C. per comunicare commercialmente e culturalmente nel Mediterraneo. L’eco di questa cultura marinara è ancora evidente nel Mediterraneo con manifestazioni materiali e immateriali. Tuttavia la consapevolezza di questo passato non è altrettanto diffusa e la sua scarsa conoscenza, associata ad altri tipi di rischi come la pressione antropica e la concentrazione delle infrastrutture e della produzione lungo le coste, rischia di condurre ad un progressivo oblio di questo importante patrimonio ...leggi tutto
La ricerca tenta di individuare e riconoscere la permanenza dei percorsi che, nei secoli, hanno sedimentato un patrimonio costruito diffuso nell’Europa meridionale, per provare a recuperare una dimensione dei luoghi attraverso la rete delle “vie” che li hanno attraversati e trasformati in contesti insediativi e in paesaggi; in particolare quei percorsi che hanno unito i territori tramite le lingue, le reti della circolazione delle culture tramite le arti o i saperi della cultura materiale, oppure i percorsi dei pellegrinaggi. E ancora le vie commerciali (degli scambi leciti o del contrabbando)...leggi tutto
Cosa può significare oggi volgere lo sguardo verso un altro Mediterraneo? Questo primo rapporto di una ricerca condotta tra le Scuole di Architettura di Milano e Torino, indaga l’opportunità che il progetto di architettura, in contesti non ancora contaminati dalla corsa all’Occidente, torni ad assumere un ruolo decisivo nella trasformazione degli assetti insediativi e, su un terreno più strettamente compositivo, possa verificare tradizioni ed esperienze anche distanti nel tempo e difformi negli esiti formali ma apparentate da analoghi caratteri di radicamento, identità ...leggi tutto
Le città del terzo millennio vivono le criticità della globalizzazione dimostrando di essere vulnerabili e impreparate di fronte alle nuove e diverse sfide della società. La città, che non riesce a recuperare il ritardo e risolvere gli effetti di un’inerzia storicizzata, subisce gli eventi e le calamità con disarmante rassegnazione. L’emergenza Covid-19 ha colto tutte le città impreparate, di fronte alla minaccia globale la città rivela le sue debolezze organizzative. Le comunità vivono le angosce di una pandemia che non ha limiti fisici né barriere amministrative e di confini violati...leggi tutto
Il contributo illustra un percorso di ricerca approfondito nell’ambito della partecipazione al Cluster “Le vie del Mediterraneo” promosso dall’Università di Trento e dall’Accademia dei Lincei. La ricerca rappresenta un percorso congiunto che integra il progetto del Dipartimento PDTA (Sapienza) “Percorsi di resilienza. Il rilancio e il riuso delle linee ferroviarie minori per la rigenerazione nei territori fragili” e il progetto “Territori Fragili” del DASTU (Politecnico di Milano). L'attività si concentra sulle linee ferroviarie minori abbandonate che collegano le aree interne alla costa mediterranea...leggi tutto
Sei piccole isole in cui l’isolamento è da sempre condizione e limite: esilio fisico, culturale e sociale che sottende ai processi di sparizione di valori e delle relazioni, dei legami territoriali e identitari, cui si aggiunge una forte fragilità ecologico-ambientale. Il progetto in corso per il penitenziario di Santo Stefano, sull’omonima isola dell’arcipelago, è occasione per promuovere l’identità del Mediterraneo attraverso la cura e la valorizzazione dei suoi luoghi. Gli interventi di tutela e trasformazione proposti dal progetto cercano di legare la memoria del carcere al suo territorio attraverso ...leggi tutto
Nel 1940 Gio Ponti, fondatore di “Domus” e direttore della rivista, con il numero 152 provò a definire il Manifesto dell’idea di casa al mare per gli italiani. La sua visione era basata sulla possibilità di indicare delle verosimili strategie compositive dell’ambito domestico legato al progetto sulla costa. L’indagine relativa all’abitare era un tema caro a Ponti già dai primi numeri di “Domus”; partendo dalle parole che definiscono le componenti architettoniche, dall’editoriale numero uno del 1928 l’architetto milanese ha accompagnato il lettore in un viaggio che provava ad essere...leggi tutto
L’innalzamento del livello del mare rappresenta uno degli effetti più impattanti dei cambiamenti climatici sul territorio, con particolare riferimento all’area mediterranea. Le strategie di adattamento rappresentano un approccio complementare alla mitigazione al fine di perpetrare uno sviluppo urbano sostenibile e resiliente delle città costiere. In questo senso, le amministrazioni locali, accanto alla definizione di vision strategiche, individuano nella procedura del Progetto Urbano lo strumento più idoneo per rispondere alle nuove sfide della contemporaneità. ...leggi tutto
Le riflessioni sul funzionamento metabolico e le ecologie relazionali che dovrebbero strutturare la città contemporanea generano ricadute rilevanti anche sulle modalità di ripensare il progetto urbano per lo sviluppo e la crescita dei territori locali: occorre mirare prioritariamente all’attivazione di una molteplicità di interventi concatenati tra loro, anche di piccole dimensioni e costruiti dal basso, piuttosto che soltanto nuove grandi opere, per favorire processi di adattamento graduale dell’esistente, attraverso cui provare ad assorbire i mutamenti introdotti ...leggi tutto
L’espansione infrastrutturale dettata dal traffico dei container costituisce ancora un punto nodale nelle interazioni porto-città. Nel 2006, l’ex Autorità Portuale di Napoli ha stabilito di realizzare ad est del porto, sul margine della periferia ex-industriale, la colmata di una darsena allo scopo di incrementare il trasporto merci con nuove aree per la logistica. Tale progetto, non ancora completato, ha a lungo tempo ignorato la complessa realtà urbana del quartiere ex operaio di San Giovanni a Teduccio, da anni in attesa di una nuova immagine di città costiera. ...leggi tutto
Accogliere, adattarsi e modificarsi. Nuove tracce della città costruita verso espressioni di natura collettiva. Si tenta di definire il passaggio di integrazione di sistemi dapprima dissociati e non comunicanti attraverso paradigmi di trasformazione urbana ed interazione sociale. Il sistema ospitante viene inteso come un luogo che accoglie; positivo ad interventi di modificazioni urbane attraverso forme di interazione sociale. Pozzallo è spunto di partenza. Porto, ferrovia ed agricoltura sono i sistemi che caratterizzano ed esprimono la forma della città e la morfologia ...leggi tutto
L’intensificarsi dei flussi migratori una delle caratteristiche peculiari di questi nostri tempi di globalizzazione e la questione dell’accoglienza degli immigrati uno degli argomenti cruciali dell’agenda politica: in Italia, da quasi da tre decenni. Anche il dibattito architettonico ha progressivamente assunto tali temi: basti pensare a quanto raccontato nelle ultime biennali di Venezia – e nell’ultima in particolare, “Reporting from the front” - o dal recente numero monografico di “Lotus International”, dall’emblematico titolo People in Motion. ...leggi tutto
Le periferie: un tema difficile e complesso, a cominciare dalla definizione di periferia, e che richiede di essere trattato con ampiezza di visione e con articolazione e connessione di problematiche. Tema che proprio così viene svolto da Filippo Barbera nel suo libro: libro complesso e articolato come il tema stesso richiede. Libro che propone con efficacia una lettura dei diversi aspetti delle situazioni attuali delle periferie napoletane, una analisi critica dei presupposti culturali e dei processi che quelle situazioni hanno prodotto, e prudenti proposte e valutazioni di possibili soluzioni future ...leggi tutto
Per questo numero di EcoWebTown costruito attorno a un’idea di Mediterraneo come contenitore di comunanze, come grande “manuale” di pratiche e forme dell’abitare condivise, luogo di potenzialità e possibilità ancora inespresse, vogliamo proporre la lettura di un volume che ne ricostruisce il “mito di fondazione” in modo sorprendente. Fondazione, sì, perché i due giovani autori, Marino Amodio e Vincenzo del Vecchio, invertendo l’immagine geografica del grande mare-lago su cui poggia l’interpretazione di Braudel (Braudel 1987), raccontano di un passato remoto ipotetico in cui il Mediterraneo ...leggi tutto