ISSN 2039-2656
II/2019 pubblicato il 31 dicembre 2019
Prove di progetto urbano
| DOSSIER_IL CANTIERE MILANO
| Dismissione delle aree ferroviarie e progetto urbano
| Scali Milano. Prove di innovazione?
| Circle Line Milano
| Il processo di rigenerazione urbana degli scali ferroviari di Milano 2030
| Milano vicino all’Europa
| Milano scali, progetti in corso
| Grandi strutture di dolore
| Il progetto urbano per gli scali ferroviari milanesi
| ESPERIENZE PARALLELE
| VRoma, verso il progetto urbano delle stazioni
| Una discussione in corso. Le aree ferroviarie a Torino
| Il curioso caso dell’area di risulta ferroviaria a Pescara
| As time goes by
| Situla Lubiana
| Rigenerazione delle aree ferroviarie verso la Green City
| PROGETTO URBANO E AREE FERROVIARIE. TRE QUESTIONI
| Intervista a: Paolo Desideri
| Intervista a: Franco Purini
| Intervista a: Mosé Ricci
| Intervista a: Nicola Russi
| CALL FOR PAPERS: IL PROGETTO URBANO PER LE AREE FERROVIARIE
| La rigenerazione dell’area ferroviaria di Rogoredo
| Verso una nuova interpretazione della stazione ferroviaria
| LA CITTÀ ARTISTICA
| La città artistica
| Space, People and Place. Gli artisti incontrano gli architetti
| In memoria di Ettore Spalletti
| Cesare Manzo e Fuoriuso
| MATERIALI DIDATTICI
| Stazioni per muovere le città
| Proposte per Spalato
| La Circle Line come occasione di riattivazione urbana per la città di Milano
| LETTURE
| F. Schiaffonati, Paesaggi milanesi. Per una sociologia del paesaggio urbano recensione a cura di Filippo Angelucci
| G. Castaldo e A. Granato A. Un progetto per gli scali ferroviari milanesi recensione a cura di Filippo Angelucci
| EVENTI
| How Will We Live Together - La 17. Mostra Internazionale di Architettura curata da Hashim Sarkis
Ci sembrava di aver trovato finalmente un caso esemplare, in grado di testimoniare con la forza dei fatti che non avevamo torto ad insistere nel rivedere profondamente l’istituto del progetto urbano, rilanciandone comunque il ruolo centrale nella trasformazione della città esistente. A Milano, nel programma in corso per la trasformazione urbanistica di sette scali ferroviari e delle loro aree adiacenti, sono all’opera quasi tutti i principi professati da Ecowebtown per affermare una nuova cultura del progetto urbano, a partire in particolare da un rinnovato ruolo dello spazio delle infrastrutture della mobilità. Sono almeno sette i principi da tener presente. Primo. Il progetto non si esaurisce nella invenzione di un nuovo spazio architettonico, la stazione ferroviaria, che peraltro negli ultimi tempi si è già andata caricando di una complessità crescente fino a diventare spesso un mondo introverso, ricco di funzioni urbane e metropolitane. ...leggi tutto
Nel numero 16/2017 di Eco Web Town, abbiamo provato ad aprire la discussione su alcuni temi relativi alla valorizzazione del patrimonio non più funzionale delle Ferrovie dello Stato. Un patrimonio molto consistente di aree e manufatti che, ormai da anni in disuso, si offre come occasione di riqualificazione di porzioni estese e molto spesso centrali delle principali città italiane. Da anni infatti, la società FF Sistemi Urbani mette a disposizione del mercato imprenditoriale privato, in collaborazione con gli Enti Pubblici interessati, pacchetti immobiliari di grande rilevanza ...leggi tutto
Le aree ferroviarie dismesse milanesi oggetto dell’Accordo di Programma sottoscritto nel luglio del 2018 sono sette e localizzate lungo la cintura ferroviaria, il passante e alcune direttici in uscita dalla città; sono collocate inoltre spesso in prossimità di altre aree in fase di trasformazione. Per localizzazione urbana e dimensione spaziale gli scali ferroviari milanesi rappresentano un potenziale indiscutibile di trasformazione urbanistica multiscalare, costituendo, insieme all’area che ha ospitato l’esposizione universale a nord ovest di Milano...leggi tutto
A partire dal 2005 il Comune di Milano, Ferrovie dello Stato Italiane e Regione Lombardia hanno iniziato a definire gli obiettivi e il percorso per la trasformazione urbanistica degli scali dismessi connessa al potenziamento del sistema ferroviario milanese. L’obiettivo comune era di avviare i processi di rigenerazione degli scali per ricucire i vuoti urbani tra centro e periferia, creando nuovi quartieri caratterizzati da un mix funzionale e abitativo unitamente ad una nuova infrastruttura verde diffusa e ad un sistema capillare di mobilità sostenibile...leggi tutto
Da scali merci a scali di idee, innovazione e verde. Le porte da cui nello scorso millennio entrava e usciva il traffico di merci che ha consentito a Milano di diventare la locomotiva d’Italia stanno per riaprirsi. Sette muri pronti a cadere per lasciare entrare le visioni emerse in vent’anni di dibattiti e progetti. L'operazione Scali - trasformazione di 1,2 milioni di metri quadrati nel cuore della città - con il 2020 entra nella fase operativa dopo aver attraversato un complesso e lungo processo di approvazione condivisa e partecipativa....leggi tutto
Ormai da qualche tempo, urbanisti, architetti, economisti, sociologi e tutti gli esperti di settore concordano che l’economia nei prossimi decenni si vada sempre più concentrando nelle grandi aree urbane, con ricadute decisive sul mercato immobiliare. Da molti anni infatti, nelle grandi città i progetti di largo respiro, sia in termini di quantità sia di qualità del prodotto finale, sono diventati il punto di riferimento del mercato immobiliare. Sempre da diversi anni, al progressivo esaurirsi della fase espansiva delle città (anche se, naturalmente, rimane sempre aggressivo il consumo di suolo, spesso per il trascinarsi di previsioni di epoche precedenti) ha fatto riscontro l’emergere di un nuovo orientamento a favore del ritorno all’esistente...leggi tutto
L’accordo quadro tra Comune di Milano e Ferrovie dello Stato sottoscritto nel 2005 dal sindaco Gabriele Albertini, quando Giorgio Goggi era assessore ai trasporti, prevedeva che tutti i proventi derivanti dal recupero degli scali fossero utilizzati per migliorare il sistema di trasporto ferroviario milanese e regionale realizzando in particolare il secondo passante. Tale infrastruttura, mai realizzata, avrebbe consentito a tutti i treni suburbani e regionali di circolare a Milano scambiando con le metropolitane in modo tale che le 500 stazioni della Lombardia sarebbero state direttamente collegate con il capoluogo. ..leggi tutto
Le aree ferroviarie dismesse milanesi oggetto dell’Accordo di Programma sottoscritto nel luglio del 2018 sono sette e localizzate lungo la cintura ferroviaria, il passante e alcune direttici in uscita dalla città; sono collocate inoltre spesso in prossimità di altre aree in fase di trasformazione. Per localizzazione urbana e dimensione spaziale gli scali ferroviari milanesi rappresentano un potenziale indiscutibile di trasformazione urbanistica multiscalare, costituendo, insieme all’area che ha ospitato l’esposizione universale a nord ovest di Milano...leggi tutto
Il disegno urbano, finalizzato al processo di modificazione e rigenerazione della città contemporanea, richiede in genere un tempo lungo, potremmo definirla una dimensione di “lunga durata”, quasi mai coincidente con le richieste incessanti espresse dalle condizioni rappresentate dal tempo presente dove gli interessi della sfera privata prevalgono su quelli della sfera pubblica. Oggi le condizioni economiche e finanziarie degli investitori, le uniche ancora capaci di muovere operazioni di trasformazione urbana, hanno come unico obiettivo la massima resa finanziaria delle operazioni messe in atto...leggi tutto
Le difficoltà di fare progetto urbano per le stazioni ferroviarie rinviano a ragioni diverse e di diversa natura, politica, economica, di capacità di interlocuzione, o altre ancora. Se parliamo di strumenti, spesso questi sono poco adeguati ai tempi delle trasformazioni e agli obiettivi. Per usare una immagine sintetica basti pensare che il piano regolatore di Roma è stato approvato, nel 2008, tre mesi prima che il crollo della Lehmann Brothers mettesse a nudo la fragilità di quei modelli economici e di sviluppo, fondati su evidenti squilibri speculativi...leggi tutto
Il processo di ristrutturazione urbana che ha interessato Torino nell’arco degli ultimi tre decenni si intreccia a doppio filo alla riorganizzazione funzionale dell’infrastruttura ferroviaria in città. Il posizionamento di un’ampia porzione del fascio di binari sottoterra con la realizzazione del Passante Ferroviario, il ripensamento dell’accessibilità a scala metropolitana con la realizzazione del Servizio Ferroviario Metropolitano, la costruzione della nuova stazione di Porta Susa quale punto di accesso al sistema ad alta velocità...leggi tutto
Anche sulla città di Pescara – un capoluogo di provincia di quasi 120.000 abitanti del centro-sud d’Italia – è spirato negli anni ’80 e ’90 dello scorso secolo il vento delle grandi trasformazioni urbane. Lo stesso vento che in tutta Europa, a partire dalla dismissione e dal riutilizzo di scali e stazioni ferroviarie, poneva nella disponibilità delle città ampi territori vergini e centralissimi, là dove l’ingegneria trasportistica dell’800 aveva inserito i terminali delle (allora) nuove reti. Un vento però decisamente passeggero in riva all’Adriatico...leggi tutto
Nel novembre del 2018 re Mohammed VI inaugura la tratta della linea alta velocità che collega Tangeri e Casablanca. All’interno del più ampio programma di sviluppo delle ferrovie marocchine si inserisce il progetto per la nuova stazione di Casablanca “Casa-Voyageurs” ideato dallo studio romano ABDR in collaborazione con Yassir Kahlil Studio, Favero&Milan Ingegnerie e ITALFERR. I progettisti definiscono la nuova stazione un “riparo sovrano” capace si essere “rifugio per viaggiatori, abitanti, passanti”. Il grande edificio ponte che scavalca il corposo fascio di binari...leggi tutto
Situla” è un nuovo intervento firmato da Bevk Perović arhitekti nella capitale slovena. L’intervento, concepito nella consapevolezza che la molteplicità degli argomenti che animano il dibattito sulla complessa questione della città contemporanea ha come fondamento comune quello della rigenerazione, si fa carico di inquadrare il tema della trasformazione urbana determinandone, in primo luogo, le strategie di sviluppo e le metodologie del business plan ; e, soltanto dopo, fornendo risposte concrete attraverso l’azione di progetto...leggi tutto
La città contemporanea si sta interrogando sulle strategie, le policy, le tipologie d'interventi da intraprendere e sviluppare per migliorare la qualità della vita dei propri abitanti e per rendere più sostenibile e resiliente l’ambiente urbano. Le aree dismesse di ex attività produttive, militari o infrastrutturali, in primis per queste ultime le aree ferroviarie, rappresentano notevoli suscettività di sviluppo perché quasi sempre centrali e strategiche, in grado di innescare cambiamenti multidimensionali ben oltre l’area di progetto e di promuovere rivalutazioni sul tessuto urbano collegato ad esse...leggi tutto
D1. Della difficoltà di fare progetto urbano
È da molto tempo che in Italia si sta cercando di promuovere progetti di ammodernamento delle stazioni ferroviarie come progetti urbani, in grado di attivare e catalizzare lo sviluppo dei contesti circostanti. Le esperienze di successo tuttavia sono assai scarse, e molto spesso si è dovuto rinunciare a lavorare sul rapporto tra stazione e città, nonostante le migliori intenzioni professate dagli attori in gioco.
Quali sono a suo avviso le ragioni di queste difficoltà? Sono ragioni insormontabili? A quali condizioni diventa possibile promuovere e realizzare progetti di stazioni in grado di attivare sviluppo urbano?
D2. Ipotesi per il futuro
In generale, gran parte delle difficoltà di fare progetto urbano dipendono dalla problematica composizione tra le istanze di qualità del contesto da parte delle amministrazioni locali e le logiche stringenti che presiedono all’intervento da parte di Ferrovie dello Stato.
Quali che siano le reciproche attese e convenienze, esistono alcuni indirizzi a cui è possibile attenersi nell’impostare eventuali progetti per le stazioni intese come attivatori dello sviluppo urbano?
D3. Replicabilità del modello Milano
Milano negli ultimi tempi sta diventando un laboratorio estremamente interessante per una nuova generazione di progetti di ammodernamento degli scali ferroviari come progetti urbani. Al di là della estensione delle aree messe in gioco dai progetti, appaiono interessanti e innovativi alcuni passaggi di metodo sperimentati nell’occasione. In particolare, sono da condividere alcune importanti innovazioni di processo, quali il rapporto istaurato inizialmente tra Comune e Politecnico per impostare lo studio di fattibilità dei progetti urbani. Poi la esplorazione progettuale dei singoli ambiti d’intervento, affidata ad autorevoli architetti incaricati direttamente dal Committente. Infine, la messa a concorso dei progetti con bandi elaborati sulla base delle specifiche risultanze dei progetti esplorativi.
In questi termini, l’esperienza di Milano può diventare un modello anche per altre città? A quali condizioni questa esperienza può essere replicata in altri contesti?
I brani di città nei quali le cesure causate dalle infrastrutture ferroviarie risultano importanti, rappresentano luoghi complessi in cui la rigenerazione urbana può essere declinata alle diverse scale di progetto. Su questi temi si innesta la ricerca progettuale che ha visto coinvolte le Università degli Studi Roma Tre e Sapienza Università di Roma, con la partecipazione al concorso “RE-Live 2019”, organizzato dalla SITdA. Tale iniziativa è finalizzata a supportare scientificamente la definizione dei contenuti di progetto per una porzione del comparto a sud-est di Milano, nell’ambito della stazione di Rogoredo...leggi tutto
Come si configurano, nella città contemporanea, le stazioni ferroviarie e in che modo interagiscono con il contesto urbano in cui si inseriscono? La ricerca propone una rilettura e una nuova interpretazione dei poli ferroviari nel loro mutato ruolo di organizzatori e generatori dello spazio della città. Attraverso l’analisi comparata di alcuni casi studio s’intende restituire una visione complessiva dei fattori ritenuti di centrale importanza nella costruzione di una nuova cultura progettuale sul tema delle grandi infrastrutture ferroviarie e in particolare dei nodi del trasporto ad alta velocità dislocati nel contesto urbano...leggi tutto
La “cosa umana per eccellenza” – secondo Claude Lévi-Strauss – è un poliorganismo che non consente di essere conosciuto nella sua interezza, ovvero considerato come un’entità unitaria perché si presenta, all’inizio del nuovo secolo, come una costellazione di fenomeni diversi e spesso contraddittori, che permette solo interpretazioni parziali e transitorie. C’è da aggiungere che la città non è più qualcosa alla quale si attribuisce una finalità nel suo evolvere nel tempo, come avveniva qualche decennio fa, ma appare nell’età globale come un insieme di espressioni fisiche, di funzioni, di flussi comunicativi e di processi ambientali caratterizzati da una evidente casualità, un andare senza obbiettivi durevoli verso il futuro nel quale la socialità si configura come un labirinto...leggi tutto
Nato dall’esigenza di analizzare la qualità dello spazio pubblico in rapporto all’arte, all’architettura, alle nuove pratiche sociali e al ruolo delle istituzioni in relazione ai processi di trasformazione della città europea, Space, People and Place è stata un’iniziativa seminariale promossa presso la facoltà di architettura di Pescara con il fine di approfondire l’opera e il modus operandi di alcuni protagonisti della scena internazionale, tra artisti, architetti, critici, mediatori culturali ed esperti; al tempo stesso di indagare nuovi modi di rigenerare il tessuto urbano delle città...leggi tutto
Nel 2017 Ettore Spalletti aveva ricevuto la laurea honoris causa nella Facoltà di Architettura di Pescara. Non era solo il riconoscimento – come è uso - dell’eccellenza di una figura di grande rilevanza del mondo della cultura italiana ed internazionale. In questo caso, con la laurea in architettura si è affermato un legame profondo tra la ricerca artistica di Spalletti e la questione centrale con cui si deve sempre misurare un architetto: la necessità, cioè, di ridefinire continuamente la natura e i connotati di uno spazio da apprendere nel movimento e nell’intreccio con il tempo ...leggi tutto
Era nato al quartiere della Marina sud di Pescara Cesare Manzo, un quartiere dove ogni persona ha un soprannome, una storia. Dopo un inzio con la distribuzione dei giornali per tutta la Regione, attività di famiglia, aprì un’ edicola in via l’Aquila. In quegli anni Pescara era un luogo vergine ed interessante, tra indiani metropolitani, agit prop e pseudo hippies, la varia fenomenologia che caratterizzava l’intera provincia italiana tra il ‘77 e gli anni ottanta. Ma nel contempo in città cresceva una vocazione, quella per l’arte contemporanea grazie alle gallerie di Mario Pieroni...leggi tutto
Nel loro presentarsi alla città le prime stazioni si “vestivano” da grandi palazzi pubblici, affermando la loro piena appartenenza al contesto urbano. Ma si celava così la loro diversa natura: quell’anima di ferro che legava tra loro, in chilometrici fili, territori diversi, fiorendo quando era possibile nei grandi centri, nelle alte campate voltate di nuove piazze coperte. Più tardi sarà proprio quella natura altra, di vetro, ferro o di inediti materiali, che verrà mostrata in oggetti meravigliosi da ammirare come simbolo di una diversa condizione, di cui proprio le stazioni testimoniavano l’esistenza...leggi tutto
La possibilità di combinare valenze conformative degli assetti insediativi con quelle dei programmi strategici per lo sviluppo locale sembra aver trovato un banco di prova nei Piani di rigenerazione urbana delle principali città d’Europa che, a partire da una programmazione puntuale e condivisa, finanziano progetti innovativi e sostenibili, integrando politiche con azioni e finanziamenti comunitari. Veri e propri progetti urbani sostenibili di nuova generazione dunque, capaci di contribuire alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo locale, e di interpretare il futuro delle città nella visione europea che contempla città intelligenti...leggi tutto
Il dialogo decennale tra il comune di Milano e il gruppo di Ferrovie dello Stato SpA, iniziato nel 2005, è culminato in un importante Workshop tenutosi nel capoluogo lombardo dal 15 al 17 dicembre 2016. Questo ha visto coinvolte numerose figure, raggruppate in 5 tavoli di lavoro, ognuno riguardante un tema diverso: ambiente, sociologia, architettura, trasporti ed economia; oltre a questi, sono stati numerosi gli interventi esterni ed i confronti con la comunità. Il lavoro del Workshop è stato sintetizzato in una Vision che ha come oggetto di studio la Circle line ...leggi tutto
Il concetto di paesaggio è stato definito nei vari ambiti scientifico-disciplinari secondo accezioni molto differenti. Dopo la visione ottocentesca che ne aveva declinato il senso in termini estetico-formali come veduta, scorcio pittorico o rappresentazione dalle forti connotazioni poetico-emotive, la post-modernità ha avuto la capacità di rintracciare nel paesaggio molteplici valori e significati oltre le dimensioni percettive e sensoriali. Il paesaggio si è così legato progressivamente ai processi evolutivi bio-ecologici, alle dinamiche ambientali, alle forme di produzione antropica...leggi tutto
Nei passaggi conclusivi del film The Untouchables, di Brian De Palma, le azioni si svolgono nell’atrio della Union Station di Chicago. È un’estenuante attesa dell’uomo chiave – il fatidico “ragioniere” con il suo libro mastro – che permetterà all’agente federale Eliot Ness di acquisire le prove di accusa per portare a processo Al Capone. La scena è ambientata tutta all’interno della stazione, nel suo passaggio nevralgico delle scale dell’atrio. Si vedono scorrere le attività che caratterizzavano flussi e funzioni di un tradizionale scalo ferroviario: persone che si salutano velocemente...leggi tutto
Se la Biennale di Architettura del 2018 fu occasione per parlare dello spazio libero e gratuito, elemento indispensabile del nostro abitare, omesso in tanti sviluppi recenti, con Hashim Sarkis si allarga l'orizzonte a tutte le questioni oggi sollevate dal vivere insieme. Ha esordito così Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia. Vivere insieme significa darci carico in anticipo delle crisi potenziali e dei problemi che non trovano adeguata soluzione, e spesso neppure adeguata attenzione, nello spontaneo sviluppo delle nostre economie e delle nostre società, alle quali occorrono oggi maggiore consapevolezza e una vasta e coraggiosa progettualità. ...leggi tutto