ISSN 2039-2656
II/ 2017
Editoriale | Progettazione ambientale e progetto urbano | Per una centralità della figura dell’architetto | Prove di futuro: tre casi studi europei | Città, film e progetto urbano | Designing a Metropolis. Rotterdam looks ahead | Redesigning urban water systems and exploring synergies | The river as Tidal Park | Het Dakpark, a Roof Park in Rotterdam | Arcipelago di conoscenza| Premio Europeo del Paesaggio 2016-17. Una istruttoria per l’Italia | Recensione di "Architettura, città e territorio verso la Green Economy"
Per riflettere sull’attualità del progetto urbano in Italia è necessario risalire agli scenari più complessivi della trasformazione urbana e delle politiche per la città di cui è dotato il nostro Paese. In particolare la nuova Agenda urbana a cui sta lavorando da tempo anche l’Italia, su impulso della Unione europea, potrebbe contribuire in modo decisivo a istituire almeno lo sfondo di coerenza per i futuri interventi. Però la nostra Agenda, per la sua inconsistenza metodologica, la debolezza dei propri fondamenti programmatici, e soprattutto per lo stile retrogrado di governo di cui è espressione rimane un banale esercizio di aggregazione degli interventi che i vari ministeri, regioni e città hanno in animo d’intraprendere, piuttosto che una selezione critica di temi e azioni da privilegiare in un approccio partenariale mirato alla soluzione delle più pressanti criticità urbane. ...leggi tutto
Il progetto urbano, inteso nella sua declinazione conoscitiva e operativa e nel suo riferimento alle componenti socio-economiche e ambientali, deriva la sua impostazione dal dibattito culturale maturato negli anni '80 in Francia in seguito al processo di decentramento amministrativo delle competenze in materia di pianificazione. Tale dibattito, come è noto, si è innestato su quello degli studi urbani prevalentemente di matrice tipo-morfologica, maturato invece nel contesto italiano.
Nelle esperienze successive, il progetto urbano ha incorporato altre “dimensioni”...leggi tutto
I recenti cambiamenti introdotti negli ordinamenti didattici delle Scuole di Architettura impongono una riflessione sul contributo dei diversi settori disciplinari, sui loro statuti scientifici, nel percorso di adeguamento alla formazione dei futuri architetti. Tanto più necessaria, a fronte di un contributo progettuale delle Scuole che non appare adeguato alla domanda di qualità per gli aspetti ambientali, morfologici, funzionali, tecnologici, espressa da istanze collettive, anche con forme sempre più visibili di partecipazione ai processi di rigenerazione urbana. Entro uno scenario caratterizzato da una crescente complessità, la nozione di progetto non è di semplice circoscrizione, ampliata a specializzazioni sempre più articolate e dettagliate, settorializzata e delegata in molteplici luoghi della sua produzione...leggi tutto
Molte sono le città che stanno esprimendo, in maniera più o meno convincente, una forte progettualità. Da una sia pur sommaria analisi dei tanti progetti in corso e, soprattutto, delle vision strategiche elaborate da una parte all’altra del mondo, emerge un quadro di grande interesse che, nel suo insieme, sembra configurarsi come una vera e propria nuova utopia urbana, una potentissima spinta verso il nuovo: premessa indispensabile alla costruzione di un futuro migliore. (1) Sappiamo che la necessità di andare verso insediamenti sostenibili e smart non è più rinviabile. Sappiamo anche che la sostenibilità urbana è un concetto concretamente valido rispetto ad alcuni parametri fondamentali e molto concreti quali la produzione di più energia di quanta se ne consumi...leggi tutto
Una realtà sempre più complessa, chiusa in piccoli recinti, frammentata, fragile e allo stesso tempo oppositiva, appare ciò che oggi caratterizza gran parte delle città e le relazioni sociali, economiche e culturali che in esse si stabiliscono e si sviluppano. E questo avviene proprio quando si credeva che la rivoluzione digitale avrebbe semplificato e reso obsoleto gran parte dell’armamentario di regole, strumenti, consuetudini, che apparivano come trascinate dal secolo scorso. Sembrava a portata di mano la possibilità per il sistema tecnologico-informatico-digitale di assumere decisioni con maggiore rapidità e con minori condizionamenti di quelli fino a ieri abituali. Sarebbe diventato possibile conformare gli spazi vitali in cui queste nuove opportunità avevano luogo...leggi tutto
a cura di Marica Castigliano
torna suA slow and careful look at Rotterdam is needed to understand the rapidity with which the city is changing. As the second city of the Netherlands, after Amsterdam, Rotterdam has decided to become a metropolis and started during its post-war rebuilding to create its identity as an innovative and multicultural European city. The clarity with which Rotterdam’s development strategies have become concrete surprises though we infer it coherently from the projects used for its open spaces, the creation of new iconic volumes and ...leggi tutto
This study addresses two main topics. The first one is to describe the Rotterdam Water city 2035 approach, a systemic water approach for Rotterdam dealing with storm water and at the same time exploring synergies to improve quality of life. The second topic deals with the question if the approach was successful as well as what lessons can be learned from this. The city of Rotterdam is built on the riverbanks of the river Maas and river Rotte, in elevation, just above sea level. With some exceptions, the North and Eastern part of the city is built into many different kind of polders below sea level...leggi tutto
The landscape in the Maas-Rhine delta was originally an estuary. It is a dynamic landscape characterised by gradual transitions from salt water to fresh water, from deep to shallow, and from wet to dry. The landscape is subject to erosion and sedimentation under the influence of the major rivers and the sea. As a result, the landscape is rich in flora and fauna. The dynamism of the estuary has been increasingly shackled by human intervention through the centuries, a process that was accelerated with the development of Rotterdam as a port. The infrastructure of the Delta Works keeps the water outside the polders...leggi tutto
The unique Roof Park Rotterdam ‘Het Dakpark’ is the first public roof park of its kind in Europe. The 9 hectares elongated park above BigShop-shop centre is realized with European Union regional fund. Premise for funding was the original ambition of the voluntary organizing community to spend extra attention to necessary proactive neighbourhood regeneration and community development of the involved resident communities around the new ‘Dakpark Rotterdam’. The park is located in the west side of the city of Rotterdam and it is embedded in the area of Stadshavens...leggi tutto
La relazione tra città e porto, è senza dubbio una delle più conflittuali sia per la complessità e diversità di leggi, regole e attori coinvolti sia per la coesistenza di due culture e logiche di pianificazione differenti, quella urbana e quella portuale. Esse sono il risultato di differenti tradizioni storiche, pratiche, contesti geografici e politici. Questi fattori, che nel corso dei secoli
hanno dato forma ad un puzzle urbano e ad una separazione spaziale e sociale, diventano elementi chiave per la comprensione della delicata relazione città-porto...leggi tutto
Va salendo anche in Italia una crescente progettualità per il paesaggio. Poco conosciuta e ancor meno diffusa nei tradizionali mezzi di comunicazione, quest’attività di cui spesso si è lamentata l’assenza in un Paese prioritariamente orientato all’esercizio del vincolo, sembra che stia finalmente prendendo piede in numerose Regioni. In sordina, e fuori dei circuiti disciplinari che tendono di solito ad appropriarsene riduttivamente, sta prendendo consistenza una sperimentazione locale che sembra inaugurare forme innovative di progetto, ormai in grado di emanciparsi da quelle convenzionali dell’architettura del paesaggio. Almeno a guardare le proposte presentate nel corso dell’ultima edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa ci si rende conto che nelle pratiche, prima ancora che nelle interpretazioni disciplinari...leggi tutto
A partire dalla metà del XIX secolo l’evoluzione del trasporto ferroviario ha progressivamente cambiato il rapporto tra le forme della città e le modalità di connessione con il territorio, costruendo nuove porte di accesso e caratterizzando lo sviluppo di nuove centralità urbane. Un fenomeno che è cresciuto in proporzione allo sviluppo di questa nuova rete di trasporti e degli spazi funzionali alle logistiche del suo funzionamento: grandi stazioni, depositi e magazzini, officine di manutenzione e sistemi di governo dei treni e dei veicoli accessori...leggi tutto
Antonini E., Tucci F., a cura di,
Architettura, città e territorio verso la Green Economy, Edizioni Ambiente, Milano
recensione di Valeria Cecafosso
La Green Economy trova sempre nuovi sostenitori. Produrre in modo pulito influisce sulla salute delle persone e vivibilità del pianeta, innescando effetti positivi anche per quanto riguarda l’occupazione aprendo nuove vie per lo sviluppo economico. Le aziende che hanno scelto di rinnovare i processi produttivi rendendoli più sostenibili, adottando strategie per ridurre l’impatto ambientale e contenere le emissioni di CO2, hanno conseguito una maggiore efficienza energetica, ridotti gli sprechi e rese più efficienti le filiere di produzione investendo in ricerca e sviluppo (innovazione, design, tecnologie green) rimanendo competitive sui mercati...leggi tutto
ARCHITETTURA INFORMALE
Biennale di Venezia e Mostre Internazionali di Architettura
Domenico Potenza
Quello dell’architettura informale non è un tema di semplice argomentazione anche se il fenomeno è molto radicato nella storia dell’abitare degli insediamenti umani. Solo da qualche decennio, tuttavia, ci siamo accorti che il problema ci tocca molto più da vicino di quanto abbiamo immaginato fino ad oggi. Il primo monitoraggio UN-HABITAT “The Challenge of Slum” sugli insediamenti informali risale ormai al 2003 e nel 2006 esce “Il pianeta degli slum” di Mike Davis, un resoconto puntuale e chirurgico sulle dimensioni del fenomeno, con l’indicazione di previsioni tragiche sul suo sviluppo che possiamo considerare purtroppo, dai dati del 2016, ormai abbondantemente superate....leggi tutto