SCUT. Centro Ricerche di Ateneo Sviluppo Competitivo Urbano e Territoriale - Ud'A

EcoWebTown

numero 8

ISSN 2039-2656

III 2013

01 Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico











Livio Sacchi
02 Società, Cultura e Patrimonio: le architetture messicane della sostenibilità












Cesare Corfone
03 Il Parc de La Villette trent'anni dopo. Un luogo fondatore della metropoli del futuro










Cesarina Siddi
04 Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura













Domenico Potenza
05 Il Progetto Tecnologico Ambientale dell'Abitare: evoluzione dell'approccio e innovazione dei requisiti









Fabrizio Tucci
06 Il concorso d'architettura del Foro Internacional de Vivienda Sustentable











Marco Manduzio
07 Le guerre del clima. La lotta per la sopravvivenza mentre il pianeta si surriscalda










Gwynne Dyer

Ecowebtown e l'innovazione | Forme della sostenibilità urbana in Messico | Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico | Forme della sostenibilità urbana in Messico | Progetti | Le nuove sfide dello sviluppo sostenibile in Messico | Nuove politiche abitative nella melagolopi messicana: i casi di Metepec, Almoloya de Juárez e Ocoyoaca | Idrogenesi di Città del Messico: dalla città lacustre alla megalopoli ecologica | Società, Cultura e Patrimonio: le architetture messicane della sostenibilità | Sondaggi | La Villette trenta anni dopo | Casoria, Italia. Progettare nuovi metabolismi ibridi | Trento Le Albere. Un pezzo di città tra natura e storia | Il Progetto Tecnologico Ambientale dell'Abitare: evoluzione dell'approccio e innovazione dei requisiti | Letture | Le guerre del clima. La lotta per la sopravvivenza mentre il pianeta si surriscalda | Eventi e concorsi | Il concorso d'architettura del Foro Internacional de Vivienda Sustentable (FIVS) | Documenti/papers | Plan Verde | "Low-Carbon Development for Mexico". Un documento di valutazione per la mitigazione dei gas climalteranti |

Editoriale

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EcoWebTown e l'innovazione. Alberto Clementi

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Nel programma della nostra rivista ritorna spesso la questione dell'interpretazione critica di alcuni concetti-chiave su cui s'impernia la nuova cultura della progettazione urbana, sensibile alla sostenibilità e attrezzata con le tecnologie digitali dello smartness. La posta in gioco è alta, e ormai trasversale. EcoWebTown non appartiene solo agli architetti, urbanisti e tecnologi. Impulsi d'innovazione ancora più consistenti provengono da altre aree disciplinari, in particolare dalle scienze economiche e sociali, che si sforzano di elaborare nuovi paradigmi portando a sintesi una varietà di temi prima disgiunti e ora in via di ricomposizione nella prospettiva della smart e green economy. Ne è un esempio significativo il recente saggio di Donolo e Toni per la Rivista Economica del Mezzogiorno, dedicato alle nuove possibilità di sviluppo sostenibile associate allo smartness applicato alle città del Mezzogiorno ( Donolo, Toni, 2013).Richiamandosi all'interpretazione di Nijkamp ( la città è smart quando gli investimenti in capitale umano e sociale, e le infrastrutture di comunicazione tradizionale come i trasporti, e quelle moderne come le ICT, alimentano una crescita economica sostenibile e un'elevata qualità di vita, con una sapiente gestione delle risorse naturali, praticando una governance partecipativa) ( Nijkamp, 2011), questi autori danno conto della progressiva emancipazione in atto per un concetto nato dall'industria delle telecomunicazioni, e che si estende ora allo sviluppo sostenibile e alla green economy, intercettando anche i temi del miglioramento del capitale umano e della capacitazione come formulati da Sen e Nussbaum...
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"...Il bisogno d'innovare diventa una conseguenza obbligata di questa nuova visione dello sviluppo che si fonda in primo luogo sulla conservazione dello stock di risorse esauribili, ..."

"...L'innovazione è il motore dello sviluppo nell'economia e nella società contemporanea, e in particolare dello sviluppo sostenibile. L'architettura e l'urbanistica non ne sono state fino ad ora protagoniste. ...."

Forme della sostenibilità urbana in Messico a cura di Livio Sacchi con Cesare Corfone

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Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico. Livio Sacchi

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Nel suo libro La vera storia della conquista della Nuova Spagna (1568), Bernal Díaz del Castillo, a proposito dell'arrivo degli spagnoli a Tenochtitlán, scrive: "Nel vedere tante città e villaggi costruiti sull'acqua, e altri sulla terraferma, restammo stupiti. C'era chi pensava che si trattasse di una magia, come raccontato nel libro di Amadís, poiché c'erano grandi torri, templi e pramidi erette in acqua. Altri si chiedevano se non si trattasse di un sogno". Un racconto di cui colpiscono almeno tre punti, ancora attuali ed evidenti nella megalopoli contemporanea. Il primo è costituito dalla presenza dell'acqua, oggi fisicamente occulta, ma comunque nel bene e nel male protagonista sulla scena urbana della capitale messicana. Il secondo dalla struttura policentrica, propria di ogni area urbanizzata originatasi da diversi villaggi, com'è il caso, per esempio, di Londra o di Los Angeles, nate appunto dalla rifusione di centri minori diversi che continuano a essere percepiti nella loro - oggi più difficilmente distinguibile - diversità.
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Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico

"...Le città dell'America Latina presentano infatti, tutte, una sostanziale ambiguità: da una parte si rifanno abbastanza esplicitamente ai modelli della città europea, dall'altra appaiono l'oggetto di processi tipici delle città nord-americane.

"...A fronte di un rapido processo evolutivo di globalizzazione la città continua a funzionare come un magnete che attrae popolazione, in cerca di lavoro, da tutto il Messico, ..."

Forme della sostenibilità urbana in Messico
Tavola rotonda Casa dell'Architettura di Roma 21 ottobre 2013 .
Con Massimo Angrilli, Pepe Barbieri, Alberto Clementi, Cesare Corfone, Julio Gaeta, Alfonso López Baz, Fernando Mendez Bernal, Livio Sacchi, Félix Sánchez Aguilar, Mario Schjetnan, Francisco Serrano, Luby Springall, Félix Villaseñor, Yuri Zagorin Alazraki, Veronica Gonzalez Zayala

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Questo incontro - organizzato dalla rivista EWT e ospitato presso la sede dell'OAR, Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia - nasce da uno scambio culturale e professionale che ha visto prima una delegazione dell'OAR ospite del CAM SAM, Colegio de Arquitectos de la Ciudad de México - Sociedad de Arquitectos Mexicanos a Città del Messico con una mostra e una serie di conferenze, tavole rotonde e dibattiti nel marzo 2013 e, successivamente, nel mese di ottobre dello stesso 2013, una delegazione del CAM SAM a Roma ospite dell'OAR per una analoga serie di eventi. Entrambe le occasioni di incontro si sono rivelate di grande interesse, a testimonianza da una parte di come la cultura architettonica abbia raggiunto un elevato grado di omogeneità anche in Paesi molto lontani, dall'altra di come due città come Roma e Città del Messico, pur così diverse per dimensioni, e due Paesi come l'Italia e il Messico, pur così distanti, condividano invece, nei fatti, temi di importanza cruciale per la scena urbana contemporanea.
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Tavola rotonda Casa dell'Architettura di Roma 21 ottobre 2013 Tavola rotonda Casa dell'Architettura di Roma 21 ottobre 2013 Tavola rotonda Casa dell'Architettura di Roma 21 ottobre 2013 Tavola rotonda Casa dell'Architettura di Roma 21 ottobre 2013 Tavola rotonda Casa dell'Architettura di Roma 21 ottobre 2013 Tavola rotonda Casa dell'Architettura di Roma 21 ottobre 2013 Tavola rotonda Casa dell'Architettura di Roma 21 ottobre 2013 Tavola rotonda Casa dell'Architettura di Roma 21 ottobre 2013

"... Noi siamo ben consapevoli che la sostenibilità va intesa in modo più complessivo rispetto alla sola dimensione ambientale, e che devono essere messe in gioco anche altre dimensioni importanti come il sociale e l'economico. ... "

"... Il "Modello Messicano" è il prodotto di una realtà complessa, notevolmente condizionato dall'eccezionalità di Città del Messico. ..."

Le nuove sfide dello sviluppo sostenibile in Messico
Luis Enrique López Cardiel

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Come in altri paesi del mondo, il Messico affronta complesse sfide per l’attuazione delle politiche internazionali, costruite a partire dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e sullo Sviluppo tenutosi nel 1992 a Rio de Janeiro. Il Messico, firmatario della Dichiarazione di Rio e quindi aderente al Principio 2 , ha instaurato diverse politiche orientate a promuovere e diffondere i diritti conseguenti a questa Dichiarazione internazionale. In particolare, il concetto di sostenibilità, intesa come l'obiettivo di proteggere e conservare l’Ambiente, ha costituito il vero fine di questa conferenza, quello cioè di orientare le politiche verso l’essere umano, cooperando per sradicare la povertà e generare condizioni di uguaglianza e equità.

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"...Il bisogno d'innovare diventa una conseguenza obbligata di questa nuova visione dello sviluppo che si fonda in primo luogo sulla conservazione dello stock di risorse esauribili, ..."

"...L'innovazione è il motore dello sviluppo nell'economia e nella società contemporanea, e in particolare dello sviluppo sostenibile. L'architettura e l'urbanistica non ne sono state fino ad ora protagoniste. ...."

Nueva Política habitacional en la megalópolis mexicana: los casos de Metepec, Almoloya de Juárez y Ocoyoacac
Alberto Javier Villar Calvo

ES | IT

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Riconoscendo che le politiche pubbliche per gli alloggi sociali, in Messico sono uno dei fattori fondamentali di costruzione dello spazio urbano, questa ricerca si propone di qualificare il tipo di impatto che i programmi istituzionali riguardanti gli alloggi a basso costo hanno avuto, negli ultimi quarant’anni, all'interno della configurazione urbana dei comuni afferenti all’ambito megalopolitano di Città del Messico.

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Area Megalopolitana di Città del Messico. Fonte: Casado, J., 2008 Area Metropolitana di Toluca. Fonte: Sedesol-Conapo-INEGI (2012, Delimitación de Zonas Metropolitanas de México 2010)

"...Come risultato di questa analisi, il lavoro mostra i differenziati effetti che le due modalità di politiche sociali hanno avuto nel paese... "

"...Appare chiaro che nella realtà messicana, il peso specifico delle politiche abitative nella produzione di spazio urbano è stato determinante, lo è tutt'ora e prevedibilmente continuerà ad esserlo...."

Idrogenesi di Città del Messico: da città lacustre a megalopoli ecologica. Cesare Corfone

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Hidrogénesis de la Ciudad de México: de la ciudad lacustre a la megalópolis ecológica" è una ricerca svolta tra il 2011 ed il 2012 da Cesare Corfone con il tutoraggio di Alberto Javier Villar Calvo, presso il Centro de Estudios Avanzados en Planeación Territorial de la Facultad de Planeación Urbana y Regional, nella Universidad Autónoma del Estado de México di Toluca. L'obiettivo della ricerca è stata l'individuazione di politiche, azioni ed opportunità di rigenerazione ecologica della megalopoli messicana contemporanea, in armonia con le sue emergenze paesaggistiche, storiche, sociali, ambientali e culturali. La ricerca ha indagato le principali fasi della storia idraulica ed idrografica della città: ragioni morfologiche e funzionali della antica capitale azteca, i sistemi e le necessità di drenaggio ed approvvigionamento moderno, i tentativi contemporanei di ripristinare processi ecologici e culturali indispensabili per la sana sopravvivenza della megalopoli messicana, ipotesi di un nuovo ciclo idrologico urbano.
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centro urbano di Città del Messico<br>
fonte: elaborazione grafica dell'autore su fotografia anonima
periferie di Città del Messico
fonte: elaborazione grafica dell'autore su fotografia anonima
panorama urbano di Città del Messico
fonte: elaborazione grafica dell'autore su fotografia anonima
morfologia urbana - Tenochtitlán
fonte: elaborazione grafica dell'autore
centro urbano - Tenochtitlán
fonte: ideazione ed elaborazione grafica dell'autore
impronta dell'antica area lacustre sull'odierna carta di Città del Messico
a) estensione dell'area lacustre nell'epoca azteca; b) bacini d'acqua ancora esistenti;
c) in estate a causa delle forti piogge i laghi diventavano un unica grande laguna: i 5 laghi erano riconoscibili solo in inverno;
1.	l'isolotto di Tenochtitlán, centro di Città del Messico; e) rete stradale odierna.
fonte:ideazione ed elaborazione grafica dell'autore
la reidratazione del lago Texcoco ed il ritorno alla città lacustre
fonte: T. GONZÁLEZ DE LEÓN, La Ciudad y sus Lagos, Clío, Ciudad de México, 1999.
politica incrementale per la reidratazione del lago Texcoco
fonte: T. GONZÁLEZ DE LEÓN, La Ciudad y sus Lagos, Clío, Ciudad de México, 1999
le acque di Xochimilco nell'area naturale protetta
a) canali e chinampas di Xochimilco; b) Canal de Cuemanco; c) bacini di regolazione idrologica;
d) parco ecologico di Xochimilco; e) Club Deporftivo Vaqueros; f) Canal el Bordo; g) lago di Tlahuac.
fonte: ideazione ed elaborazione grafica dell'autore
la Chinampería - Xochimilco 
a) chinampa; b) struttura vegetale intrecciata; c) terreno organico;
d) terreno sabbioso; e) ghiaia; f) base di pietra con argilla.
fonte: ideazione ed elaborazione grafica dell'autore
el Parque Ecológico de Xochimilco
fonte: elaborazione grafica dell'autore
Area Metropolitana di Toluca. Fonte: Sedesol-Conapo-INEGI (2012, Delimitación de Zonas Metropolitanas de México 2010) morfologia reticolare della megalopoli ecologica
a) rete di distribuzione dell'acqua da fonti idriche alternative; b)  rete di adduzione delle acque di ruscellamento;
 c) bacini di detenzione, purificazione e stoccaggio delle acque; d) aree di laminazione e esondazione programmata.
fonte: ideazione ed elaborazione grafica dell'autore

"...Lo scenario evolutivo del fabbisogno urbano, in combinazione con il quadro globale dei cambiamenti climatici, suggerisce un ripensamento complessivo dei modelli di gestione dell’acqua della capitale messicana ..."

"... La rete ipotizzata sfrutterebbe il principio dei vasi comunicanti per autobilanciarsi, come succedeva in passato, generando morfologie urbane permeabili, connettive e pervasive..."

Società, Cultura e Patrimonio: le architetture messicane della sostenibilità. Cesare Corfone

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In questo articolo attraverso la descrizione di cinque opere d'architettura contemporanea realizzate nelle due grandi metropoli messicane, Ciudad de Mexico e Guadalajara, si intende evidenziare la via messicana alla sostenibilità, strettamente connessa ad alcuni recenti fenomeni sociali e urbanistici, emblematici delle grandi trasformazioni in corso negli Estados Unidos Mexicanos. Tra le tematiche affrontate da questi progetti: recupero dei brownfield site e riduzione del consumo di suolo; conservazione del patrimonio paesistico mediante operazioni di valorizzazione del turismo religioso; ricostruzione sociale e funzionale di aree colpite da catastrofi naturali; creazione di spazi pubblici per la cultura e l'integrazione sociale; riuso dei materiali da costruzione e tecniche edilizie a basso impatto ambientale.
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“Museo Soumaya” - courtesy of Fernando Romero Enterprise “Museo Soumaya” - courtesy of Fernando Romero Enterprise “Museo Soumaya” - courtesy of Fernando Romero Enterprise “Museo Soumaya” - courtesy of Fernando Romero Enterprise “Museo Soumaya” - courtesy of Fernando Romero Enterprise “Museo Soumaya” - courtesy of Fernando Romero Enterprise “Museo Soumaya” - courtesy of Fernando Romero Enterprise “Museo Soumaya” - courtesy of Fernando Romero Enterprise “Museo Soumaya” - courtesy of Fernando Romero Enterprise “Museo Soumaya” “Museo Soumaya” “Museo Soumaya” “Museo Soumaya” “Museo Soumaya” “Museo Soumaya” “Museo Soumaya” “Museo Soumaya” “Foro Ciel” - courtesy of Rojkind Arquitectos + AGENT “Foro Ciel” - courtesy of Rojkind Arquitectos + AGENT “Foro Ciel” - courtesy of Rojkind Arquitectos + AGENT “Foro Ciel” - photos by Jaime Navarro “Foro Ciel” - photos by Jaime Navarro “Foro Ciel” - photos by Jaime Navarro “Foro Ciel” - photos by Jaime Navarro “Foro Ciel” - photos by Jaime Navarro “Foro Ciel” - photos by Jaime Navarro “Hotel Condesa DF” - photos by Luis Gordoa “Hotel Condesa DF” - photos by Luis Gordoa “Hotel Condesa DF” - photos by Luis Gordoa “Hotel Condesa DF” - photos by Luis Gordoa “Hotel Condesa DF” - photos by Luis Gordoa “Hotel Condesa DF” - photos by Luis Gordoa “Hotel Condesa DF” - photos by Luis Gordoa “Hotel Condesa DF” - photos by Luis Gordoa “La Planta” - courtesy of Agraz arquitectos SC “La Planta” - courtesy of Agraz arquitectos SC “La Planta” ante operam - photos by Mito Covarrubias “La Planta” ante operam - photos by Mito Covarrubias “La Planta” post operam - photos by Mito Covarrubias “La Planta” post operam - photos by Mito Covarrubias “La Planta” post operam - photos by Mito Covarrubias “La Planta” post operam - photos by Mito Covarrubias “Ruta del Peregrino”  in Biennale di Venezia 2012 - photos by Nico Saieh “Ruta del Peregrino”  in Biennale di Venezia 2012 - photos by Nico Saieh “Templo del Vacío Circular” - courtesy of Rozana Montiel “Templo del Vacío Circular” - courtesy of Rozana Montiel “Templo del Vacío Circular” - courtesy of Rozana Montiel “Templo del Vacío Circular” - courtesy of Rozana Montiel “Templo del Vacío Circular” - courtesy of Rozana Montiel “Templo del Vacío Circular” - courtesy of Rozana Montiel

"... L'estensione geografica e la profondità storica che caratterizza la cultura architettonica messicana, costituiscono un panorama di difficile interpretazione, all'interno del quale sembrerebbero delinearsi due grandi vie...."

"... individuare alcuni fenomeni urbani e sociali, sintomatici delle trasformazioni, numerose e di grande intensità, che stanno avvenendo”...";

Sondaggi

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Il Parc de La Villette trent'anni dopo. Un luogo fondatore della metropoli del futuro. Cesarina Siddi

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Il Parc de La Villette ha appena festeggiato il suo trentesimo compleanno (1983-2013), è un'esperienza che ha segnato un'epoca e, allo stesso tempo, non invecchia e continua a far parlare di sé.
La bibliografia dedicata si aggiorna continuamente, e nel 2014 sono in uscita almeno due monografie che lo vedono protagonista: una di Bernard Tschumi per Artifice Books on Architecture (London), e una di Cesarina Siddi per La Commune (Paris). E proprio da quest'ultima deriva questo contributo.
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Preludio. Il sito de La Villette con i mattatoi, il Canal de l’Ourcq e il XIX arrondissement, in una foto aerea scattata dal versante est nell’estate 1975, (Doc. Interphotothèque Préfecture de Paris).<br>La foto appartiene alla documentazione ufficiale consegnata ai partecipanti al Concorso Internazionale del 1982. Preludio. La cartella ufficiale con la documentazione del Concorso Internazionale del 1982: “Il programma di cinquecento pagine”... Preludio. La cartella ufficiale con la documentazione del Concorso Internazionale del 1982: “Il programma di cinquecento pagine”... Una passeggiata al Parc de La Villette. La Place de la fontaine aux Lions de Nubie e sullo sfondo l’ingresso alla Grande Halle La cité de La Musique e sullo sfondo il cantiere della Philharmonie de Paris (maggio 2014) La Place de la fontaine aux Lions de Nubie vista dall’Allée du Zénith. Sullo sfondo la Folie information billetterie, il Conservatoire de Paris e la Galerie de La Villette. L’Allée du Zénith. Jardin des ombres (Ursula Kurz) Le Jardins de bambous (Alexandre Chemetoff, Daniel Buren, Bernard Leitner) Le Jardins de bambous (Alexandre Chemetoff, Daniel Buren, Bernard Leitner) Le Jardins de bambous (Alexandre Chemetoff, Daniel Buren, Bernard Leitner) Le Jardins de bambous (Alexandre Chemetoff, Daniel Buren, Bernard Leitner) La Prairie du triangle vista dall’Allée du cercle, in primo piano l’Allée du belvédère. Jardin de la treille (Gilles Vexlard) Prairie du cercle vista dall’Allée du cercle Prairie du cercle vista dall’Allée du cercle Jardin des voltiges Jardin des voltiges Il Canal de l’Ourcq con vista sulla parte nord della Prairie du cercle Jardin des îles (Bernard Tschumi) Jardin des îles (Bernard Tschumi) Ingresso nord de la Cité des Sciences et de l’Industrie Percorso tra il blocco residenze/servizi che definisce il confine settentrionale del Parco (Porte de La Villette) e la Cité des Sciences et de l’Industrie Viste sull’area più settentrionale del parco, con il blocco residenze/servizi (Porte de La Villette) sullo sfondo Viste sull’area più settentrionale del parco, con il blocco residenze/servizi (Porte de La Villette) sullo sfondo Percorso verso la testata nord de la Galerie de La Villette Ingresso nord: WIP Villette e Galerie de La Villette Jardin du dragon (François Ghys e Bernard Tschumi) Espace Chapiteau Espace Chapiteau Folie kiosque à musique Il prato a sud della Folie kiosque à musique, all’intersezione del Canal de l’Ourcq con il Canal Saint Denis Attraversamenti sul Canal de L’Ourcq: la prima foto mostra il ponte della Galerie de La Villette, la seconda il ponte flottante mobile che è montato nella stagione estiva per consentire un attraverso meno congestionato... Attraversamenti sul Canal de L’Ourcq: la prima foto mostra il ponte della Galerie de La Villette, la seconda il ponte flottante mobile che è montato nella stagione estiva per consentire un attraverso meno congestionato... Una delle intersezioni punto – linea più forti in termini di “attivazione dello spazio”: Folie des visites, Galerie de l’Ourcq, Galerie de La Villette Jardin des dunes et des ventes (Isabelle Devin e Catherine Rannou): giardino ludico di grande attrattività; soprattutto nei giorni festivi la fila all’ingresso non manca... Jardin des dunes et des ventes (Isabelle Devin e Catherine Rannou): giardino ludico di grande attrattività; soprattutto nei giorni festivi la fila all’ingresso non manca... Lezione sul prato a nord dei Jardins passagers… Jardins passagers, giardini ecologici a vocazione culturale, pedagogica e sociale Installazione temporanea (primavera 2013) sul prato a sud dei Jardins passagers: omaggio artistico alla memoria de la Grande Halle, che ospitava il mercato del bestiame… Installazione temporanea (primavera 2013) sul prato a sud dei Jardins passagers: omaggio artistico alla memoria de la Grande Halle, che ospitava il mercato del bestiame… Pannello introduttivo Inaugurazione della mostra, 28 aprile 2014 Inaugurazione della mostra, 28 aprile 2014 Inaugurazione della mostra, 28 aprile 2014 La Conferenza comincia... L’Architettura è un dominio senza limiti...

"...guardare al Parco - alla sua esperienza di progetto e di vita - in termini fertilmente prospettivi, evidenziando il suo grande valore urbano... "

"...la conclusione che ripropone l'assunto principale (che è poi quello che accompagna il pannello di apertura): L'architettura è una forma di conoscenza...."

Tempo, natura, città. Casoria, Italia. Progettare nuovi metabolismi ibridi. Enrico Formato

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Casoria è una città di ottantamila abitanti inserita, senza discontinuità, nell'agglomerazione della prima corona settentrionale dell'hinterland di Napoli. Dopo decenni di deregolamentazione e piani espansivi - basati sull'urbanizzazione e la crescita edilizia - Casoria si è recentemente dotata di un nuovo Piano urbanistico impostato sulla riscoperta dello spazio aperto marginale e fondato sull'ipotesi di un suo riciclo come motore di una rigenerazione più ampia, della città e dell'ambiente . I materiali fondamentali di questo Piano sono il tempo e la natura; il campo in cui tali materiali sono messi in opera è lo spazio-aperto dismesso o sottoutilizzato, i residui dimenticati e gli scarti del vortice urbanizzativo degli ultimi sessant'anni . Dalla rigenerazione e messa in rete di questi spazi terzi si ritiene possibile trarre le energie per affrontare, nel medio periodo, la trasformazione delle parti più dure e resistenti dei sistemi insediativi prodotti dal 900: le piattaforme industriali dismesse, la città residenziale senza qualità, la rete delle attrezzature ed il sistema delle connessioni infrastrutturali pubbliche.
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Figura 1. Concrete, water and trees. Figura 2. La prima corona dell’hinterland di Napoli. Figura 3. Dismissioni e sottoutilizzi. Figura 4. Grandi recinti industriali dismessi. Figura 5. Paesaggi urbani: la strada-mercato e la corona di cemento. Figura 6. Spazi aperti: rilievo, interpretazione, messa in rete. Figura 6bis. Anno 0: anticipazioni del piano. I primi interventi in corso di realizzazione. Figura 7. Tempi del piano. Passo n.1: riscoprire le terre di mezzo. Figura 8. Nuove centralità a scala metropolitana Figura 9. Il grande parco Figura 10. Matrici generative elementari Figura 11. Tracciati, percorsi Figura 12 Attrezzature nel parco /1 Figura 12 Attrezzature nel parco /2

"...Dalla rigenerazione e messa in rete di questi spazi terzi si ritiene possibile trarre le energie per affrontare, nel medio periodo, la trasformazione delle parti più dure e resistenti dei sistemi insediativi prodotti dal 900: le piattaforme industriali dismesse, la città residenziale senza qualità, la rete delle attrezzature ed il sistema delle connessioni infrastrutturali pubbliche...."

Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Domenico Potenza

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Sicuramente non fa difetto alla Architettura di Renzo Piano l'attenzione costante ai principi della sostenibilità sia sotto l'aspetto ambientale che, più specificatamente, sotto l'aspetto energetico. Sono fin troppo noti la gran parte dei suoi progetti capaci di testimoniare la grande sensibilità dello studio RPBW spesa in questa direzione. Ritengo tuttavia, che la grande abilità dell'architetto Piano risieda soprattutto nella capacità di saper coniugare, in ogni occasione, tutte le variabili che concorrono alla realizzazione del progetto, anche quando, come spesso accade, risultano conflittuali tra loro. La complessità dei programmi funzionali e la spazialità attraverso la quale si configurano, le condizioni particolari del contesto e la scelta dei materiali che lo esprimono, la ricerca continua della riduzione dei consumi e i sistemi costruttivi che ne integrano le tecnologie. Una sperimentazione ossessiva e sapiente che trasforma ogni volta il progetto in una dimensione avventurosa, che si nutre di esplorazioni, nella convinzione che il lavoro del progettista possa davvero cambiare il mondo, anche se così non è.
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Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura Le Albere_un pezzo di città tra storia e natura

"... l’architetto Renzo Piano aveva messo in atto strategie concrete di recupero per quell’area periferica attraverso la costruzione di una nuova centralità basata sulla realizzazione di grandi attrattori collettivi per “rammendare”..."

"... L’investimento è stato cospicuo e gli imprenditori e le società (in gran parte privati) che hanno creduto nell’operazione avranno fatto i loro conti per rendere remunerativa l’intera operazione. ..."

Il Progetto Tecnologico Ambientale dell'Abitare: evoluzione dell'approccio e innovazione dei requisiti
Fabrizio Tucci

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La prima questione da affrontare per impostare correttamente la trattazione del complesso - e costantemente in evoluzione - quadro dei princìpi sui quali incardinare un approccio metodologico volto ad incarnare i requisiti di ecosostenibilità e di efficienza ecologica ed energetica che ormai la questione ambientale impone come imprescindibili e inderogabili alla progettazione contemporanea dell'architettura, del quartiere e della città, e alla sua necessaria cultura tecnologica, è la centralità della visione sistemica per gestire in maniera efficace ed efficiente le strategie e gli strumenti del progetto ambientale nel contesto di una qualsiasi sperimentazione, dal livello propriamente edilizio-architettonico fino a quello del quartiere urbano, che oggi sta cominciando a conoscere una stagione interessante nel moltiplicarsi delle esperienze-pilota di città solari e di piccoli insediamenti ecologici virtuosi dove la qualità ambientale è elevatissima, il consumo delle risorse estremamente ridotto e il fabbisogno energetico quasi annullato.
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fig01 fig02 fig03 fig04 fig05 fig06 fig07 fig08 fig09 fig10 fig11 fig12 fig13 fig14 fig15

"... troviamo sistemi inseriti dentro altri sistemi, e applicando gli stessi concetti ai diversi livelli di una città o di una sua parte - per esempio il concetto di stress ad un organismo urbano - spesso si sono riuscite a raggiungere, sul piano metodologico, importanti intuizioni.... "

"... condizioni necessarie (ma non sufficienti) per l'applicabilità del sistema sono la rilevabilità dei dati e delle informazioni e la precisa conoscenza dei caratteri ambientali dell'area di intervento..."

Letture

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Gwynne Dyer, Le guerre del clima. La lotta per la sopravvivenza mentre il pianeta si surriscalda.
Recensione di Michele Manigrasso

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'Questo libro è davvero importante e attuale. Gwynne Dyer ha fatto le ipotesi migliori e più plausibili riguardo alle conseguenze del cambiamento climatico sull'uomo'. Con queste parole, James Lovelock, l'autore di 'La rivolta di Gaia' ha commentato il libro di Gwynne Dyer, 'Le guerre del clima. La lotta per la sopravvivenza mentre il pianeta si surriscalda', pubblicato nel 2008 in America e recentemente tradotto in lingua italiana da Maria Barbara Piccioli e pubblicato da Tropea. É un libro di facile lettura e comprensione anche ai non addetti ai lavori, con un punto di vista chiaro, critico...fazioso. Già la copertina è emblematica perché sintetizza la visione che l'autore ha del futuro, se il problema del global warming non verrà affrontato e risolto con serietà: un mondo con una popolazione umana fortemente ridotta, rifugiatasi ai margini del mondo, dove in passato era quasi impensabile vivere, "negli unici posti dove ancora è possibile respirare".
É un libro completamente diverso dalle pubblicazioni che conosciamo sui cambiamenti climatici. L’autore, sulla base dei rapporti IPCC e Stern, di interviste a scienziati, militari e burocrati, ci presenta le conseguenze geopolitiche causate dagli impatti ambientali legati alle mutazioni del clima, di cui né il mondo scientifico né la stampa si sono mai occupati in modo esaustivo. Questo perché l’argomento tocca i temi della sicurezza delle nazioni: per molti paesi, gli scenari legati al cambiamento climatico stanno già giocando un ruolo preponderante nella pianificazione militare; sarà la politica, nazionale e internazionale, secondo l’autore, a decretare gli esiti di questa crisi. ...leggi tutto

copertina

"... Già la copertina è emblematica perché sintetizza la visione che l'autore ha del futuro, se il problema del global warming non verrà affrontato e risolto con serietà: un mondo con una popolazione umana fortemente ridotta, rifugiatasi ai margini del mondo, dove in passato era quasi impensabile vivere, “negli unici posti dove ancora è possibile respirare”. .... "

"...Un libro originale dunque, intrigante, a tratti spaventoso come un libro di Stephen King... "

Eventi e concorsi

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Il concorso d'architettura del Foro Internacional de Vivienda Sustentable (FIVS). Marco Manduzio

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L'Instituto del Fondo Nacional de la Vivienda para los Trabajadores (INFONAVIT) è un'istituzione messicana fondata nel 1972 (dall'allora presidente del governo Luis Echeverría Álvarez) alla quale oggi partecipano importanti rappresentanze della classe operaia, del settore imprenditoriale e del governo nazionale. L'Istituto si occupa del credito e del finanziamento di alloggi sociali per i lavoratori messicani. L'istituto INFONAVIT promuove ed organizza da qualche anno il forum FIVS (Foro Internacional de Vivienda Sustentable) con la finalità di promuovere la realizzazione di abitazioni sostenibili ed il dibattito multidisciplinare sui processi di rinnovamento urbano. Nel 2013 l'interesse del forum si è concentrato sul rapporto sostenibile tra alloggi sociali e spazio pubblico, organizzando un concorso di architettura denominato "Densidad | Pensar vivienda para hacer ciudad" (densità: pensare case per costruire città). Il contest ha invitato equipe universitarie
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"... I dodici gruppi di progettazione, tutti provenienti dalle università, hanno condiviso questa esperienza di ricerca con gli studenti, coinvolgendo i laboratori di progettazione architettonica, urbanistica e tecnologica.... "

"... progetti candidati, che non sembrano aver generato forme di viviendas adeguate alle aspettative in ordine ai profili di sostenibilità sociale, economica ed ambientale... "

Documenti/papers

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Plan Verde. Massimo Angrilli

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Il “Plan Verde” viene lanciato nel 2007 dal sindaco Edbrard Casaubon, con l’ambizioso obiettivo di fare di Città del Messico (la città più inquinata del pianeta!) una metropoli sostenibile. L’impulso per il lancio del Piano giunge proprio dal clamore suscitato dai preoccupanti dati di inquinamento atmosferico, in larga parte dovuti all’enorme traffico che affligge la capitale a partire dagli anni Settanta e che le hanno fatto meritare il nomignolo di “Make-Siko”. Nel 1990 i rilievi del livello di ozono facevano registrare il superamento della soglia massima degli standard nazionali per ben 333 giorni su 365. Già nel 2009 i giorni in cui si è superata la soglia scesero a 180 giorni su 365. A 7 anni di distanza Mexico City è citata come esempio per le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Protagonista di primo piano di questa rivoluzione è stata l’allora Assessore all’ambiente Martha Delgado, una delle principali leader dei movimenti ambientalisti che hanno preso parte attivamente alle politiche di contrasto dei problemi ambientali di Città del Messico. In una intervista del 2010 Martha Delgado afferma come i mutamenti del regime delle piogge degli ultimi due decenni abbiano comportato gravi problemi di approvvigionamento idrico, a fronte di un significativo incremento del numero di abitanti, e come diventò a tutti chiaro che la battaglia per contrastare gli effetti del cambiamento climatico fosse divenuta di importanza primaria e come questa battaglia dovesse essere combattuta localmente:
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Plan verde

"... Il giudizio positivo per la lungimiranza che anima il Plan Verde non impedisce di osservare come l’elenco di azioni che costituisce il corpo del Piano tradisca un difetto di impostazione, quello di proporre una commistione di azioni minute, come la sostituzione delle lampadine lungo le luminarie stradali, e azioni di vasta portata, come la formazione di un Piano di azione climatica per la città..."

Il "Low-Carbon Development for Mexico".
Un documento di valutazione per la mitigazione dei gas climalteranti. Michele Manigrasso

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Il 31 marzo scorso è stato pubblicato un nuovo rapporto dell'Intergovernmental panel on climate change delle Nazioni Unite (Ipcc) sugli effetti del riscaldamento globale. Si tratta in realtà della seconda parte del quinto rapporto di valutazione dell'Ipcc (gli altri quattro sono stati pubblicati dal gruppo di studio dell'Onu negli ultimi 24 anni). Il rapporto sarà completato a ottobre e farà da base per la conferenza di Parigi del 2015, dove si decideranno le misure da intraprendere a livello mondiale contro il cambiamento climatico. Questo documento arriva a conclusioni che non si discostano molto da quelle dei quattro precedenti, ma può contare su nuove prove scientifiche. L'Ipcc avverte che gli effetti del riscaldamento globale, già definito scientificamente incontestabile, saranno vasti e potenzialmente irreversibili. Nelle aree temperate e tropicali secche diminuiranno le riserve di acqua potabile; siccità e inondazioni peseranno sulla produzione agricola di molte regioni del pianeta, mentre in quelle più fredde l'aumento della temperatura produrrà l'effetto opposto. Aumenteranno gli eventi climatici estremi, ma anche le malattie respiratorie dovute alla maggiore concentrazione di ozono nella parte bassa dell'atmosfera. Dunque, quasi nulla di nuovo...i problemi legati alla mutazione climatica risultano confermati, unitamente alle cause che l'hanno generata; e si fa sempre più urgente la necessità di avviare, o rendere più incisiva, la realizzazione di quelle strategie, di mitigazione e adattamento, che definiscono la cosiddetta 'politica di protezione del clima'.
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Plan verde

"... Nelle aree temperate e tropicali secche diminuiranno le riserve di acqua potabile; siccità e inondazioni peseranno sulla produzione agricola di molte regioni del pianeta, mentre in quelle più fredde l’aumento della temperatura produrrà l’effetto opposto...."

"... come per il Messico, per tanti altre realtà nazionali, questi programmi potrebbero essere avviati e realizzati più rapidamente se i governi dei paesi industrializzati collaborassero e sostenessero tali politiche..."