ISSN 2039-2656
III 2013
Ecowebtown e l'innovazione | Forme della sostenibilità urbana in Messico | Innovazione sostenibile e integrazione conflittuale a Città del Messico | Forme della sostenibilità urbana in Messico | Progetti | Le nuove sfide dello sviluppo sostenibile in Messico | Nuove politiche abitative nella melagolopi messicana: i casi di Metepec, Almoloya de Juárez e Ocoyoaca | Idrogenesi di Città del Messico: dalla città lacustre alla megalopoli ecologica | Società, Cultura e Patrimonio: le architetture messicane della sostenibilità | Sondaggi | La Villette trenta anni dopo | Casoria, Italia. Progettare nuovi metabolismi ibridi | Trento Le Albere. Un pezzo di città tra natura e storia | Il Progetto Tecnologico Ambientale dell'Abitare: evoluzione dell'approccio e innovazione dei requisiti | Letture | Le guerre del clima. La lotta per la sopravvivenza mentre il pianeta si surriscalda | Eventi e concorsi | Il concorso d'architettura del Foro Internacional de Vivienda Sustentable (FIVS) | Documenti/papers | Plan Verde | "Low-Carbon Development for Mexico". Un documento di valutazione per la mitigazione dei gas climalteranti |
Nel programma della nostra rivista ritorna spesso la questione dell'interpretazione critica di alcuni concetti-chiave su cui s'impernia la nuova cultura della progettazione urbana, sensibile alla sostenibilità e attrezzata con le tecnologie digitali dello smartness. La posta in gioco è alta, e ormai trasversale. EcoWebTown non appartiene solo agli architetti, urbanisti e tecnologi. Impulsi d'innovazione ancora più consistenti provengono da altre aree disciplinari, in particolare dalle scienze economiche e sociali, che si sforzano di elaborare nuovi paradigmi portando a sintesi una varietà di temi prima disgiunti e ora in via di ricomposizione nella prospettiva della smart e green economy. Ne è un esempio significativo il recente saggio di Donolo e Toni per la Rivista Economica del Mezzogiorno, dedicato alle nuove possibilità di sviluppo sostenibile associate allo smartness applicato alle città del Mezzogiorno ( Donolo, Toni, 2013).Richiamandosi all'interpretazione di Nijkamp ( la città è smart quando gli investimenti in capitale umano e sociale, e le infrastrutture di comunicazione tradizionale come i trasporti, e quelle moderne come le ICT, alimentano una crescita economica sostenibile e un'elevata qualità di vita, con una sapiente gestione delle risorse naturali, praticando una governance partecipativa) ( Nijkamp, 2011), questi autori danno conto della progressiva emancipazione in atto per un concetto nato dall'industria delle telecomunicazioni, e che si estende ora allo sviluppo sostenibile e alla green economy, intercettando anche i temi del miglioramento del capitale umano e della capacitazione come formulati da Sen e Nussbaum...
....leggi tutto
Nel suo libro La vera storia della conquista della Nuova Spagna (1568), Bernal Díaz del Castillo, a proposito dell'arrivo degli spagnoli a Tenochtitlán, scrive: "Nel vedere tante città e villaggi costruiti sull'acqua, e altri sulla terraferma, restammo stupiti. C'era chi pensava che si trattasse di una magia, come raccontato nel libro di Amadís, poiché c'erano grandi torri, templi e pramidi erette in acqua. Altri si chiedevano se non si trattasse di un sogno". Un racconto di cui colpiscono almeno tre punti, ancora attuali ed evidenti nella megalopoli contemporanea. Il primo è costituito dalla presenza dell'acqua, oggi fisicamente occulta, ma comunque nel bene e nel male protagonista sulla scena urbana della capitale messicana. Il secondo dalla struttura policentrica, propria di ogni area urbanizzata originatasi da diversi villaggi, com'è il caso, per esempio, di Londra o di Los Angeles, nate appunto dalla rifusione di centri minori diversi che continuano a essere percepiti nella loro - oggi più difficilmente distinguibile - diversità.
...leggi tutto
Questo incontro - organizzato dalla rivista EWT e ospitato presso la sede dell'OAR, Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia - nasce da uno scambio culturale e professionale che ha visto prima una delegazione dell'OAR ospite del CAM SAM, Colegio de Arquitectos de la Ciudad de México - Sociedad de Arquitectos Mexicanos a Città del Messico con una mostra e una serie di conferenze, tavole rotonde e dibattiti nel marzo 2013 e, successivamente, nel mese di ottobre dello stesso 2013, una delegazione del CAM SAM a Roma ospite dell'OAR per una analoga serie di eventi. Entrambe le occasioni di incontro si sono rivelate di grande interesse, a testimonianza da una parte di come la cultura architettonica abbia raggiunto un elevato grado di omogeneità anche in Paesi molto lontani, dall'altra di come due città come Roma e Città del Messico, pur così diverse per dimensioni, e due Paesi come l'Italia e il Messico, pur così distanti, condividano invece, nei fatti, temi di importanza cruciale per la scena urbana contemporanea.
...leggi tutto
Come in altri paesi del mondo, il Messico affronta complesse sfide per l’attuazione delle politiche internazionali, costruite a partire dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e sullo Sviluppo tenutosi nel 1992 a Rio de Janeiro. Il Messico, firmatario della Dichiarazione di Rio e quindi aderente al Principio 2 , ha instaurato diverse politiche orientate a promuovere e diffondere i diritti conseguenti a questa Dichiarazione internazionale. In particolare, il concetto di sostenibilità, intesa come l'obiettivo di proteggere e conservare l’Ambiente, ha costituito il vero fine di questa conferenza, quello cioè di orientare le politiche verso l’essere umano, cooperando per sradicare la povertà e generare condizioni di uguaglianza e equità.
Riconoscendo che le politiche pubbliche per gli alloggi sociali, in Messico sono uno dei fattori fondamentali di costruzione dello spazio urbano, questa ricerca si propone di qualificare il tipo di impatto che i programmi istituzionali riguardanti gli alloggi a basso costo hanno avuto, negli ultimi quarant’anni, all'interno della configurazione urbana dei comuni afferenti all’ambito megalopolitano di Città del Messico.
Hidrogénesis de la Ciudad de México: de la ciudad lacustre a la megalópolis ecológica" è una ricerca svolta tra il 2011 ed il 2012 da Cesare Corfone con il tutoraggio di Alberto Javier Villar Calvo, presso il Centro de Estudios Avanzados en Planeación Territorial de la Facultad de Planeación Urbana y Regional, nella Universidad Autónoma del Estado de México di Toluca. L'obiettivo della ricerca è stata l'individuazione di politiche, azioni ed opportunità di rigenerazione ecologica della megalopoli messicana contemporanea, in armonia con le sue emergenze paesaggistiche, storiche, sociali, ambientali e culturali. La ricerca ha indagato le principali fasi della storia idraulica ed idrografica della città: ragioni morfologiche e funzionali della antica capitale azteca, i sistemi e le necessità di drenaggio ed approvvigionamento moderno, i tentativi contemporanei di ripristinare processi ecologici e culturali indispensabili per la sana sopravvivenza della megalopoli messicana, ipotesi di un nuovo ciclo idrologico urbano.
...leggi tutto
In questo articolo attraverso la descrizione di cinque opere d'architettura contemporanea realizzate nelle due grandi metropoli messicane, Ciudad de Mexico e Guadalajara, si intende evidenziare la via messicana alla sostenibilità, strettamente connessa ad alcuni recenti fenomeni sociali e urbanistici, emblematici delle grandi trasformazioni in corso negli Estados Unidos Mexicanos. Tra le tematiche affrontate da questi progetti: recupero dei brownfield site e riduzione del consumo di suolo; conservazione del patrimonio paesistico mediante operazioni di valorizzazione del turismo religioso; ricostruzione sociale e funzionale di aree colpite da catastrofi naturali; creazione di spazi pubblici per la cultura e l'integrazione sociale; riuso dei materiali da costruzione e tecniche edilizie a basso impatto ambientale.
...leggi tutto
Il Parc de La Villette ha appena festeggiato il suo trentesimo compleanno (1983-2013), è un'esperienza che ha segnato un'epoca e, allo stesso tempo, non invecchia e continua a far parlare di sé.
La bibliografia dedicata si aggiorna continuamente, e nel 2014 sono in uscita almeno due monografie che lo vedono protagonista: una di Bernard Tschumi per Artifice Books on Architecture (London), e una di Cesarina Siddi per La Commune (Paris). E proprio da quest'ultima deriva questo contributo.
....leggi tutto
Casoria è una città di ottantamila abitanti inserita, senza discontinuità, nell'agglomerazione della prima corona settentrionale dell'hinterland di Napoli. Dopo decenni di deregolamentazione e piani espansivi - basati sull'urbanizzazione e la crescita edilizia - Casoria si è recentemente dotata di un nuovo Piano urbanistico impostato sulla riscoperta dello spazio aperto marginale e fondato sull'ipotesi di un suo riciclo come motore di una rigenerazione più ampia, della città e dell'ambiente . I materiali fondamentali di questo Piano sono il tempo e la natura; il campo in cui tali materiali sono messi in opera è lo spazio-aperto dismesso o sottoutilizzato, i residui dimenticati e gli scarti del vortice urbanizzativo degli ultimi sessant'anni . Dalla rigenerazione e messa in rete di questi spazi terzi si ritiene possibile trarre le energie per affrontare, nel medio periodo, la trasformazione delle parti più dure e resistenti dei sistemi insediativi prodotti dal 900: le piattaforme industriali dismesse, la città residenziale senza qualità, la rete delle attrezzature ed il sistema delle connessioni infrastrutturali pubbliche.
...leggi tutto
Sicuramente non fa difetto alla Architettura di Renzo Piano l'attenzione costante ai principi della sostenibilità sia sotto l'aspetto ambientale che, più specificatamente, sotto l'aspetto energetico. Sono fin troppo noti la gran parte dei suoi progetti capaci di testimoniare la grande sensibilità dello studio RPBW spesa in questa direzione. Ritengo tuttavia, che la grande abilità dell'architetto Piano risieda soprattutto nella capacità di saper coniugare, in ogni occasione, tutte le variabili che concorrono alla realizzazione del progetto, anche quando, come spesso accade, risultano conflittuali tra loro. La complessità dei programmi funzionali e la spazialità attraverso la quale si configurano, le condizioni particolari del contesto e la scelta dei materiali che lo esprimono, la ricerca continua della riduzione dei consumi e i sistemi costruttivi che ne integrano le tecnologie. Una sperimentazione ossessiva e sapiente che trasforma ogni volta il progetto in una dimensione avventurosa, che si nutre di esplorazioni, nella convinzione che il lavoro del progettista possa davvero cambiare il mondo, anche se così non è.
....leggi tutto
La prima questione da affrontare per impostare correttamente la trattazione del complesso - e costantemente in evoluzione - quadro dei princìpi sui quali incardinare un approccio metodologico volto ad incarnare i requisiti di ecosostenibilità e di efficienza ecologica ed energetica che ormai la questione ambientale impone come imprescindibili e inderogabili alla progettazione contemporanea dell'architettura, del quartiere e della città, e alla sua necessaria cultura tecnologica, è la centralità della visione sistemica per gestire in maniera efficace ed efficiente le strategie e gli strumenti del progetto ambientale nel contesto di una qualsiasi sperimentazione, dal livello propriamente edilizio-architettonico fino a quello del quartiere urbano, che oggi sta cominciando a conoscere una stagione interessante nel moltiplicarsi delle esperienze-pilota di città solari e di piccoli insediamenti ecologici virtuosi dove la qualità ambientale è elevatissima, il consumo delle risorse estremamente ridotto e il fabbisogno energetico quasi annullato.
...leggi tutto
'Questo libro è davvero importante e attuale. Gwynne Dyer ha fatto le ipotesi migliori e più plausibili riguardo alle conseguenze del cambiamento climatico sull'uomo'. Con queste parole, James Lovelock, l'autore di 'La rivolta di Gaia' ha commentato il libro di Gwynne Dyer, 'Le guerre del clima. La lotta per la sopravvivenza mentre il pianeta si surriscalda', pubblicato nel 2008 in America e recentemente tradotto in lingua italiana da Maria Barbara Piccioli e pubblicato da Tropea. É un libro di facile lettura e comprensione anche ai non addetti ai lavori, con un punto di vista chiaro, critico...fazioso. Già la copertina è emblematica perché sintetizza la visione che l'autore ha del futuro, se il problema del global warming non verrà affrontato e risolto con serietà: un mondo con una popolazione umana fortemente ridotta, rifugiatasi ai margini del mondo, dove in passato era quasi impensabile vivere, "negli unici posti dove ancora è possibile respirare".
É un libro completamente diverso dalle pubblicazioni che conosciamo sui cambiamenti climatici. L’autore, sulla base dei rapporti IPCC e Stern, di interviste a scienziati, militari e burocrati, ci presenta le conseguenze geopolitiche causate dagli impatti ambientali legati alle mutazioni del clima, di cui né il mondo scientifico né la stampa si sono mai occupati in modo esaustivo. Questo perché l’argomento tocca i temi della sicurezza delle nazioni: per molti paesi, gli scenari legati al cambiamento climatico stanno già giocando un ruolo preponderante nella pianificazione militare; sarà la politica, nazionale e internazionale, secondo l’autore, a decretare gli esiti di questa crisi.
...leggi tutto
L'Instituto del Fondo Nacional de la Vivienda para los Trabajadores (INFONAVIT) è un'istituzione messicana fondata nel 1972 (dall'allora presidente del governo Luis Echeverría Álvarez) alla quale oggi partecipano importanti rappresentanze della classe operaia, del settore imprenditoriale e del governo nazionale. L'Istituto si occupa del credito e del finanziamento di alloggi sociali per i lavoratori messicani. L'istituto INFONAVIT promuove ed organizza da qualche anno il forum FIVS (Foro Internacional de Vivienda Sustentable) con la finalità di promuovere la realizzazione di abitazioni sostenibili ed il dibattito multidisciplinare sui processi di rinnovamento urbano. Nel 2013 l'interesse del forum si è concentrato sul rapporto sostenibile tra alloggi sociali e spazio pubblico, organizzando un concorso di architettura denominato "Densidad | Pensar vivienda para hacer ciudad" (densità: pensare case per costruire città). Il contest ha invitato equipe universitarie
...leggi tutto
Il “Plan Verde” viene lanciato nel 2007 dal sindaco Edbrard Casaubon, con l’ambizioso obiettivo di fare di Città del Messico (la città più inquinata del pianeta!) una metropoli sostenibile. L’impulso per il lancio del Piano giunge proprio dal clamore suscitato dai preoccupanti dati di inquinamento atmosferico, in larga parte dovuti all’enorme traffico che affligge la capitale a partire dagli anni Settanta e che le hanno fatto meritare il nomignolo di “Make-Siko”. Nel 1990 i rilievi del livello di ozono facevano registrare il superamento della soglia massima degli standard nazionali per ben 333 giorni su 365. Già nel 2009 i giorni in cui si è superata la soglia scesero a 180 giorni su 365. A 7 anni di distanza Mexico City è citata come esempio per le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Protagonista di primo piano di questa rivoluzione è stata l’allora Assessore all’ambiente Martha Delgado, una delle principali leader dei movimenti ambientalisti che hanno preso parte attivamente alle politiche di contrasto dei problemi ambientali di Città del Messico. In una intervista del 2010 Martha Delgado afferma come i mutamenti del regime delle piogge degli ultimi due decenni abbiano comportato gravi problemi di approvvigionamento idrico, a fronte di un significativo incremento del numero di abitanti, e come diventò a tutti chiaro che la battaglia per contrastare gli effetti del cambiamento climatico fosse divenuta di importanza primaria e come questa battaglia dovesse essere combattuta localmente:
...leggi tutto
Il 31 marzo scorso è stato pubblicato un nuovo rapporto dell'Intergovernmental panel on climate change delle Nazioni Unite (Ipcc) sugli effetti del riscaldamento globale. Si tratta in realtà della seconda parte del quinto rapporto di valutazione dell'Ipcc (gli altri quattro sono stati pubblicati dal gruppo di studio dell'Onu negli ultimi 24 anni). Il rapporto sarà completato a ottobre e farà da base per la conferenza di Parigi del 2015, dove si decideranno le misure da intraprendere a livello mondiale contro il cambiamento climatico. Questo documento arriva a conclusioni che non si discostano molto da quelle dei quattro precedenti, ma può contare su nuove prove scientifiche. L'Ipcc avverte che gli effetti del riscaldamento globale, già definito scientificamente incontestabile, saranno vasti e potenzialmente irreversibili. Nelle aree temperate e tropicali secche diminuiranno le riserve di acqua potabile; siccità e inondazioni peseranno sulla produzione agricola di molte regioni del pianeta, mentre in quelle più fredde l'aumento della temperatura produrrà l'effetto opposto. Aumenteranno gli eventi climatici estremi, ma anche le malattie respiratorie dovute alla maggiore concentrazione di ozono nella parte bassa dell'atmosfera. Dunque, quasi nulla di nuovo...i problemi legati alla mutazione climatica risultano confermati, unitamente alle cause che l'hanno generata; e si fa sempre più urgente la necessità di avviare, o rendere più incisiva, la realizzazione di quelle strategie, di mitigazione e adattamento, che definiscono la cosiddetta 'politica di protezione del clima'.
...leggi tutto