Dossier. Bologna, piano progetti e politiche a cura di Patrizia Gabellini e Martina Massari

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Il “Parco della Luna” di Bologna
Il nuovo Parco Nord, un bosco per la città
Giovanni Ginocchini, Margherita Lanteri Cravet
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Parole chiave: Bologna parco nord luna, Impronta verde, Modello ecosistema urbano, Bosco
Keywords: Bologna North Park Moon Green Imprint Urban Ecosystem Model Forest


Abstract:

IT) Al Parco Nord di Bologna, per il quale è stato proposto il nome di “Parco della Luna”, crescerà un bosco che sarà uno dei sei parchi previsti dal piano di interventi del Passante di Bologna, progetto finalizzato al potenziamento del nodo cittadino.
Il Nuovo Parco Nord sarà luogo di aggregazione per la città, spazio inclusivo, intergenerazionale, accessibile a tutti. Sarà un intervento modello per l’ecosistema urbano.
Offrirà 17 ettari di area boschiva, un sistema di raccolta e depurazione delle acque meteoriche, 12 km di percorsi ciclopedonali, 3.000 mq di zone attrezzate per gioco e sport e di aree di sosta e svago, oltre 8.000 mq di spazi multifunzionali per eventi, una nuova arena per spettacoli e concerti all’aperto.

EN) A forest will grow in the Parco Nord, with the new name of ‘The Moon Park’, which will be one of the six parks included in the Passante di Bologna intervention plan, a project aimed at enhancing the city node.
The New North Park will be a meeting place for the city, an inclusive, intergenerational space, accessible to all. It will be a model intervention for the urban ecosystem.
It will offer 17 hectares of wooded area, a system for collecting and purifying rainwater, 12 km of pedestrian and bicycle paths, 3,000 square metres of equipped play and sports areas and areas for rest and recreation, more than 8,000 square metres of multifunctional spaces for events, and a new arena for open-air shows and concerts.




Il nuovo Parco Nord, modello per l’ecosistema urbano

Il progetto del Parco della Luna è proposto come intervento modello per un modo nuovo di pensare e progettare gli spazi verdi in questa fase storica in cui i nuovi parchi pubblici non svolgono solo la funzione di luoghi di svago e socializzazione ma contribuiscono in modo rilevante all’ecosistema urbano prima di tutto da un punto di vista ambientale.
Al Parco Nord, per il quale è stato proposto il nome di “Parco della Luna”, crescerà un bosco, che sarà uno dei sei interventi previsti dal piano del Passante di nuova generazione di Bologna, progetto finalizzato al potenziamento del nodo cittadino. Non è solo un’opera verde, ma luogo di aggregazione per la città, spazio inclusivo e accessibile a tutti che offrirà, accanto ai 17 ettari di area boschiva, un sistema di raccolta e depurazione delle acque meteoriche che permetta la loro re-immissione nel ciclo vitale, 12 km di nuovi percorsi ciclopedonali, zone attrezzate per gioco sport svago e sosta, nuovi spazi multifunzionali per eventi fieristici e intrattenimento, una nuova arena per spettacoli e concerti all’aperto in grado di accogliere fino a 20mila spettatori.

Il progetto di fattibilità è opera delle architette Marialuisa Cipriani e Altea Panebianco, con prefigurazioni progettuali di Carlo Brigliadori (Becomunicazioni).

 

Gli altri parchi

La riqualificazione del Parco Nord apre la serie di iniziative in ottica sostenibile del Passante: 35mila nuovi alberi, un sistema di percorsi ciclabili complanare sull’intera estensione dell’infrastruttura, mitigazione ambientale con 20 km di barriere fonoassorbenti di ultima generazione, permeabilizzazione dell’infrastruttura.
Sei nuovi parchi e altrettante aree a ridosso dell’infrastruttura autostradale fungeranno da filtro acustico e visivo per preservare le aree residenziali: Giardino di via della Birra, area boschiva al margine sud della tangenziale; Parco di San Donnino a seguito di un massiccio rimboschimento dell’area nord della tangenziale; Parco Campo Sportivo; Parco Savena; Area Canova, opera di forestazione e ampliamento della fascia boscata.
L’area del Parco Nord ricade nel progetto e fa parte di un sistema integrato del verde all’interno di un processo di rigenerazione diffusa.

 

Le strategie: Impronta verde, Città della conoscenza, Piano della Notte

Impronta Verde
Parco Nord è progetto pilota della strategia territoriale Impronta Verde che mira a garantire alla cittadinanza la fruizione di un polmone verde a distanza massima di 10’ a piedi o con mezzi sostenibili. Progetto bandiera del Mandato 2021-2026 dell’Amministrazione del Comune di Bologna, Impronta Verde sarà una grande infrastruttura ecologica che unirà città e campagna, mettendo a sistema la collina, le aree agricole periurbane e sei nuovi parchi metropolitani (Parco del Reno, Parco Città Campagna, Parco Navile, Parco Arboreto, Parco dell’Idice e del Savena, Parco dei Colli) collegati tra loro e al centro storico con spine verdi, piste ciclabili, nuovi percorsi pedonali.
Impronta Verde è: «città biodiversa» che punta alla neutralità carbonica entro il 2030; «città 30» con la rete della nuova mobilità integrata; «città dei 5 minuti» grazie ai progetti finalizzati all’abitabilità e alla salute; «città collaborativa» con il programma di gestione basato sul Nuovo Patto per l’amministrazione condivisa e il nuovo Regolamento sulle forme di collaborazione tra soggetti civici e Amministrazione; «città bella» con il suo grandioso progetto di paesaggio. Impronta Verde è interconnessa a ‘La Città della Conoscenza’.

Città della Conoscenza
Il progetto per il Parco Nord rientra nel disegno di politica urbana che punta su qualità, sviluppo, innovazione, internazionalizzazione, rigenerazione urbana e ambientale, inclusione sociale per il futuro del territorio metropolitano. ‘La Città della Conoscenza’ è la strategia, volta ad attrarre investimenti innovativi nel Distretto della Transizione digitale e delle nuove sfide globali: Tecnopolo, Fiera, Parco Nord, Casaralta, Sani, Unipol, DLF, Hera.
Grazie alla Via della Conoscenza, infrastruttura per la mobilità lenta, l’area si collegherà agli altri quattro Distretti della Città della Conoscenza, in un sistema integrato dal punto di vista culturale, ambientale e della mobilità.

Piano della Notte
Il Parco della Luna ospiterà un fitto calendario di eventi serali di qualità, attirando un gran numero di cittadini e turisti diversi per interessi e fasce di età. Il Parco diverrà pertanto un elemento fondamentale del Piano della Notte con cui il Comune di Bologna intende sostenere l’economia dei servizi e dei lavori della notte, ripensando l’organizzazione urbana attraverso politiche virtuose di gestione dello spazio pubblico nelle ore notturne che attenuino la pressione sul Centro Storico e altre zone “critiche” di Bologna anche grazie al potenziamento del trasporto pubblico nelle fasce orarie più tarde.
In fase di elaborazione, il Piano dell’Economia della Notte mira a fornire un modello di governance volto a gestire la vita notturna della città nella molteplicità dei suoi aspetti - culturale, sociale, economico, di vivibilità e sicurezza - e nel corretto equilibrio dei diritti e degli interessi di tutte/i.
Il nuovo Parco Nord, in particolare l’Arena Joe Strummer, sarà il recapito finale del nuovo “Distretto della Notte” di Bologna, lungo via Stalingrado, che si otterrà grazie alla rifunzionalizzazione della Fiera, e che sarà il più importante di quelli che sorgeranno in città.

 

Come sarà il Parco

Sarà attribuita al Parco un’identità specifica e riconoscibile grazie a un linguaggio unitario sotteso alla scelta degli elementi progettuali - materiali, arredi, modi d’uso - e di accessori coerenti, riconducibili al tema del ‘Parco della Luna’. Si avvierà un percorso ad hoc che porti a caratterizzarlo nell’immaginario della cittadinanza e che crei conoscenza ed affezione, anche con il coinvolgimento di artisti che declinino con azioni di promozione ed eventi mirati la dedica al parco. 
Il Parco della Luna sarà uno spazio inclusivo, intergenerazionale, accessibile a tutti dal punto di vista di ogni elemento componente, dai punti di accesso, ai percorsi, agli spazi e alle attrezzature. Accessibilità significa superamento delle barriere fisiche attraverso una progettazione attenta sul piano tecnico realizzativo (dimensioni e caratteristiche della pavimentazione, sistemi di wayfinding, aree di sosta), superamento delle barriere sociali e culturali attraverso una progettazione il più possibile condivisa e partecipata.
Con l’ottimizzazione dei sottopassi autostradali, la realizzazione di nuove ciclabili e il potenziamento delle esistenti, il Parco Nord si collegherà con tre grandi parchi, con Bologna Fiere, il Tecnopolo, il Centro storico.
Gli spazi di distribuzione verranno ripensati attraverso due azioni progettuali fondamentali:

  • rendere il parco permeabile e connesso alle polarità presenti all’intorno per potenziarne qualità e funzioni;
  • eliminare la carrabilità diffusa, riducendo la presenza di mezzi motorizzati a un’area periferica ed entro fasce temporali ridotte.

Con questi due obiettivi, il perimetro nord verrà aperto per collegare il parco ai percorsi ciclabili, all’area sportiva e all’area di campeggio. Verranno realizzati quattro ponti ciclo-pedonali per l’attraversamento del canale Savena e le passerelle sui fossi di raccolta, in grigliato antisdrucciolo, molto resistente e dal gradevole effetto in quanto ospita nei suoi interstizi la vegetazione grazie alla sua permeabilità.
La riduzione della carrabilità diffusa sarà perseguita attraverso l’accorpamento dei percorsi carrabili in un unico percorso nella zona sud, percorribile da auto e mezzi meccanici solo in occasione di eventi. Inoltre, due percorsi principali ciclo-pedonali attraversano il parco da est a ovest e percorsi minori raccorderanno quelli principali.
Dal punto di vista della piantumazione e del verde il progetto è teso a ripensare i sistemi vegetali nella loro funzione di mitigazione e adattamento. Per questo motivo, nel parco è previsto un sistema di raccolta e depurazione delle acque meteoriche che permetterà di gestire l’acqua come una risorsa da mantenere e re-immettere in un ciclo vitale.

Il Parco sarà suddiviso in due grandi ambiti vegetali: un bosco di terra che occuperà gran parte della superficie e un bosco igrofilo limitrofo al Canale Savena. Il primo sarà composto da specie tipiche della campagna bolognese, il secondo da alberi che vegetano in terreni umidi. La scelta delle specie arboree è orientata a consentire la permeabilità fisica e visiva sotto le chiome.

Le attrezzature previste (aree di sosta, aree gioco, aree per attività fisica, chiosco) rispondono a necessità di vivibilità permanente del Parco, ma anche a esigenze di animazione temporanea. In questo senso alcune aree saranno configurabili diversamente in base all’uso: eventi, sagre, concerti, spettacoli itineranti. Inoltre, all’interno del Parco saranno progettate delle radure destinate al gioco e allestite aree per il fitness con attrezzi “Landscape Structures”, progettate attraverso un processo partecipativo strutturato per fasi.

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