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Recensione al libro Philippe Rahm Architectes. Atmosfere costruite. L’architettura come design meteorologico a cura di Massimiliano Scuderi.
Michele Manigrasso
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I temi dello sviluppo sostenibile hanno assunto, negli ultimi anni, un’interessante declinazione, rispetto ai mutamenti climatici in corso, perché lo scenario in cui siamo proiettati, sempre più preoccupante secondo gli esperti, mette profondamente sotto accusa le modalità attraverso cui abbiamo progettato e realizzato le città, e artificializzato il territorio. Si è aperto così un campo di ricerca vastissimo, che taglia trasversalmente tutte le scale di indagine e di intervento. Le discipline dall’architettura e dell’urbanistica, nonché tutti i saperi coinvolti nelle dinamiche territoriali, sono chiamate a rivedere i propri quadri cognitivi e a dare risposte nuove. Stanno profondamente cambiando le esigenze, in particolare dell’abitare, a favore di flessibilità e adattamento, per rispondere all’incertezza di contesti ambientali sempre più provvisori.
Il libro di Massimiliano Scuderi, “Atmosfere Costruite. L’Architettura come Design meteorologico”, pubblicato da postmedia books, si colloca in questo filone di ricerca, consegnando un’efficace sintesi del lavoro di Philippe Rahm, architetto svizzero, con studio a Parigi, che allarga il campo dell’architettura dal fisiologico al meteorologico. Come scrive Scuderi, «Philippe Rahm interpreta, negandolo, il limite dell’architettura moderna, che come denunciava Heidegger, priva l’uomo delle condizioni naturali climatiche, geografiche, temporali e astronomiche dello spazio. Il suo campo d’interesse è infatti inscrivibile all’interno di una visione della contemporaneità che colloca l’uomo, e quindi il progettista, non più frontalmente rispetto alla realtà ma, citando il filosofo Peter Sloterdijk, direttamente al suo interno. Un approccio che ha origine nel concetto heideggeriano di dasein (esser-ci) nell’accezione di Sloterdijk, “essere nel mondo” in cui l’individuo stabilisce un rapporto empatico con la realtà che lo circonda, percependo se stesso parte di un tutto, all’interno di uno spazio continuo che consiste in un sistema complesso a sostegno della vita. Per questo motivo Rahm intende il progetto come un modo per controllare qualsiasi aspetto dello spazio abitabile considerandone tutte le possibili variabili, fino a delineare un abaco di strumenti che, come la luce, la temperatura, la pressione, l’umidità, rappresentano i ‘mattoni’ per una nuova disciplina che si può definire con il termine di ‘architettura meteorologica’».
La struttura del libro è chiarissima: dopo un’introduzione che colloca la figura di Philippe Rahm nel panorama della progettazione e della ricerca scientifica internazionale, presentandone i temi di indagine e il pensiero, la pubblicazione si compone di tre sezioni, costruite attraverso interviste, realizzate a Milano, Pescara e Parigi, tra il 2011 e il 2014; e la descrizione attenta e puntuale di un’ampia casistica di progetti selezionati rispetto ai temi trattati di volta in volta nei dialoghi. ’Spazio invisibile’, ‘Architettura meteorologica’ e ‘Città termodinamica’, sono tre sezioni, alle quali corrispondono tre scale di ragionamento e d’indagine accomunate da un metodo scientifico rigoroso. Come Gilles Clément, con il quale ha avuto diverse collaborazioni, Rahm analizza la forma e la funzione attraverso il prisma della scienza, dell’ecologia, della botanica, della fisiologia degli animali e delle piante e senza alcuna considerazione di natura morale o estetica. Ai concetti architettonici tradizionali come colore, struttura, materiale, si sovrappongono le nozioni di temperatura, luce, umidità relativa, che diventano nuovi strumenti per la composizione architettonica, e l’abitare ne è profondamente influenzato.
Tra i lavori più interessanti:

Un libro di facile lettura, in italiano e inglese, che espone l’argomento in maniera chiara ed esalta il fascino di un’esigenza, quella dell’adattamento alle mutazioni climatiche: ne svela un potenziale importante perché potrebbe innescare un processo di trasformazione nella pratica progettuale, tanto interessante quanto doverosa. L’aspetto che dona utilità e qualità a questo ragionamento, sta nella mancanza di scale progettuali uniche e specifiche: le interessa tutte trasversalmente, dallo spazio interno della ‘stanza’, al singolo manufatto, dallo spazio aperto, alla città come territorio e geografia costruita. Lo spazio cambia perché è diverso l’approccio, e così mutano anche le modalità di rappresentazione e il significato di alcuni metodi, come il disegno della sezione, che racconta un’evoluzione ambientale contemporanea ad un’evoluzione climatica: le abitudini d’uso dello spazio, da fisse e stabili, diventano nomadi, all’interno del privato e in città.
Il libro guida virtualmente il lettore in una esperienza spaziale unica perché alla ricerca di equilibri tra comfort ambientali interni ed esterni. Introietta nello spazio abitato le atmosfere e gli habitat esterni, mentre, lavorando negli spazi aperti, tende ad educarli, (mitigando gli effetti dei picchi di temperatura, di umidità, etc…), avvicinandoli al comfort dello spazio intimo, chiuso, privato, ottimizzando dunque lo stato di benessere psico-fisico dell’utente. Un approccio che vuole rispondere alle nuove esigenze ambientali, senza però rinunciare all’estetica, per la quale non ci sono mai obiettivi prestabiliti. Il valore estetico dello spazio è un esito implicitamente raggiunto dalla qualità indubbia del lavoro di Philippe Rahm.
L’augurio è che questo libro, sia diffuso in ambito nazionale ed internazionale e che venga letto con attenzione ed interesse, producendo nuove e ancor più utili interpretazioni, che facciano del clima, un indispensabile strumento di progettazione sostenibile, irrorando di nuova qualità ambientale i territori che abitiamo.

1_ Tempo interno. Foto di Michel Legendre/ Canadian Centre for Architecture 2_ Diurnismo. Foto di Adam Rzepka / Centre Pompidou 3_ Stanze evaporate. Sezione termica e foto di Nicolas Pauly 4_ Edificio evaporato 5_ Hormonorium. Foto di Niklaus Stauss, Zurich 6_ Parco Jade Meteo