Forme della sostenibilità urbana in Messico a cura di Livio Sacchi con Cesare Corfone

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Le nuove sfide dello sviluppo sostenibile in Messico
Luis Enrique López Cardiel
Segretario Esecutivo del Collegio degli Architetti di Città del Messico
Società degli Architetti Messicani
CAM-SAM
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Come in altri paesi del mondo, il Messico affronta complesse sfide per l’attuazione delle politiche internazionali, costruite a partire dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e sullo Sviluppo tenutosi nel 1992 a Rio de Janeiro.
Il Messico, firmatario della Dichiarazione di Rio e quindi aderente al Principio 2 [1], ha instaurato diverse politiche orientate a promuovere e diffondere i diritti conseguenti a questa Dichiarazione internazionale.
In particolare, il concetto di sostenibilità, intesa come l'obiettivo di proteggere e conservare l’Ambiente, ha costituito il vero fine di questa conferenza, quello cioè di orientare le politiche verso l’essere umano, cooperando per sradicare la povertà e generare condizioni di uguaglianza e equità.
Il concetto internazionale di sostenibilità ha generato importanti cambiamenti e trasformazioni in alcuni paesi del mondo, quelli però meno sviluppati come il Messico, dovranno rispondere in modo più diretto ai principi di base della conferenza di Rio. La scelta è chiara ed evidente, investire nella trasformazione dei processi che inquinano l’ambiente o investire nei ritardi del soddisfacimento dei bisogni primari della popolazione, che versa in condizioni di povertà estrema.
In Messico il concetto di sviluppo sostenibile si utilizza concretamente solo in alcune politiche pubbliche, tuttavia la parola sostenibilità la si ritrova un po’ dappertutto, come se fosse una parola magica capace di risolvere le sfide ed i problemi in qualsiasi campo. Abbiamo così politiche sostenibili, città sostenibili, economie sostenibili, abitazioni sostenibili e perfino matite e gomme sostenibili.
Nel campo dell’urbanistica, dell’architettura, delle costruzioni e delle pratiche ad esse affini, il concetto di sostenibilità non è molto diverso. Applichiamo lo stesso termine per tutto, costruzioni sostenibili, progetti sostenibili ecc., in alcuni settori invece continuiamo a utilizzare i termini di “verde” e “intelligente”.
Abbiamo anche importato una politica dal nostro paese vicino (USA) che non avremmo dovuto importare: le certificazioni dei progetti sostenibili, che nelle loro differenti categorie vengono decise dagli esperti del Green Council Building (GCB) degli Stati Uniti. È un esempio importante del nostro odierno disorientamento. Vale la pena di sottolineare che oggi in Messico ci sono 5 milioni di abitazioni disabitate, nuove o di recente costruzione. Per dare un termine di paragone al problema, l’Uruguay conta un totale di 1 milione e 380 mila case, ciò vuol dire che il Messico ha un numero di abitazioni vuote grande quasi quattro volte il numero totale delle abitazioni dell’Uruguay.
Alcuni paesi più avanzati, come il Giappone, l’Inghilterra o la Germania, che hanno problemi minimi di povertà, sviluppano le procedure di certificazione delle politiche di tutela ambientale, in particolare quelle orientate verso la creazione di nuove infrastrutture ed attrezzature urbane. Il Messico, invece, ha il 40% della popolazione in condizioni di povertà ed il 10% in condizioni di povertà estrema. In Messico, le autorità, i professionisti e la società in generale, chiedono contemporaneamente soluzioni per ridurre l’arretratezza della popolazione, che vive una condizione di vulnerabilità, e soluzioni per conservare l’ambiente: dunque il diritto allo sviluppo e la tutela dell'ambiente costituiscono insieme il concetto di sviluppo sostenibile per il Messico.

Gli architetti messicani hanno comunque creato importanti esempi di architettura sostenibile, opere che si assumono una responsabilità sociale, che stimolano la crescita economica della popolazione e che allo stesso tempo riducono gli impatti nocivi sull’ambiente, utilizzando tecnologie pulite al fine di ridurre l’uso di risorse non rinnovabili.
La sfida principale del futuro sarà allora quella di creare un “modello di certificazione messicana” per promuovere, incoraggiare e valutare i progressi nello sviluppo sostenibile nelle politiche pubbliche in relazione, soprattutto, alle opere di carattere sociale. Il modello messicano di certificazione della sostenibilità dovrà, per essere coerente con le nostre condizioni sociali, ambientali ed economiche, essere un modello che da una parte favorisca la riduzione delle condizioni di povertà e, dall’altra, certifichi la conservazione dell’ambiente.


Note

[1] Conformemente alla Carta delle Nazioni Unite ed ai principi del diritto internazionale, gli Stati hanno il diritto sovrano di sfruttare le proprie risorse secondo le loro politiche ambientali e di sviluppo, ed hanno il dovere di assicurare che le attività sottoposte alla loro giurisdizione o al loro controllo non causino danni all'ambiente di altri stati o di zone situate oltre i limiti della giurisdizione nazionale.