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Vancouver Greenest City 2020 Action Plan, Massimo Angrilli

“It’s up to everyone to do their part, to rethink, re-evaluate and re-imagine the way Vancouver works and how we lead our lives.”
Da: “2020: A Bright Green Future”

La città di Vancouver (British Columbia, Canada), ha ricevuto quest’anno il premio del World Green Building Council (1), grazie al suo ambizioso “Greenest City 2020 Action Plan” (GCAP) che ne dovrebbe fare, entro il 2020, la città più ecologica al mondo.
Già in passato Vancouver aveva guadagnato riconoscimenti nelle graduatorie delle città più vivibili pubblicate dall’agenzia di analisi dei mercati globali “The Economist Intelligence Unit”.
Leggendo il documento di sintesi si scopre che il GCAP nasce nel 2009 da una iniziativa del sindaco Gregor Robertson e grazie al lavoro del suo “Greenest City Action Team”, pubblicato nel rapporto “2020: A Bright Green Future”. Il team cominciò selezionando buone pratiche attuate dalle città più virtuose e stabilendo di volta in volta gli obiettivi che avrebbero fatto di Vancouver una città più ecologica. Il team individuò anche 75 quick-start actions che la città avrebbe potuto mettere in atto immediatamente. Successivamente propose all’amministrazione di dare maggiore forza ai suoi obiettivi attraverso la formazione di un vero e proprio piano, nacque così il “Greenest City 2020 Action Plan”. Durante il processo di formazione del piano ai 60 membri dello staff comunale e alle 120 associazioni coinvolte si affiancarono virtualmente più di 35.000 cittadini, dando il proprio contributo attraverso i social media e nel corso di workshop o eventi. Più di 9.550 persone, di cui la maggior parte vive a Vancouver, parteciparono attivamente dando idee, suggerimenti e osservazioni al lavoro della municipalità(2).
Il GCAP, approvato nel luglio del 2011, è articolato in 10 obiettivi strategici: green economy; clima; edilizia verde; trasporti ecologici; zero rifiuti; accesso alla natura; alleggerimento dell’impronta ecologica; miglioramento della qualità dell’acqua; purificazione dell’aria; cibo a km zero. Ciascuno di questi dieci piani ha due orizzonti temporali, uno più prossimo fissato al 2020 ed uno più lontano fissato al 2050 e per ciascuno di essi vi sono obiettivi specifici.
Il primo nella lista dei dieci obiettivi è quello della “Green Economy”, sembra infatti che l’amministrazione urbana abbia compreso molto bene quali siano le chance di crescita economica connesse ai temi della sostenibilità urbana. L’obiettivo specifico all’interno del piano per la Green Economy è raddoppiare il numero delle imprese attivamente coinvolte nei settori della green economy. Già oggi questo settore fa registrare a Vancouver tassi di crescita pari al doppio di quelli tradizionali, ed include attività come le tecnologie pulite, la progettazione e la realizzazione di edilizia verde, la formazione e le attività di consulenza per lo sviluppo sostenibile, il riciclaggio ed il compostaggio dei rifiuti, la produzione e la commercializzazione di cibo a km zero, i trasporti ecologici e molto altro.
Subito dopo la Green Economy viene il “Cambiamento climatico”, assunto da Vancouver come una delle principali minacce per l’umanità. Si prevede di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, causa dell’emissione di gas climalteranti, con lo scopo di abbassare i livelli di CO2 del 33% rispetto a quelli registrati nel 2007. Tra le azioni specifiche che il piano prevede si segnalano le modifiche da apportare al sistema di sviluppo e di regolamentazione degli insediamenti costieri per rispondere all’innalzamento del livello del mare (Modifying coastal development and associated standards and regulations to respond to sea level rise) e l’integrazione delle previsioni sul clima futuro nel progetto delle infrastrutture (Incorporating future climate projections into infrastructure design).
Il terzo della lista è il Green Building Objective, qui gli obiettivi, contrariamente a quel che si può credere, riguardano solo aspetti di efficienza energetica. Il Piano richiede che tutti i nuovi edifici diventino carbon-neutral entro il 2020, e che quelli esistenti riducano l’uso di energia e l’emissione di gas serra del 20 per cento entro la stessa data(3)
Per il quarto macro obiettivo, i trasporti ecologici, gli obiettivi specifici sono superare il 50% degli spostamenti che si effettuano a piedi, con le bici e con i mezzi pubblici e ridurre contestualmente del 20% rispetto al 2007 la distanza media percorsa dai residenti con i mezzi privati; mentre per l’obiettivo seguente, quello dei rifiuti, ci si attende di ridurre del 50% la quantità di rifiuti da recapitare in discarica o agli inceneritori. Per il sesto obiettivo, l’accesso alla natura, si prevede di dotare i residenti della città di parchi, greenway ed altri spazi verdi a non più di 5 minuti di passeggiata e di piantare 150.000 nuovi alberi. Più innovativo è l’obiettivo numero 7: la riduzione dell’impronta ecologica della città. É prevista una riduzione pari al 33% rispetto ai valori del 2006, ciò equivale a dire che oggi gli abitanti di Vancouver utilizzano risorse in media tre volte superiori a quelle ritenute eque. L’ottavo obiettivo mira a migliorare la qualità delle acque, mediante due target specifici: raggiungere o superare il valore più alto dello standard per le acque potabili fissato dall’International Drinking Water Quality Standards and Guidelines e ridurre il consumo pro capite del 33% rispetto ai consumi del 2006. Il nono obiettivo prevede una qualità migliore dell’aria, da raggiungere mediante l’incentivazione dei trasporti elettrici, la regolamentazione dei dispositivi di riscaldamento domestico che bruciano legna, l’integrazione del parametro “qualità dell’aria” nella valutazione ambientale dei piani urbanistici e di settore e la riduzione delle emissioni delle navi in entrata ed uscita dal porto (principale fattore di emissione di biossido di zolfo). Infine il decimo obiettivo prevede l’incremento di produzione e consumo di alimenti provenienti dai mercati locali (Local Food).
Si desume dalla lettura del rapporto una natura principalmente regolativa del piano, in cui gli strumenti finanziari e di incentivo fanno da accompagnamento. Un piano che fa largo uso degli indicatori e dei parametri che misurano le performance ambientali e che attribuisce pertanto grande importanza a quegli strumenti, come la certificazione LEED dell’edilizia, che pur attestando i positivi risultati conseguiti, nulla dicono circa la qualità degli insediamenti. Un pragmatismo sostenuto da una lucida comprensione di ciò che conta per l’affermazione nelle classifiche mondiali delle città più virtuose. Del resto il nome stesso del Piano rivela con chiarezza l’obiettivo di Vancouver di affermarsi nella inedita competizione globale tra le metropoli più sostenibili del pianeta.


[1] Il World Green Building Council è un network di organismi nazionali per l’edilizia sostenibile con affiliati da 90 paesi, ciò che ne fa l’organizzazione mondiale più influente nel mercato dell’edilizia sostenibile. Il premio è stato creato di recente per riconoscere le eccellenze globali.

[2] “The City can do a lot to ensure Vancouver achieves our Greenest City goals and targets. But there are also limits to the scope of the City’s influence. That’s why we need strong and effective partnerships with all of the organizations in Vancouver that have a key role to play in greening the city. This includes other levels of government, non-profit organizations, businesses, and social enterprises. Most importantly, it includes every citizen—and that includes you.”

[3] (http://www.thechallengeseries.ca/chapter-07/net-zero/)


PDFVancouver Climate Change Adaptation Strategy

PDFGreenest City 2020 Action Plan 2012-2013 Implementation Update

PDFGreenest Vancouver