Nuovi orizzonti per la qualità degli spazi pubblici della città
In un momento di massima espansione urbana che può dirsi unico per la storia evolutiva dello sviluppo delle città e in una fase, come quella attuale, caratterizzata dalla più ampia diffusione dei modelli insediativi metropolitani e culturalmente globalizzati, la ricerca di una qualità abitativa concreta e di una sostenibilità reale e percepita passa anche attraverso il ripensamento integrale e l’innovazione progettuale degli spazi aperti del vivere collettivo. In città, infatti, gli spazi della collettività sono ancora troppo spesso ricondotti a una visione analitico-descrittiva che tende a restituire i caratteri semiotici dello spazio riferendoli quasi esclusivamente al loro senso formale ed estetico. L’uso innovativo di materiali, sistemi e componenti dedicati al progetto degli spazi urbani all’aperto si riduce allora ad autoreferenziali sequenze di oggetti, attrezzature, dispositivi tecnici, enfatizzate come soluzioni “sostenibili” o “intelligenti” che, in realtà, arredano lo spazio, ma non sono in grado di riorientare o rimodulare l’essenza stessa delle città.
Per riprendere alcuni concetti espressi da Gillo Dorfles, la cultura progettuale contemporanea sembra porre un’attenzione maggiore sulla densificazione dei segni artificiali e sui fenomeni di congestione (tecnica, infrastrutturale, semantica) dello spazio aperto della città, piuttosto che sulla comprensione delle ragioni morfogenetiche e delle capacità abilitanti che possono trasformare le nuove tecnologie e gli spazi vuoti in architetture generatrici di forme innovative di cittadinanza e di convivenza urbane.
Nello spirito di riscoperta delle potenzialità strategiche e operative degli spazi aperti e pubblici delle città si colloca il volume Arte, Architettura, Paesaggio, curato da Rossella Maspoli e Monica Saccomandi ed edito dalla Alinea Editrice di Firenze. L’opera restituisce i risultati conseguiti nell’ambito dell’iniziativa denominata “Laboratorio di Arte&Architettura”, coordinata dal 2004 al 2012 tra il Politecnico di Torino e l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. La formula del laboratorio ha costituito l’occasione per condurre analisi ed esperienze didattiche e sperimentali incentrate sui temi dell’interdisciplinarità e dell’interscalarità della progettazione degli spazi urbani aperti e pubblici, cogliendo nella pluralità culturale del vivere urbano contemporaneo, nella diversità della domanda di qualità abitativa e nella molteplicità delle risorse tecnologiche disponibili le principali sfide da affrontare per tornare a pensare una città vitale e vivibile.
Il volume pone in primo piano la centralità delle dimensioni “altre” del vivere collettivo in città, non ancora del tutto decodificate e che risultano spesso frammentate e articolate in una micro-dimensione urbana fin troppo elusa dalle riflessioni progettuali. A una falsa immagine che tende a vedere nella concentrazione dei dispositivi di controllo e di monitoraggio elettronico l’unica via di innovazione intelligente della città, i contributi dei vari autori contrappongono una percezione diversificata e alternativa che si sofferma sulla sotterranea rinascita di microspazi essenziali della socialità. Ci si concentra in pratica sui luoghi urbani che tornano a essere vitali perché costruiti sull’appropriazione spontanea dello spazio da parte degli abitanti/cittadini, sulla messa in scena di opere/performance artistiche, sull’impiego delle nuove tecnologie digitali come risorse in grado di liberare capacità relazionali tra utenti e città. Spazi dove l’ibridazione di pratiche, tecniche, materiali e linguaggi permettono di sperimentare una ricomposizione tra le previsioni, spesso omologanti, della progettazione programmata dall’alto e le soluzioni costruttive, variabili e personalizzate, attuate direttamente dai cittadini.
Il volume è diviso in quattro capitoli che restituiscono il lungo percorso di reinterpretazione del tema degli spazi aperti della città, compiuto attraverso la lettura dei comportamenti dei cittadini, l’interpretazione delle pratiche abitative, l’analisi dei fattori ambientali, la sperimentazione progettuale e la realizzazione di interventi pilota.
Nel primo capitolo, i saggi di esperti, progettisti e docenti, afferenti a diversi settori specialistici e disciplinari, contribuiscono a tracciare il complesso e variabile quadro delle relazioni territoriali, percettive, culturali, ambientali che caratterizzano il rapporto tra spazio aperto urbano e contesto; relazioni che diventano “materiali” di un processo progettuale che non stabilisce qualità fisse per lo spazio collettivo, ma ne individua il campo delle potenziali accezioni e diversificazioni con lo svolgersi delle evoluzioni funzionali nel corso del tempo. Il secondo capitolo propone una raccolta di casi studio in cui il rapporto tra arte, architettura e tecnologie ha costituito il principale vettore per la progettazione e l’attuazione di molteplici livelli di qualità dello spazio urbano aperto. Il terzo capitolo si sofferma invece sull’esperienza di progettazione condotta sul quartiere torinese semiperiferico di Barriera di Milano, nell’ambito del workshop-concorso “Arte&Architettura pubblica. 6 Progetti per Barriera”, ricostruendone i passaggi metodologici e propositivi che hanno permesso di co-progettare lo spazio pubblico prevedendone scenari adattivi ed evolutivi al variare delle esigenze e degli scenari socio-economici della città. L’ultimo capitolo affronta il delicato e complesso rapporto tra installazioni artistiche e spazi aperti urbani, sottolineandone il valore strategico nella formulazione dei programmi di riqualificazione e rigenerazione delle città postindustriali.
Il percorso di lettura che il volume propone conduce così a un’idea “aperta” della città e del suo sistema di spazi collettivi; un paesaggio complesso, adattivo e mutevole nella diversità delle sue molteplici identità, in cui l’interazione tra suggestioni artistiche, proposte progettuali e provocazioni costruttive arriva a coniugare, in modo armonico, arte e tecnologia, creatività e regole, esigenze soggettive e bisogni comuni della società. Una visione che riesce a rintracciare nuovi orizzonti della qualità e della sostenibilità per lo spazio urbano nelle luci, nei colori, nei profumi, nelle esperienze sensoriali e relazionali del vivere insieme in città.
Arte, Architettura, Paesaggio. Art, Architecture, Landscape, a cura di Rossella Maspoli, Monica Saccomandi, Alinea Editrice, Firenze 2012