Estonoesunsolar è un programma pilota nazionale proposto e realizzato dagli architetti Ignacio Gravalos e Patrizia Di Monte. L’iniziativa, finalizzata alla riqualificazione del tessuto urbano nel centro storico di Saragozza, mira al recupero dei vuoti urbani e degli spazi abbandonati della città attraverso una strategia basata sul coinvolgimento diretto degli abitanti e di sessanta associazioni del quartiere. L’aspetto più interessante sembra essere l’aver coniugato un Piano di Occupazione ad un altro di Riqualificazione urbana, con interventi low-budget che hanno permesso la realizzazione di attrezzature per lo sport, la cultura ed il tempo libero, eseguite direttamente in cantiere e gestite dai progettisti insieme ad un centinaio di disoccupati e tre geometri.
Già dal nome magrittiano del programma si comprende come l’arte sia stata il principale motore in grado di innescare un processo, per un verso di riappropriazione dei luoghi abbandonati da parte dei cittadini, per l’altro di rigenerazione degli spazi pubblici attraverso l’offerta di servizi temporanei.
Tutto ebbe inizio con il festival “los Vacios Cotidianos” (“il vuoto quotidiano”) diretto da Patrizia di Monte. L’occasione diede modo ad alcuni artisti di realizzare le loro opere all’interno degli spazi abbandonati del centro. Successivamente i cittadini difesero gli interventi artistici e la nuova veste degli spazi aperti, esigendo la tutela del nuovo assetto temporaneo da parte del Comune. Attraverso un concorso pubblico venne incaricata proprio Patrizia di Monte, vincitrice del concorso, di concepire un programma che, partendo da quell’ esperienza, potesse virtuosamente reinventare la qualità urbana di quegli spazi esausti e in disuso.
L’operazione condotta inizialmente nel 2009 su 14 lotti e giunta ad oggi a comprenderne 27, per un totale di 42.000 mq e con un investimento complessivo da parte del Comune di all’incirca duemilioni di euro. Proprio la comunicazione efficace e la possibilità di effettuare una manutenzione degli spazi abbandonati, convinse i proprietari dei terreni a concederli temporaneamente o a darli.
E’ interessante notare come attraverso questo tipo di procedure il concetto stesso di vuoto urbano, inteso come valore statico e entropico, si inverta per assumere un aspetto dinamico, capace di diradare intelligentemente la densificazione dei centri, offrendo la possibilità di realizzare servizi che possano essere temporanei ed adeguarsi alle mutevoli esigenze della vita quotidiana contemporanea o rispondere più efficacemente alle inquietudini di una comunità.
Forse l’idea di Smart-City non deve necessariamente sposare il binomio sostenibilità=infrastrutturazione tecnologica, ma arricchirsi del contributo di intelligenze e di energie diversificate come quelle derivanti dal coinvolgimento diretto delle persone che le abitano.
Per questo motivo abbiamo rivolto alcune domande a Patrizia Di Monte, uno dei progettisti di Estonoesunsolar, a ridosso dell’ ennesimo riconoscimento internazionale:
Che cos’è Estonoesunsolar? Come nasce l’idea?
Estonoesunsolar è un programma pilota d’intervento temporaneo nei vuoti urbani. È stato sviluppato tra ill 2009 e nel 2010 , con l'aggiunta di più di 40.000 m² di spazio pubblico della città per una durata totale del programma di 13 mesi.
Dopo alcune proposte elaborate dallo studio per la rivitalizzazione del centro storico, la città di Saragozza , attraverso la Società Municipale Zaragoza Vivienda, abbiamo cominciato a sviluppare un piano di lavoro a lungo termine con una vocazione fortemente sociale per i disoccupati finalizzato ad affrontare le azioni di " pulizia e recinzione dei terreni i cui proprietari avevano un ordine di esecuzione sussidiaria pendente " . Cogliendo l'opportunità di intervenire sui vuoti urbani , abbiamo proposto qualcosa che andasse oltre la loro semplice pulizia, ed è a questo punto che viene lanciato il programma sperimentale intitolato estonoesunsolar.
Perchè Estonoesunsolar? Che vantaggi ne traggono i cittadini oggigiorno ?
Attraverso processi di partecipazione pubblica , vi è stata una lettura della città attraverso i codici di " un’ urbanistica non disegnata" , spontanea e partecipata . Gli interventi sono proposti sulla base di alcuni studi urbani realizzati in ciascun caso, in funzione del consenso tra associazioni, gruppi, consigli di quartiere ecc . Questo sistema consiste in uno strumento flessibile per dare risposte dirette e specifiche a problemi specifici .
Il programma fornisce una visione della città costruita secondo i criteri dei cittadini , così che, attraverso un esercizio di coinvolgimento e di mediazione, questi vedano le loro proposte rispecchiarsi in una città più vicina alle loro esigenze . In questo senso vale un certo numero di canali di comunicazione con cui le persone possono sentirsi ascoltate, permettendo loro di avere un certa capacità decisionale rispetto alle realtà a loro più vicine.
Dal vostro punto di vista, qual’è l’intelligenza cittadina e che relazione ha con la vostra iniziativa?
L’efficienza e la sostenibilità non sono concetti esclusivamente associati alla tecnologia. Il maggior rifiuto energetico della città contemporanea deriva dalla dispersione delle energie e delle emozioni dei suoi abitanti. In questo senso l’intelligenza cittadina avrebbe dovuto operare per creare i canali e le opportunità affinchè la città potesse cogliere le proposte e le inquietudini dei suoi cittadini. La nostra iniziativa mira a collegarsi al cittadino come “sensore”, come catalizzatore di una realtà complessa. Ed è l’insieme di tutti questi recettori e trasmettitori di informazioni intelligenti che configurano lo spazio pubblico contemporaneo.