Il tema del workshop investe la riqualificazione di un sito intercluso e degradato all’interno dell’area metropolitana di Sau Paulo, una sorta di enclave dimenticata dalla città, una sorta di “amnesia urbana” che, tuttavia, restituisce oggi una nuova dimensione per ripensare la riqualificazione di un’area molto più estesa.
In gran parte di proprietà pubblica l’area, attraversata da un’arteria di grande comunicazione urbana, è occupata da una piccola favelas su un lato e da ampie zone di dismissione dall’altro.
L’ipotesi è quella di trasformare questo luogo in un grande attrattore urbano capace di concentrare al suo interno meccanismi di riqualificazione per una porzione di città ben oltre la sua perimetrazione.
Chiaramente la brevità dei tempi a disposizione e la difficoltà di ragionare su un sito così complesso hanno limitato le possibilità di soluzioni articolate ed approfondite. Le proposte avanzate dai singoli gruppi si presentano tutte di un certo interesse e, soprattutto, si predispongono ad approfondimenti successivi a partire da solide basi iniziali.
Complessivamente tutti i progetti hanno affrontato il tema partendo da approcci diversi e presentando soluzioni diverse, sia sotto l’aspetto delle strategie adottate sia sotto l’aspetto degli esiti che queste hanno prodotto.
L’area di intervento
GRUPPO 1
Calogero_Michele_Alba_Erica_ragazzo di Ancona + brasiliano
La città entra con le sue forme all’interno dell’area di intervento ridisegnandone i bordi e lo spazio
interno.
Molto interessante l’idea di lavorare con le forme e le dimensioni già presenti nell’area provando a
ristabilire un ordine a partire dagli esiti che quelle stesse forme producono sulle parti consolidate
della città.
Mi sembra anche interessante la coerenza con la quale l’analisi iniziale riesce a stabilire un senso
di continuità con l’ipotesi di progetto.
Le sezioni, seppur schematiche, restituiscono un senso compiuto dell’ipotesi di progetto anche in
linea con un modo “brasiliano” di vedere l’architettura (mi riferisco agli attacchi a terra ed alle
grandi piastre sospese).
Forse si poteva trovare una maggiore coerenza tra le grandi figure dell’architettura che entrano
nell’area e le relazioni che necessariamente debbono stabilire con il suolo ed il parco al suo
interno, anche e soprattutto a partire proprio dalle sezioni.
Planimetria
Sezioni
--GRUPPO 2
Claudia Biasiolo_Federica Maltecca_Camilla Ribeiro Nogueira_Estevão Sabatier
Il progetto affida ad alcuni elementi a forte riconoscibilità di forma e dimensione, la possibilità di ricostruire
un ordine possibile per questa parte di città. I grandi elementi, distinti tra loro per funzioni e per grandezza
sono tenuti insieme da un sistema (esteso in tutta l’area) di grandi coperture che ne assicurano
l’appartenenza ad un unico programma architettonico.
Anche i fronti sono trattati in maniera diversa, più rigido uno, più permeabile l’altro, tuttavia in questi casi,
proprio quando si lavora con singoli oggetti disposti in maniera autonoma e libera tra loro, diventa molto
importante la capacità di generare relazione tra loro (come nelle nature morte di Morandi), facendo
assumere grande rilievo non tanto e non solo agli oggetti in se ma allo spazio che li tiene insieme. La grande
pensilina dovrebbe avere questo ruolo, provando ad andare oltre il riferimento stesso (Niemeyer a Sau
Paolo) e, perché no, provando anche a trasformarsi in qualcosa d’altro che non il semplice collegamento tra
gli edifici (come mostra la prospettiva d’insieme).
Planimetria generale
Esploso assonometrico e prospettiva d’insieme
--GRUPPO 3 Mariana
ARRUDA Guilherme _PERONI Francesca _BOAVENTURA Carolina
Un’analisi puntuale dei problemi con una proposta puntuale di soluzioni nel ricercare le modalità
di “attraversamento” dell’area come occasione di densificazione e di esplicitazione di nuovi
programmi.
Interessante la distinzione dei tre livelli di approfondimento del progetto, quello della mobilità
pubblica, quello dei nuovi meccanismi di insediamento (sia residenziale che commerciale e
terziario), quello infine dello scambio delle mobilità tra le diverse velocità, della città e del sito di
progetto.
Molto interessante l’idea di densificare (almeno concettualmente) le dimensioni delle nuove
connettività, peccato che questa scelta non sia radicalizzata fino in fondo e si traduca in un fragile
sistema di passerelle (come si vede dallo schema di sezione) che non regge la forza d’urto dell’idea
iniziale (riportata nel modello), bisognerebbe avere più coraggio.
Modello di studio
Schema della sezione di attraversamento dell’area
--GRUPPO 4
Boldrin _Di Daniel _Mariani _Pereira
Molto accattivante l’ipotesi ben “figurata” e ben “misurata” anche se rimane un pò troppo
distaccata dalle problematiche dell’area, cercando all’interno di una propria autoreferenzialità la
soluzione di tutti i problemi. In altre parole mi sembra poco contestualizzata ed un pò debole nello
stabilire relazioni più profonde con il sito.
L’ipotesi accenna alla possibilità di trovare soluzioni di contatto con le giaciture del luogo, ma forse
ancora in maniera debole e non ancora risolutiva, tuttavia rimane il fascino di risolvere attraverso
un'unica figura tutti i problemi dell’area per cui la grande piastra dovrebbe accettare una maggiore
metabolizzazione da parte della città provando a trasformarsi ed adeguarsi soprattutto sui bordi e
nei punti di contatto (ancora solo accennati in questa fase).
La sezione, infatti, mostra solo l’articolazione della piastra senza spingersi oltre i limiti del sito per
spiegare cosa accade immediatamente dopo i suoi bordi. E’ in questa direzione che proverei a
lavorare dando un maggiore senso di radicamento all’idea iniziale.
Planimetria generale
Sezione
--GRUPPO 5
DBDG
La ridefinizione dei bordi nell’area di intervento ed il disegno di un grande parco come ventre
abitato nello spazio interno dell’area di progetto.
Molto buona l’idea di procedere nel racconto del progetto attraverso appropriati riferimenti
capaci di prefigurare soluzioni possibili per la propria idea.
Interessante anche la contrapposizione (sui bordi) di pieni e di vuoti che presentino programmi
diversi d’uso dello spazio, attraversati da sistemi e percorsi di connessione alle diverse quote.
Molta attenzione (a mio parere) dovrebbe essere affidata agli spazi di relazione, ovvero a quel
grande vuoto che si genera tra i diversi bordi (che nella planimetria rimane muto, bianco e non
disegnato), facendolo diventare un ulteriore elemento di progetto capace di tenere insieme gli
altri due. Qui il rapporto natura-artificio diventa molto forte; la sezione mostra un debole accenno
di relazione tra le parti che varrebbe la pena di spingere oltre .
Planimetria
Sezione Trasversale
--GRUPPO 6
Laura Durighello_Laura Mattioli_Giselle Mendonça_João Viaro_Stefano Perciavalle
A partire dalla constatazione della rigidezza dei bordi dell’area di intervento, l’idea è quella di una
grande passerella di distribuzione che ne ridisegni gli spazi, riordinando il programma
architettonico e quello funzionale.
Il sistema tenta, attraverso la sua articolazione, di ricucire i bordi dell’area e le diverse parti della
città, dislocando nel suo “attraversamento” i nuovi volumi e le nuove attività utili alla
riqualificazione dell’intera area.
Grande attenzione (a mio parere) dovrebbe essere spesa non tanto e non solo nella articolazione
della passerella, quanto nel suo dimensionamento capace, a seconda dei casi, di trasformarsi da
semplice elemento di connessione ad edificio essa stessa. Sarebbe interessante, sotto questo
aspetto capire come l’iniziale “segno” di ricucitura sappia dilatarsi in una piastra piuttosto che
elevarsi nella verticalità di una torre, lasciando libero lo spazio al suo intorno.
Planimetria generale
Schizzi esemplificativi delle sezioni di progetto