BRASILE. Dall'architettura sostenibile, una nuova dignità urbana a cura di Carlo Pozzi con Claudia Di Girolamo

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PROGETTO URBANO “CÓRREGO DO ANTONICO” Maria João Figueiredo  (MMBB Arquitetos)PDF

Il progetto urbano “Córrego do Antonico” si inserisce nel Programma di Urbanizzazione delle Favelas promosso dalla Segreteria Municipale dell’Abitazione del Comune di San Paolo (SEHAB).
Paraisópolis è per dimensione la seconda favela della città, con circa 60.000 abitanti che vivono approssimativamente in 1 km². E’ sorta come risultato dell’occupazione informale di un lotto frastagliato, disegnato su un terreno accidentato con una maglia rettilinea e ortogonale. Il torrente Antonico taglia in diagonale la trama regolare delle strade ed è attualmente coperto da costruzioni precarie che si sono installate sulle sue acque nel corso del XX secolo.
Se la favela presenta un tessuto urbano apparentemente consolidato, nella depressione del torrente, tra gli altri volumi, possiamo incontrare un’area con costruzioni decisamente precarie. Vicino al torrente il sistema viario risulta più problematico, sono frequenti le costruzioni più vecchie, e, soprattutto, più instabili. Attualmente le acque dell’Antonico ricevono gran parte degli scarichi fognari della favela e, per tutta l’estate, sono responsabili del collasso o del crollo di varie costruzioni. Il dinamismo di questa area risulta evidente a partire dall’apparizione costante di nuove case per abitazione o per commercio.
Il risanamento e il drenaggio sono quindi elementi imperativi nel programma di Urbanizzazione della favela di Paraisópolis, che presenta una varietà di opere di infrastrutturazione urbana, attrezzature sociali e nuove residenze. Il progetto urbano “Córrego do Antonico”, più che una soluzione tecnica di questi problemi, punta a proporre azioni in grado di apportare un notevole miglioramento alle condizioni  di vita di tutta la favela.
Attualmente, nello stato di San Paolo, le linee guidaperlo sviluppo di nuovisistemi di drenaggioimpedisconoil tombamento di fiumi e torrenti. Questo principio, nel caso diun regime fluvialetropicale, richiede la disponibilità divastearee pianeggiantialluvionaliper l'ampliamentodel corso d'acquain situazioni diforti piogge. L'approccio adottato a San Paolo parte dall’ approfondimento della gronda dei corsi d'acqua per potere ricevere grandi volumi di acqua fino a 100 anni. Nel caso di una situazione di intensa urbanizzazione, i flussi pluviali massimi diventano ancora maggiori rispetto a condizioni idrologiche naturali. È evidente che la profondità dell'acqua perenne si allontanadal piano della città e che gli spazi di espansione rimangono sottoutilizzati per la maggior parte del tempo.

Il progetto di drenaggio del Córrego do Antonico propone la riconciliazione della favela con le acque, superandone la lettura come di un problema, per cercare di sfruttarle nella vita quotidiana della popolazione. La proposta è di distinguere i flussi. Solo il flusso di base (sotterraneo) sarà mantenuto in superficie, nel canale aperto, accresciuto dal maggiore afflusso di precipitazioni nel sub-bacino a monte del torrente e dalle acque di precipitazione atmosferica sulla superficie di progetto contigua al canale, permanendo un flusso controllato e compatibile con l’addensamento urbano. Il flusso delle grandi piogge, proveniente dal sistema di micro drenaggio dell’intorno e delle portate eccedenti, che sarà captato attraverso un sistema di sfioratori previsto nel canale superiore, sarà direzionato in una galleria sotterranea, chiamata canale inferiore, che non entrerà in conflitto con il tessuto urbano della favela. Così le grandi inondazioni che, in maniera violenta, raccolgono una grande quantità di inquinamento diffuso, saranno incanalate nel condotto sotterraneo chiuso, separato dallo spazio pubblico dove camminano gli abitanti.
L’aspettativa è che la ristrutturazione della rete fognaria sarà effettiva. Le acque di superficie che fluiranno nel canale superiore aperto saranno sufficientemente pulite per permettere il contatto della popolazione con il “nuovo” torrente. Il progetto idraulico prevede portate tra 0,09 e 0,986 m³/sec. E velocità tra0,64 e 0,73 m/sec. per il canale superiore. Tuttavia la capacità massima di questo canale sarà di 2,527 m³/sec., con velocità di 1,05 m/sec.già per il canale inferiore, per cui è previsto che lavori con un Tasso di Rendimento (TR) di 100 anni, le portate previste stanno tra 3,33 e 16,525 m³/sec. e la velocità massima dell’acqua sarà di 3,47 m/seg.
Il progetto di drenaggio e di riconfigurazione delle aree libere risultanti dalle rimozioni costituiscono il fine iniziale di questo lavoro. Tuttavia la questione principale che deve essere affrontata è la manutenzione futura degli spazi aperti, in modo da evitare nuove occupazioni irregolari. Il progetto parte dalla premessa che è possibile riconcettualizzare il modello del sistema di drenaggio, in modo che possa rispondere sia alle domande tecniche del sistema idraulico, che favorire la costruzione di urbanità negli spazi che attraversa.
Le opere di riurbanizzazione di Antonico richiederanno la rimozione di costruzioni irregolari e nelle aree di rischio, costruite sopra aree inedificabili del torrente. Lungo e parallelamente al canale, sarà realizzata una fascia libera di larghezza minima di 10 m (o 15 m in alcuni tratti), ottenuta attraverso la rimozione iniziale di 531 unità. La previsione è che saranno rimossi ancora, in fasi successive, più di 174 edifici per realizzare nuovi spazi liberi e attrezzature.
Il nuovo percorso pubblico che attraverserà la favela sarà il principale asse di mobilità interno al quartiere. Insediato sui declivi più leggeri incontrati a Paraisòpolis, si presenta come il tragitto più appropriato per la circolazione ciclo-pedonale. In una delle estremità del progetto è prevista la realizzazione della Stazione Américo Mourano della futura line 17 – Oro della metropolitana. Più lontana dalla favela, la stazione San Paolo-Morumbi della Linea 4 – Gialla della metropolitana potrà avere accesso a partire dal prolungamento di una ciclovia che segue il corso del Córrego do Antonico fino quasi alla sua foce. Così la circolazione sarà il principale promotore di dinamiche che attivino e salvaguardino l’uso degli spazi pubblici.
Complementare all’uso per circolazione, una fascia media di 1,70 m sarà resa disponibile agli abitanti delel case vicine alla fascia del torrente, denominata Fascia di Espansione. Le costruzioni, che prima avevano i terreni (fronti) rivolti verso il torrente, potranno essere ampliate, ristrutturate e/o trasformate in commerci e servizi. Un nuovo fronte urbano sorgerà, capace di promuovere la nascita e l’incremento delle economie locali lungo il suo tragitto.
Il progetto del canale, non visto più come produzione di un manufatto tecnico, creerà una centralità lineare composta dalla giustapposizione di spazi privati e epubblici, aperti a innumerevoli possibilità di risignificazione da parte della popolazione. Oltre l’inserimento delle acque nel paesaggio e la il loro inserimento nella quotidianità della vita della favela, il progetto deve incentivare principalmente che una qualche forma di dominio pubblico si può instaurare.
La presenza dell’acqua e l’esistenza di nuovi spazi aperti e per il tempo libero insieme al torrente possono evocare la cultura della spiaggia. Riconosciamo che nella spiaggia urbana incontriamo una delle più potenti strutture spaziali delle città brasiliane: la passerella, spazio di mediazione tra le aree destinate al riposo e le aree destinate alla vita abituale della città, dove le forme spontanee di trattativa dell’uso dello spazio generano una coesistenza attiva e auspicabile.
Il progetto urbano “Córrego do Antonico” potrà trasformarsi nella principale struttura di articolazione degli spazi pubblici di Paisòpolis e, di conseguenza, diventare uno dei principali strumenti per la promozione della urbanità del quartiere. L’associazione di spazi liberi agli usi pubblici importanti per la popolazione può stimolare il sentimento di essere collettività e lo sviluppo e la costruzione di immaginari come strumento di appropriazione dello spazio.