Toronto. Infrastrutture e paesaggio per una nuova ecologia urbana. Jeanette Sordi * |
Toronto (Canada) si trova sulla costa nord-occidentale del lago Ontario, il più orientale dei Grandi Laghi. La città di Toronto, insieme a Chicago, Detroit, Cleveland, Hamilton, è stata uno dei poli più importanti della "Manufacturing Belt". Così era infatti chiamata la regione che circondava i Grandi Laghi e che, con l’attività di trasformazione delle materie prime e produzione industriale spinse, nel XIX secolo, l’espansione degli Stati Uniti verso ovest. Per circa un secolo la regione ha attratto milioni di migranti dall’Europa e dagli Stati del Sud, catalizzato capitali e dominato i mercati interni e stranieri (Ford e General Motors le più note). Il picco della produttività e ricchezza della regione fu raggiunto durante la II Guerra Mondiale, ma pochi anni dopo, l’apertura dei mercati globali e la defiscalizzazione dei prodotti di importazione, ne segnarono il futuro. La produzione automobilistica, metallurgica e chimica fu spostata nel sud-est asiatico. In pochi anni la “Manufacturing Belt” si trasformò in una “Rust Belt”1.
Il decentramento dell’attività produttiva portò a un esaurimento delle risorse economiche e a una forte disoccupazione. Negli anni 1970 l’abbandono delle città industriali da parte degli investitori e della popolazione operaia determinò un tale calo delle entrate fiscali che divenne quasi impossibile mantenere le infrastrutture urbane, con gravi conseguenze a livello sociale. Con la crisi economica cominciarono ad emergere anche le conseguenze ambientali di decenni di intensa produzione industriale, effetti che non furono tenuti in considerazione durante gli anni di massima espansione. Gli incendi sui fiumi altamente inquinati di Cleveland, Toronto e Chicago, la fioritura di alghe da eutrofizzazione sul lago Erie e il lago Ontario e la contaminazione da mercurio sul Lago Superiore, il lago Michigan e il Lago Huron, mostrarono chiaramente lo stato di emergenza in cui la regione si trovava, e catturarono l’attenzione degli ambientalisti. (Belanger, 2010a).
Negli anni 1980 fu evidente che i processi che avevano portato al declino economico della regione erano irreversibili, e che fosse oramai ora di affrontare le conseguenze ambientali e sociali di decenni di industrializzazione pesante. Sul finire del decennio fu istituita una Commissione Internazionale tra Stati Uniti e Canada con l’intento di avviare un programma di bonifica massiccia nella regione dei grandi laghi. Tra i problemi affrontati dalla Commissione vi erano l’inquinamento dell’acqua causato dagli scarichi delle città e delle industrie, le inondazioni connesse all’impermeabilizzazione dei suoli e la siccità causata dalla deviazione dei fiumi. Affrontare il divario tra economia ed ecologia fu l’obiettivo principale delle politiche di rigenerazione (Belanger, 2010a).
L’unica fonte di acqua dolce per la città di Toronto, e per i 5.5 milioni di abitanti dell’Area Metropolitana, è il Lago Ontario. Le politiche regionali avviate dalla Commissione negli anni ’80 hanno dato alla città la possibilità di riprogettare le proprie infrastrutture di approvvigionamento, purificazione e distribuzione dell’acqua. Come in un circuito chiuso infatti, tutta l’acqua necessaria alla vita dell’area metropolitana proviene dal Lago Ontario e nel Lago Ontario viene riversata. Ristabilire una relazione ecologica tra la città e il lago era quindi necessario per garantire “la sopravvivenza” di entrambi. Non solo, gli ingenti fondi forniti dalla regione per realizzare le nuove infrastrutture, hanno dato al comune di Toronto la possibilità di sfruttare le aree di trasformazione per ripensare i propri spazi pubblici. Diversi progetti di paesaggio sono stati realizzati con l’intento di migliorare la qualità della vita degli abitanti e allo stesso tempo comunicare alla città e al mondo il futuro della città. Un futuro post-industriale sostenibile dal punto di vista economico, ecologico e sociale. In questo senso Toronto rappresenta uno dei casi più interessanti in cui, citando Pierre Belanger2, l’ecologia diventa economia e l’infrastruttura è intesa come paesaggio. I recenti progetti di paesaggio realizzati sul waterfront da Field Operations, West 8, e Michael Van Valkenburg Associates - sono il risultato visibile di una convergenza tra le politiche regionali e municipali e la sovrapposizione tra le infrastrutture idriche e il progetto di paesaggio.
Le politiche regionali ed internazionali di risanamento ambientale hanno consentito alla città di avere i fondi necessari per riprogettare le proprie infrastrutture, ma senza l’impegno della municipalità di Toronto, e delle associazioni ad esso legate, questo non sarebbe stato sufficiente ad assicurarne la rigenerazione urbana. Nel negoziare su larga scala ogni singolo progetto di sviluppo, la città ha concesso volumi edificabili in cambio di terreni e fondi per la creazione e il miglioramento degli spazi aperti e dei parchi pubblici. In questo modo, piuttosto che essere il risultato di un unico piano generale, gli spazi aperti sono stati l’esito di una realizzazione incrementale, progetti strategici più flessibili basati sulle opportunità potenziali e gli interessi di sviluppo. (Glover, 2001). Non solo, fin dal concorso per Trinity Square, nel 1983, la città ha imposto che la progettazione dei suoi spazi pubblici fosse assegnata tramite concorsi di architettura con una giuria professionale e in cui i gruppi di progettazione includessero architetti, paesaggisti ed artisti nel gruppo di progettazione (Martins, 2001). L’esempio più famoso di questa politica dello sviluppo urbano è sicuramente il Concorso per Downsview Park nel 1999. Nonostante al concorso non sia seguita la realizzazione, sia il bando redatto da Detlef Martins, che i progetti finalisti di OMA e Bruce Mau (vincitori), Bernard Tschumi e Field Operations sono stati fondamentali nel ridefinire il rapporto tra urbanistica, ecologia e paesaggio.
Lo sviluppo del Waterfront di Toronto ebbe inizio nel 1980 con l’intento di recuperare le aree inquinate del porto e creare nuove infrastrutture idriche che consentissero di pulire e preservare l’unica fonte di acqua potabile della città: il Lago (fig.1). Central Waterfront, Lower Don Lands e Lake Ontario Park sono tra i progetti più interessanti e di larga portata.
Il progetto di Central Waterfront coincide con il vecchio porto. Di recente nell’area è stato costruito un nuovo condotto per filtrare e separare l’acqua piovana dalle acque nere e condurle alla centrale di trattamento, anch’essa localizzata nell’area del fronte fiume. Il bando di concorso chiedeva di creare, attraverso il progetto di paesaggio, una nuova identità per la città, migliorando allo stesso tempo l’efficienza dell’infrastruttura idrica. Il progetto vincitore di West 8 (fig. 2, www.west8.nl, 2007-2011) definisce una passeggiata che integra lo spazio pubblico e il sistema di trasporto su rotaia con un’area di filtraggio dell’acqua piovana connessa al tubo di raccolta. Pontili flottanti di fronte alla passeggiata ospitano diverse attività pubbliche sulle passerelle mentre sotto la superficie supportano la crescita di alberi, alghe e wetlands. I pontili sono progettati per migliorare l’habitat dei pesci e migliorare la qualità dell’acqua attraverso il filtraggio naturale delle sostanze inquinanti.
Anche il progetto finalista di Chris Reed-Stoss Landscape Urbanism per lo sviluppo delle Lower Don Lands, alla foce del fiume Don, comincia dall’acqua. Priorità del progetto è infatti quella di lasciare al letto del fiume lo spazio necessario per funzionare idrologicamente ed ecologicamente (fig. 3, studi sull’incremento e riproduzione delle specie ittiche nel Lago Ontario, www.stoss.net). Il fiume, dall’altra parte, modifica la metropoli, originando quartieri e spazi aperti dinamici, inclusivi e aperti. Il progetto vincitore, sviluppato da Michael Van Valkenburg Associati, adotta un approccio più urbano ma dà anch’esso grande importanza alla gestione dell’acqua. Nell’area di progetto il 50% dell’acqua di scarico sarà riciclata per l’irrigazione, e il 100% dell’acqua meteorica catturata nel Don River Park and Sherbourne Common per l’irrigazione e altri usi non potabili.
Similmente a Fresh Kills3, il progetto di James Corner-Field Operations per il Lake Ontario Park (2007-) è una combinazione di wetlands e dune su un terreno degradato. Il nuovo spazio pubblico ricreativo e le aree ecologiche sorgeranno adiacenti alle centrali di trattamento e di filtraggio dell’acqua di Central Island e Ashbridges Bay. I progetti di paesaggio e rigenerazione urbana di Field Operations, West 8 e MVVA sono il risultato alla scala urbana di un sistematico progetto di recupero e sviluppo alla scala regionale. In questo modo infatti i costi di decontaminazione sono supportati dallo sviluppo di aree produttive in altri siti. Per la prima volta nella storia dei Grandi Laghi, l’obiettivo comune di un economia basata sulla pulizia e l’uso dell’acqua dolce è diventato una priorità pubblica regionale (Belanger, 2009)
La città di Toronto ha rigenerato se stessa tramite una “ricalibrazione” 4 delle proprie infrastrutture idriche. In questo senso, le infrastrutture possono essere intese come ecologie artificiali che gestiscono i flussi di energie e risorse di un sito, creando le condizioni necessarie per rispondere a un continuo aggiustamento della disponibilità delle risorse, e modificare la qualità degli insediamenti in risposta ai cambiamenti delle condizioni ambientali (Allen, 1999). La necessità di decontaminare i suoli e depurare l’acqua, ha dato alla città di Toronto l’opportunità di ripensare gli spazi pubblici e la propria immagine globale attraverso trasformazioni ecologiche e sostenibili.
Come suggerisce Pierre Belanger (2009), il declino economico può diventare il motore per una rigenerazione ecologica. Come un’infrastruttura catalitica, il paesaggio diventa visibile nel preciso momento in cui la città fallisce.
*Dottoranda di Ricerca presso la Facoltà di Architettura di Genova, Italia
Visiting PhD Candidate at Harvard Graduate School of Design, Cambridge, Massachusetts
Articoli/siti internet di riferimento:
Allen, Stan. 1999. Infrastructural urbanism. In Points + Lines: Diagrams and Projects for the City, 46–59. New York: Princeton Architectural Press.
Belanger, Pierre. 2009. “Landscape as Infrastructure” in Landscape Journal Vol. 28 Issue 1 (Spring/Summer 2009): 79-95.**
Bélanger, Pierre. 2010a. "Regionalization: Probing the Urban Future of the Great Lakes Region", JOLA Journal of Landscape Architecture, Fall 2010): 37-48.
Bélanger, Pierre, 2010b. “Redefining Infrastructure,” Ecological Urbanism Mohsen Mostafavi and Gareth Doherty eds. (Baden: Lars Müller Publishers, 2010), 332–349.
Glover, Robert. “City Making and the Making of Downsview Park”. Case: Downsview Park Toronto, Julia Czerniak ed. (Munich, London, New York: Prestel Verlag, 2001), 34-39
Martins, Detlef. “Downsview Park International Design Competition”. Case: Downsview Park Toronto, Julia Czerniak ed. (Munich, London, New York: Prestel Verlag, 2001), 24-31
http://www.waterfrontoronto.ca
http://www.toronto.ca/
http://www.fieldoperations.net/
http://www.mvvainc.com/
http://www.stoss.net/
http://www.west8.nl/
1 “Rust Belt” è il nome con cui fu conosciuta la regione ha partire dagli anni 1980. Letteralmente significa “cintura di ruggine”
2 Pierre Bélanger, “Redefining Infrastructure,” Ecological Urbanism Mohsen Mostafavi and Gareth Doherty eds. (Baden: Lars Müller Publishers, 2010), 332–349.
3 Fresh Kills è il progetto di trasformazione dell’omonima discarica di Staten Island nello Stato di New York, cominciato da Field Operations nel 2001 e ancora in corso di realizzazione.
4 il corso “Recalibrating Infrastructure” tenuto da Chris Reed presso la Harvard Graduate School of Design, è stata per me l’occasione di approfondire il rapporto tra lo sviluppo delle infrastrutture e i progetti di paesaggio nella città di Toronto.
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