In the foreground

European Green Capital. Claudia Di Girolamo

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Circa il 75% della popolazione europea vive in aree urbane e si stima che tale quota entro il 2020 raggiungerà un valore dell'80%. Molte delle sfide ambientali che la nostra società deve affrontare discendono da questa costatazione, che impone un salto di qualità nelle politiche della sostenibilità. La Commissione Europea ha da tempo riconosciuto negli enti locali i soggetti-chiave per la programmazione e soprattutto l’attuazione di queste politiche destinate a migliorare l'ambiente, l'economia e la qualità della vita delle popolazioni urbane.
Un contributo a questa prospettiva è l’European Green Capital Award, un premio assegnato ogni anno ad una città che si candida a ruolo di modello delle politiche della sostenibilità ambientale, con particolare riferimento alle soluzioni innovative della mobilità sostenibile e del trasporto pubblico, dell’ampliamento di parchi e aree verdi, di  miglioramento della qualità dell’ambiente di vita. Questi principi risalgono al 2006 a Tallin, quando l’allora sindaco, Jüri Ratas, propose l’istituzione del premio al Parlamento Europeo, dichiarando di credere nella necessità di un’Europa verde e sostenibile per migliorare la salute pubblica e la qualità della vita dei cittadini. Questa idea portò alla ratifica di un Memorandum d’Intesa firmato dalle quindici città presenti all’incontro, così, a partire dal 2010, ogni anno una città europea viene insignita del premio di Capitale Verde.
Il Programma European Green Capital non prevede fondi specifici per sostenere le iniziative delle città partecipanti. Le risorse possono provenire comunque da altri canali di finanziamento, ad esempio dai Fondi Strutturali previa la formazione di una rete tematica del Programma Urbact II, oppure dai fondi del VII Programma Quadro 2007-2013 per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, che contempla l’ambiente come tema prioritario.
Le singole iniziative vanno inquadrate in uno sfondo più complessivo di atti e provvedimenti prodotti a vario titolo dalla Commissione Europea, in particolare l’importante documento Strategia Europa 2020, che propugna per il prossimo decennio una crescita più intelligente, sostenibile e inclusiva, articolando gli obiettivi specifici rappresentativi delle tre priorità in programma. Sono previste sette iniziative faro al fine di tradurre gli obiettivi UE in obiettivi e percorsi nazionali. Una di queste iniziative è la cosiddetta Resource Efficiency, un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse per contribuire a scindere la crescita economica dall'uso delle risorse. La Commissione stabilisce una visione finalizzata a trasformare l'economia europea in un'economia sostenibile entro il 2050, contribuendo all’uso efficiente delle risorse, essenziale per il nostro benessere e la prosperità futura, con obiettivi intermedi da raggiungere entro il 2020. A questo scopo si possono utilizzare delle risorse alternative, promuovendo ad esempio il riciclaggio, con la prospettiva di incentivare l’offerta di nuove opportunità di lavoro nella filiera green delle energie rinnovabili, delle eco-industrie e delle tecnologie verdi.
Concorre a queste finalità anche il VI Programma di azione per l'ambiente della Comunità Europea 2002-2012,attualmente al suo ultimo anno. Questo Programma mira a promuovere un approccio più integrato nella gestione urbana dell’ambiente, prevedendo l’estensione della Rete Natura 2000 alle aree urbane, una significativa espressione della volontà di incidere azione sui cambiamenti climatici e contro i rischi d’inquinamento causati dalle sostanze chimiche.
L’obiettivo del Premio European Green Capital è di contribuire alla diffusione di una cultura della sostenibilità ambientale in Europa anche attraverso l’offerta di informazioni ed esempi riguardo le esperienze di successo di comuni ed enti locali . Questa attività di promozione di modelli virtuosi facilita processi di mutuo apprendimento, preziosi per impostare piani d’intervento commisurati agli specifici contesti. Con questi intendimenti il Premio è stato assegnato alle città di Stoccolma per il 2010 e Amburgo per il 2011, e appena vinto dalla spagnola Vitoria-Gasteiz e dalla francese Nantes, rispettivamente per il 2012 e il 2013.

Vitoria-Gasteiz, capitale dei Paesi Baschi nel nord della Spagna, è una città di medie dimensioni. Il comune è formato da un’area urbana dove risiede una popolazione di circa 200.000 abitanti, e da una sessantina di  borghi rurali nelle campagne circostanti. Il premio ottenuto è il risultato di oltre trent’anni d’impegno per la sostenibilità con significative realizzazioni come il miglioramento degli spazi verdi, il riciclo dei rifiuti , la mobilità sostenibile, la riduzione del consumo di acqua, guidate da una buona pianificazione urbana, che hanno permesso alla città di diventare un esempio per l'Europa.
La morfologia di Vitoria-Gasteiz è caratterizzata da tre cerchi concentrici: il cuore della città, circondato dalla Green Belt, un insieme di parchi peri-urbani di elevato valore ecologico e paesaggistico, risultato di un ambizioso progetto avviato nei primi anni '90. Il progetto aveva lo scopo principale di restaurare e recuperare le aree periferiche di Vitoria, sia dal punto di vista ambientale che sociale, al fine di creare una grande area verde a uso ricreativo intorno alla città. Più all’esterno, il terzo cerchio è costituito dalle foreste e dalle montagne, connettendosi alla Cintura Verde e poi al centro attraverso una serie di corridoi eco-ricreativi. Di recente, Vitoria ha avviato la revisione del proprio modello di sviluppo attraverso il nuovo Piano Generale di Sviluppo Urbano che consentirà di avere una città più compatta e coesa, in cui lo sviluppo non dovrà avvenire a scapito degli spazi naturali e dei terreni agricoli esistenti, riconosciuti come patrimonio insostituibile da rispettare e tutelare.
La città dispone già un’elevata offerta di aree verdi pubbliche, che contribuiscono alla diminuzione della frammentazione degli habitat di flora e fauna, e che hanno anche uno scopo educativo. I giardini comunità consentono infatti di avvicinare la popolazione ai temi dell’ambiente, proponendo un’esperienza di  studio e conoscenza dell’orticoltura urbana.
L’obiettivo del miglioramento dello spazio pubblico è strettamente collegato al trasporto locale e alla mobilità sostenibile. Il Piano di Mobilità della città punta prima di tutto a modificare le abitudini dei cittadini, promuovendo un forte processo partecipativo per affermare un nuovo modello di mobilità mirato allo sviluppo del trasporto pubblico, fino a coprire il 44% del traffico complessivo; alla riduzione del numero di veicoli privati sostituendo i motori a combustione con veicoli elettrici e ibridi. Tutto ciò dovrebbe abbattere i livelli di inquinamento ambientale e acustico, potenziando le strategie per la prevenzione del cambiamento climatico che vorrebbero far diventare Vitoria una città carbon neutral (Piano per la prevenzione del cambiamento climatico 2006-2012).
Il premio European Green Capital non dispone di fondi dedicati. Tuttavia, grazie al riconoscimento di Vitoria-Gasteiz come Capitale Verde Europea, la città ha sottoscritto un accordo con il direttore di una società basca che prevede tre linee d’azione, con un investimento di 1,2 milioni di euro come contributo alla città per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Le linee di azione riguardano la realizzazione di una centrale per la promozione della biomassa come fonte primaria di energia, l’ adeguamento energetico della Piscina di Mendizorroza per l’alimentazione di una centrale di cogenerazione e la sostituzione delle auto municipali con nuovi veicoli elettrici, un’iniziativa intrapresa con l’azienda di Energia Basca.
Anche la città francese di Nantes è stata scelta dalla Commissione Europea come Capitale Verde 2013 per le scelte strategiche fatte da oltre vent’anni per lo sviluppo dei mezzi di trasporto pubblici, per la protezione del paesaggio rurale, e per le politiche di sviluppo che preservano il futuro.
Le diverse città finaliste, tra cui Barcellona, Malmö, Norimberga e Reykjavik, sono state valutate sulla base di una lista di criteri ambientali riferiti ai trasporti, qualità dell'aria, inquinamento acustico, gestione dei rifiuti, messa a dimora del verde, e capacità di limitare il proprio impatto sull’ambiente globale migliorando al tempo steso la vita dei propri cittadini. Nantes si è fatta particolarmente apprezzare per le sue politiche di gestione dell’acqua, di potenziamento della biodiversità, di mobilità sostenibile e di lotta contro i cambiamenti climatici. Un esempio efficace è il suo progetto in corso di realizzazione per la riconversione dell’Île de Nantes in un eco-quartiere di 350 ettari e 20.000 abitanti, un esempio di attuazione concertata delle politiche di rinnovamento urbano sostenibile di un’area ex-industriale. Le azioni principali riguardano la bonifica e il recupero di aree degradate, la riduzione dei consumi di energia tramite l’installazione di una centrale fotovoltaica e l’estensione dell’impianto di teleriscaldamento, la corretta gestione dei rifiuti con il compostaggio e l’aumento dell’uso della mobilità sostenibile.
La storia, la forma e il futuro di una città dipendono strettamente dalle strategie di trasporto. In trent’anni, Nantes Métropole ha sviluppato una rete di trasporto pubblico che collega ventiquattro diversi comuni, connettendo le rive nord e sud della Loira anche attraverso il Loire cycling network. La vicinanza della foce preserva la qualità di paesaggi naturali agricoli, vitivinicoli e urbani, e i piani di gestione per la protezione delle aree di pregio naturalistico ne aumentano la biodiversità.

L’esperienza del premio europeo fa riflettere sull’assenza delle realtà italiane fra le città finaliste. I criteri ambientali richiesti sono molto duri, e il loro raggiungimento è il frutto di anni di impegno delle città nella direzione della sostenibilità ambientale. La crescita urbana sostenibile non dovrebbe essere troppo condizionata dalla disponibilità di finanziamenti da intercettare. E’ piuttosto un risultato da maturare con convinzione, con anni di lavoro continuo, all’interno di condizioni più complessive connesse in particolare all’evoluzione delle culture locali e del quadro legislativo nazionale e regionale.
Solo le forti motivazioni interne alle singole città possono indurre a quei cambiamenti strutturali che sono indispensabili per affermare la nuova cultura delle green cities, un avanzamento peraltro ormai ineludibile di fronte alla gravità delle sfide ambientali che incombono.
In questa prospettiva, anche il premio europeo può giocare un ruolo significativo, soprattutto se si scrolla di dosso quella patina un po’ troppo burocratica che ne limita l’impatto sull’opinione pubblica.

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Magazine of Sustainable Design (Quadrimestrale on line sul progetto di città sostenibile)
Edizione SCUT, Università Chieti-Pescara
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