I principali elementi di studi e ricerche dell’Università
Le premesse generali delle linee di indirizzo dell’Amministrazione comunale per l’intervento di riqualificazione per l’area delle Vele di Scampia partono dalla volontà di determinare le condizioni per proporre un grande piano di valorizzazione, partendo dall’ipotesi di riqualificare la Vela B e dotare di attrezzature e residenze il lotto M, attuando un processo di rigenerazione urbana attraverso interventi edilizi, oltre che sullo spazio pubblico e sul verde urbano. L’intenzione dell’Amministrazione ha previsto lo sviluppo di un modello partecipato per azioni coordinate con il coinvolgimento delle strutture istituzionali fra cui l’Università. Anche l’attività di ascolto delle esigenze delle componenti sociali, dell’associazionismo e dei comitati cittadini, oltre che il monitoraggio delle condizioni socioeconomiche e ambientali, rientrano nell’innesco di una pratica urbana virtuosa e capace di collegare i vari livelli di interlocuzione nonché le esigenze della coesione sociale e dello sviluppo locale con le azioni di carattere decisionale.
Con l’avvio del processo nel 2014, l’Amministrazione comunale ha proposto ad alcuni Dipartimenti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II di partecipare a un Tavolo tecnico che fosse inserito in un quadro di programma di fattibilità strategica e funzionale. Le competenze dei tre Dipartimenti coinvolti – di Architettura (DiARC), di Strutture per l’ingegneria e l’architettura (DIST), di Ingegneria civile, edile e ambientale (DICEA) – sono state in riferimento ai problemi di carattere residenziale, infrastrutturale e di servizi nonché dei relativi aspetti morfologici, tecnologici e ambientali e di rispondenza a requisiti di sicurezza, aspetto, benessere, fruibilità, integrazione, gestione, salvaguardia ambientale per il grande intervento di riqualificazione.
In particolare, negli studi e nelle ricerche condotti in passato dalla Facoltà e dai Dipartimenti di Architettura sono emersi, almeno per una parte dei contributi, elementi a sostegno di una scelta di demolizione radicale delle Vele accanto a ipotesi di un “parziale salvataggio” di alcune Vele con integrazioni di servizi e attrezzature. Al di la delle soluzioni progettuali proposte, gli studi hanno costituito un momento di sedimentazione di conoscenze e di definizione di linee di indirizzo per la riqualificazione del quartiere di Scampia. I campi disciplinari investiti vanno dall’ambito del progetto urbano e della progettazione ambientale a quello delle attività commerciali e delle pratiche urbane. Secondo una giusta e dimostrata interpretazione, il tema delle Vele si riflette come problema doppio, poiché non si può immaginare di risolvere il “Sistema Vele” senza pensare di risolvere il “Sistema Parco”.
I principali Accordi di collaborazione scientifica e le Convenzioni di studio e ricerca che hanno interessato i Dipartimenti della Facoltà di Architettura e il DiARC sono di seguito elencati:
Nella loro articolazione da un punto di vista temporale e metodologico, gli studi svolti dall’Università hanno avuto il pregio di inquadrare in maniera significativa gli elementi di conoscenza delle numerose problematiche di carattere architettonico, registrando alcune rilevanti criticità di seguito riportate:
Gli edifici del lotto M non possono quindi essere considerati documenti fedeli al progetto di Di Salvo e, in alcuni casi, se ne discostano tantissimo, benché conservino la testimonianza di un momento progettuale ben collocato nello scenario dell’architettura internazionale degli anni ’70.
Le principali criticità e gli elementi strategici individuati nel documento del Comitato Storico Vele Scampia
Nello scenario delle azioni e delle sensibilizzazioni sul tema delle Vele di Scampia, un ruolo rilevante è stato svolto dai cittadini, dall’associazionismo e dall’azione incisiva del Comitato Storico Vele Scampia che ha redatto nel 2014, a cura di A. Memoli e V. Passeggio, un documento di “Inquadramento preliminare di reimpianto urbano relativo al Lotto “M” e all’area a Parco”. Gli obiettivi individuati già dal 1980 prevedono “il trasferimento dei nuclei familiari delle Vele dal contesto edilizio degradato e degradante e il perseguimento dell’integrazione di diversi contesti sociali attraverso il superamento della destinazione monofunzionale del Quartiere individuando funzioni urbane e riorganizzazione del sistema di accessibilità e mobilità in grado di determinare un impatto sulla cittadinanza locale e di assumere un ruolo nel complesso rapporto di Napoli con la sua conurbazione”.
Come segnalato nel Documento, quasi tutti i 926 nuclei familiari sono stati trasferiti dalle Vele ai nuovi alloggi realizzati nello stesso contesto urbano (dopo l’abbattimento delle tre Vele del Lotto “L”). Secondo il documento, la riallocazione abitativa dei nuclei familiari ulteriormente insediatisi nelle quattro Vele residue va attuato nella Vela “B” riqualificata, abbattendo le Vele “A”, “C”, “D” e rendendo disponibile l’area del lotto “M” per servizi e attrezzature e per un intervento di edilizia residenziale corrispondente al 25% delle volumetrie presenti sul lotto “M” (offerta abitativa pubblico/privata, housing sociale, edilizia agevolata, ecc.).
L’individuazione di funzioni urbane in grado di generare integrazione di contesti sociali e di attrezzature, congruenti con il ruolo di Scampia nel quadro della futura Città Metropolitana di Napoli, guarda al superamento del modello di quartiere periferico prevedendo l’inserimento di funzioni qualificate. In un’ottica di aderenza alle esigenze espresse dalla cittadinanza, vanno inquadrate le scelte di realizzazione delle sedi per l’Istruzione Universitaria e per Istruzione dell’obbligo, per attività formative professionali, di supporto, assistenza e socializzazione pubbliche, per lo spettacolo, sportive, di verde pubblico.
Tali funzioni andrebbero, secondo la proposta del Documento, ulteriormente potenziate con il completamento del Polo Universitario e con attrezzature didattiche oltre che con la ridefinizione di alcune funzioni per la cosiddetta “Piazza delle socialità” e “Piazza dei mestieri”, prevedendo fra l’altro laboratori per favorire l’occupazione e locali destinati alle Associazioni attive nel Quartiere.
Un elemento di indirizzo progettuale contenuto nel Documento propone la ridefinizione del sistema di accessibilità e mobilità a Scampia con la conferma della ipotesi della realizzazione del “Nodo Intermodale” di interconnessione della Stazione metropolitana di Piscinola (Linea 1 e la linea MetroCampania-Nord per Aversa-Giugliano) con altri sistemi di trasporto. L’opportunità della restrizione di sedi stradali è proposta nel contesto della ridefinizione del sistema di mobilità declassando, ove possibile, la tipologia stradale da scorrimento veicolare veloce che determina una vera e propria “barriera architettonica” in strade urbane con impatto ambientale controllato finalizzate alla coesione sociale.
L’attuazione del programma e gli indirizzi del Documento del Comune di Napoli
Anche avvalendosi dei contributi degli studi specialistici, dell’associazionismo e dei cittadini, l’azione svolta dalle varie Amministrazioni comunali a Napoli ha avuto passaggi temporali e politici molto articolati negli anni. Allo stato attuale, un organico Documento dell’Amministrazione comunale predisposto nell’agosto del 2014 riporta un preliminare inquadramento storico e amministrativo del processo di insediamento nonché del dibattito su Scampia e le Vele così come si è sviluppato negli scorsi anni. Il Documento riporta inoltre lo stato di attuazione del Programma di riqualificazione urbana delle Vele di Scampia, approvato nel 1995. Gli interventi di edilizia residenziale pubblica sostitutiva delle Vele risultano eseguiti per oltre il 90% della previsione, mentre tra gli interventi di urbanizzazione primaria, risultano realizzati gli adeguamenti di impianti di pubblica illuminazione e reti fognarie, le strade di servizio alle nuove residenze, la piazza per grandi eventi (piazza Giovanni Paolo II). Sono in corso di realizzazione la piazza attrezzata con strutture per il commercio e per la cultura, nell’ambito del progetto “Piazza della Socialità”. Nel campo delle urbanizzazioni secondarie sono stati realizzati nuovi edifici pubblici, spazi per attività sociali e di servizio. Di grande rilievo è la realizzazione in atto del polo delle Scienze Mediche dell’Università di Napoli Federico II.
Nel documento, l'Amministrazione comunale individua l'area delle Vele quale elemento di cerniera con i comuni limitrofi e intende localizzare in essa alcune funzioni privilegiate nonché nuove funzioni, a carattere urbano e metropolitano, in grado di dare una nuova articolazione alla composizione sociale del quartiere. La proposta per l’intervento di riqualificazione urbana prevede, dunque, in una prima fase l'abbattimento di tre Vele su quattro, consentendo il trasferimento temporaneo dei nuclei familiari non ricompresi negli attuali piani di mobilità e il completamento degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Sarebbe in tal modo – e lo studio condotto dall’Università concorda con tale posizione – opportuno prevedere la Vela B adeguatamente ristrutturata, in modo da poter avere per essa una conversione di destinazione d’uso da quella di alloggi temporanei a edificio “rigenerato” per una nuova immagine di Scampia alla scala metropolitana, insediandovi appropriate funzioni qualificate prevalentemente di uso pubblico.