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Source London,  di Aldo Casciana

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Nell’ambito della grandi trasformazioni che stano interessando la città di Londra in questi anni, a seguito del programma olimpico, il sindaco della città, Boris Johnson, storicamente sensibile al settore dei trasporti, ha lanciato un ambizioso progetto per dotare la città di auto elettriche. Facendo seguito infatti al programma Turning London Electric, promosso dalla stessa amministrazione londinese nel 2009, ed animato dalla volontà di ridurre le emissioni di C02 entro il 2020, è partito ufficialmente il programma Source London, che dovrebbe permettere a Londra di diventare la prima “capitale verde” accogliendo 1.300 colonnine per la ricarica di auto elettriche entro il 2013.
Secondo l’ambizioso programma lanciato dall’amministrazione, la città dovrebbe velocemente rivoluzionare gli spostamenti del trasporto privato e contestualmente dare grande impulso al mercato dei veicoli elettrici. Le nuove postazioni di ricarica elettrica dovrebbero così costituire una rete di eco-ricarica metropolitana rendendo il numero dei charge points maggiore dei distributori di carburante esistenti. Per quanto riguarda i costi, e conseguentemente il risparmio promosso dal programma, i possessori di auto elettriche potranno ricaricare il proprio veicolo in modo illimitato  attraverso un tesseramento annuale, dal costo di circa 120€. Secondo alcune stime effettuate, oltre che contribuire ad una gestione sostenibile del trasporto urbano ed a contribuire alla diminuzione delle emissioni di C02 (circa del 40%), il risparmio per gli automobilisti londinesi è ancor più rilevante se si considera che chi si iscrive a Source London, dovrebbe poter risparmiare circa 3.500 sterline l’anno, grazie alla esenzione della tassa sul traffico per l’accesso al centro città (la cosiddetta tassa di congestione) e della tassa sulla strada, oltre al risparmio sul costo del carburante ed alle spese di manutenzione dei veicoli.
Attualmente a Londra è possibile stimare la presenza di circa 2.100 veicoli elettrici di quasi 400 punti di ricarica che, secondo il programma, dovrebbero consentire ad ogni londinese di trovare un charge point a non più di mezzo chilometro dalla propria abitazione o posto di lavoro.
Dopo il lancio del programma, che vede Siemens come principale partner di Source London, molte altre aziende hanno promosso investimenti rilevanti nel campo dei veicoli elettrici che entro pochi mesi, dovrebbero portare al lancio sul mercato di nuovi modelli.
Il sindaco Johnson vuole cosi accelerare la diffusione dei veicoli elettrici per fare di Londra il centro dell’innovazione del trasporto elettrico in Europa; già in tempi recenti aveva dichiarato di voler raggiungere l’ambizioso risultato dei 100.000 veicoli elettrici sulle strade londinesi, senza però, secondo alcuni osservatori, stabilire una scadenza precisa. C’è da sottolineare come però, a fronte del grande entusiasmo iniziale suscitato dal programma, che si muove sulla scia dei programmi di sviluppo della Transport for London (l'ente che dal 2000 gestisce il trasporto pubblico sopra e sotto la "Grande Londra"), c’è chi rileva una sorta di impasse del progetto che, se pur alimentato dallo scenario di trasformazione e miglioramento metropolitano nell’ambito degli imminenti eventi olimpici, sconta, negli ultimi tempi, un minore sostegno della politica nazionale, sia per problemi più incombenti, sia, secondo altri, per la considerazione che gli incassi del progetto sono destinati a decrescere.
Ciò nonostante il piano di elettrificazione della città prosegue, anche se con diverse difficoltà, a partire dalla recenti sommosse (riots) urbane che hanno danneggiato irrimediabilmente numerose stazioni di ricarica già installate e funzionanti.
Parallelamente al programma di diffusione dei veicoli elettrici, l’amministrazione londinese continua a lanciare iniziative ad alta sostenibilità per rendere le prossime Olimpiadi le più verdi di sempre, ed ha promosso l’entrata in funzione di una flotta di taxi ad emissioni zero. A partire dal marzo scorso, sono in funzione alcune delle classiche black cabs della metropoli britannica alimentate da celle ad idrogeno. I taxi, realizzati da un consorzio comprendente London Taxis International, TRW Conek e Lotus Engineering, hanno un’autonomia di 400 kilometri e un tempo di ricarica di 5 minuti e dovrebbero contribuire ad una gestione sostenibile del trasporto pubblico, in particolare durante gli eventi olimpici, sfruttando la vetrina internazionale per fare di Londra un modello di riferimento sostenibile, così come nei progetti del sindaco della città.


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Magazine of Sustainable Design (Quadrimestrale on line sul progetto di città sostenibile)
Edizione SCUT, Università Chieti-Pescara
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